World of Warcraft : Shadowlands – Recensione

PC

Shadowlands è un’espansione densa di contenuti e azzeccata sotto tanti punti di vista, che offre un’esperienza coinvolgente, fresca e appassionante

La Congrega può impegnare a lungo con la sua pletora di attività e fornisce una motivazione extra per dedicarsi alle numerose quest divise tra daily, weekly, mondiali e leggendarie, esattamente come Torgast, la Torre dei Dannati situata nella Fauce, la landa endgame controllata dal Carceriere. Torgast è la novità concettuale dell’espansione e si basa sulle meccaniche proprie dei roguelike come la generazione procedurale dei dedali rivisitata però in stile Blizzard, all’interno cioè di un’istanza da 1-5 giocatori composta da diversi piani di difficoltà crescente ove recuperare parte dei materiali utili all’Incisore di Rune per creare potenziamenti leggendari con cui personalizzare il nostro equipaggiamento.

CON LE SUE MECCANICHE DI ISPIRAZIONE ROGUELIKE, TORGAST è UN’OTTIMA INTEGRAZIONE ALL’ENDGAME

Ispirata integrazione all’endgame, Torgast offre run sempre differenti e poteri speciali, ma non va presa alla leggera perché i tentativi a disposizione sono limitati e se esauriscono ci pensa il colossale Terragrue a sbatterci fuori. Come di consueto, infine, rimangono il PvP e il PvE, con la Season 1 PvP che è appena cominciata e le otto spedizioni PvE che, al solito, risultano ben congegnate tra meccaniche e design, invero dotate di boss fight frizzanti dove già in modalità normal è consigliato equipaggiarsi anche di cervello e capaci di rivelarsi un buon allenamento per prepararsi al Castello di Nathria, l’Incursione da 10 giocatori che l’8 dicembre ha aperto i suoi cancelli in versione Normale ed Eroica: è ora di suonarle a Sire Denathrius, daje!

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L’Occhio del Carceriere è l’allarme da non fare scattare mai quando ci si trova nella Fauce.

Shadowlands non rivoluziona l’MMORPG di Blizzard, ma è innegabile che alcuni cambiamenti siano rilevanti. Al di là del level squish e del ritorno di abilità che restituiscono a ogni classe la propria identità, sconfessando alcune scelte errate del recente passato, mi riferisco alla revisione di un sistema di progressione reso ora più snello, meno tortuoso e assai meno lento, un rinnovamento che potrebbe incoraggiare nuovi giocatori ad approcciarsi a un gioco storico. Inoltre, la nuova Isola dell’Esilio è pensata per insegnare le basi in un tutorial che accompagna i novizi dal livello 1 al 10, mentre chi possiede un pg al 50 e più pg secondari può finalmente farli crescere in una specifica espansione del passato e relativo arco narrativo grazie alle Campagne nel Tempo.

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Come si fa a non amare senza ritegno Revendreth?

Shadowlands è un’espansione densa di contenuti e azzeccata sotto tanti punti di vista perché, pur senza rivoluzioni profonde, riesce a prendere il meglio di quelle precedenti per dare vita a un’esperienza coinvolgente, fresca e appassionante. Con lei l’MMORPG di Blizzard evolve con intelligenza, dimentico dei passi falsi di Battle for Azeroth e deciso a mantenere la rotta verso un futuro che si prospetta più abbacinante che mai, se la stessa qualità verrà confermata con gli aggiornamenti futuri. Sì, ora posso dirlo: grazie a un’espansione che si piazza subito dietro le migliori della sua lunga storia, World of Warcraft urla al mondo che non ha nessuna intenzione di abdicare dal meritato trono su cui siede dal 2004.

In Breve: La vera rivoluzione non c’è e nemmeno una nuova classe, ma che importa? Shadowlands funziona e diverte, ha carisma da vendere e ammoderna una progressione ormai obsoleta. L’intrigante Campagna convince nonostante l’assenza di nuove skill ed eventuali dubbi, qualora ci fossero, svaniscono di fronte alla passione di cui trasudano le Terretetre. Ammirando la vastità dell’endgame alla fine di un viaggio epico sia per i veterani sia per i novellini, ciò che resta impresso nella mente sono le nuove zone divinamente caratterizzate, l’impianto audio-visivo di prim’ordine, il rapporto quantità/qualità dei contenuti, le Congreghe, Torgast e un’espansione che non sfigura nel confronto con le più apprezzate di sempre.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i5-7400@3.0GHz, GeForce GTX 1050 Ti, 16BG RAM e SDD.
Com’è, Come Gira: Artisticamente è un gioiello, ogni regione è una gioia per gli occhi e la soundtrack merita l’Oscar. L’unica zona pesante per la configurazione di prova è stata Selvarden, ma in generale a settaggi alti si gioca che è un piacere.

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Pro

  • Artisticamente le Terretetre sono magnifiche / Tanti contenuti di qualità, Campagna ottima / Snellisce e migliora una progressione ormai obsoleta.

Contro

  • Non è la rivoluzione auspicata da alcuni / Dal 50 al 60 si sente la mancanza di novità nella crescita del pg.
8.5

Più che buono

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