I Rolling Stones sono una delle band più longeve al mondo con oltre sessant’anni di attività, ma anche le rolling stones di Boulder Dash non scherzano, e si apprestano a spegnere quaranta candeline (di più, come scoprirete) in BOULDER DASH 40th Anniversary.
Sviluppatore / Publisher: BBG Entertainment GmbH / BBG Entertainment GmbH Prezzo: ND Localizzazione: Interfaccia e testi Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile su: PC (Steam, Windows Store), Nintendo Switch, Apple App Store, Xbox, PlayStation Data di uscita: 21 agosto
Quanto sa essere spietato, il tempo. Puoi illuderti di non sentirne il passo, distrarti con mille occupazioni, ma prima o poi arriva sempre qualche promemoria inaspettato: ricorrenze, anniversari, date tonde a ricordarti che le primavere collezionate iniziano a essere belle numerose. Mi sembra ieri che passavo i pomeriggi destreggiandomi tra massi e diamanti a trenta centimetri dal televisore. “Ti rovinerai la vista”, non mancava di tuonare mia mamma. “E vedrai stasera quando andrà in onda quella commedia sexy italiana”, avrei voluto rispondere, “sarà un eccidio di diottrie”.
Sembra ieri, dicevamo, ma non lo è, dato che la new entry nella mia libreria è un certo BOULDER DASH 40th Anniversary. Keyword: 40. Ma guarda, son già passati quaranta mesi? Fuochino. Quarant’anni, per essere precisi. All’epoca non esisteva il “day one”: un videogame usciva quando lo trovavi in edicola o in qualche negozio, ma posso dire di aver imprecato con Rockford sin dal giorno del lancio. E ora eccomi qui a provare l’ultima delle sue molteplici incarnazioni. Permettetemi di indossare un kilt, perché mai come ora mi sento Connor MacLeod. Saprà BBG Entertainment GmbH, già developer e publisher di Boulder Dash – 30th Anniversary, incollarci allo schermo come ai vecchi tempi?
BOULDER DASH 40TH ANNIVERSARY, 41ST A DIRE IL VERO
Boulder Dash nasce nel 1984 grazie alla collaborazione tra Peter Liepa e Chris Gray, e viene pubblicato da First Star Software. L’idea iniziale parte da Gray, che abbozza un prototipo per Atari 8-bit nel quale un personaggio scava cunicoli sotterranei. Liepa, programmatore e appassionato di matematica, vede il potenziale e amplia il concept, creando un gameplay basato su gestione della gravità e interazione dinamica tra terreno, massi e diamanti. Ne scaturisce un action puzzler unico per l’epoca: il giocatore controlla Rockford, un esploratore che deve farsi strada nel terreno friabile per raccogliere un certo numero di diamanti e raggiungere l’uscita, evitando massi che possono franare e vari nemici, ciascuno con il proprio pattern di comportamento.
Il tutto è reso più teso da tempo limitato e fisica governata da un motore molto complesso per l’epoca. Il risultato si allontana così dal semplice Dig Dug like, dando invece vita a un genere a sé stante. Uscito originariamente su Atari 8-bit e Commodore 64, approda poi su tutte le piattaforme casalinghe e home computer dell’epoca: Apple II, ZX Spectrum, Amstrad CPC, MSX, IBM PC, NES tra le tante. La combinazione di semplicità, profondità strategica e ritmo serrato lo rendono un successo di critica e pubblico, garantendogli mezzo milione di copie vendute; un fantastilione, nel bel mezzo degli anni ‘80. Dopo gli immancabili sequel, nel 1986 arriva Boulder Dash Construction Kit, che permette ai giocatori di creare i propri livelli personalizzati e distribuirli.
Rockford diventa immortale: pensate che ancora oggi, nella scena retrogaming, escono corposi level pack per mano di appassionati che a volte intervengono pure sull’assembly, per apportare modifiche ancora più sostanziose. BOULDER DASH 40th Anniversary raccoglie questa eredità e la reinterpreta per il pubblico contemporaneo, senza dimenticare le radici che lo hanno reso uno dei puzzle game più riconoscibili della storia videoludica.
PIÙ DI UN LEVEL PACK
Se a prima vista colpisce la presenza di oltre duecento livelli, compresi i sessanta originali dei primi tre capitoli, non ci troviamo di fronte a un semplice level pack: sono stati aggiunti anche nuovi elementi quali muri che crescono in verticale modificando la morfologia delle caverne, pozze di acido in grado di dissolvere massi e diamanti, generatori di mostri e ovetti misteriosi pronti a schiudersi sotto il peso di un macigno rivelando sorprese più o meno gradite.
Si amplia così la possibilità di trovarsi in situazioni estremamente insidiose che richiedono la perseveranza quasi ascetica dei giocatori di vecchia scuola unita alla prontezza di riflessi tipica di chi è pronto a reagire in una frazione di secondo.
Oltre 200 livelli e colonna sonora di Chris Hülsbeck: nostalgia di qualità
NON FATE CASO AL LOOK HYPER CASUAL
BOULDER DASH 40th Anniversary è un gioco molto impegnativo, al punto che i neofiti – e anche qualche veterano – potrebbero trovare intoppi già nei livelli di tutorial. È assolutamente giusto così: sperimentare, spesso finendo travolti da una valanga generata per aver rimosso un pezzettino di terreno di troppo, è parte integrante del gameplay.

I livelli originali possono essere giocati con la grafica del C64 o dell’Atari. Il filtro CRT però non è nulla di speciale. Quegli angoli così arrotondati, poi, non convincono affatto.
Una struttura profonda, che avrebbe necessitato di un look non così ispirato al mondo hyper casual mobile. Non sono certo uno dei pixel nazi che si sono inalberati contro lo stile grafico di Return to Monkey Island, ma i diamanti che paiono rippati da qualche gioco match-three e le texture poco ispirate potrebbero allontanare potenziali giocatori.
Grafica poco ispirata, ma il gameplay garantisce una sfida avvincente e appagante

Raccogliere diamanti in veloce sequenza garantisce bonus interessanti, ma occhio nella fretta a non rimanere incastrati come me.
Interessante il sistema di punteggio, che premia la raccolta di grandi quantità di diamanti in breve tempo, garantendo bonus stellari: un guanto di sfida lanciato ai creator, che non mancheranno di postare video per flexare record stratosferici. Quasi tutti elementi già presenti in Boulder Dash – 30th Anniversary? Più o meno, e ne abbiamo pure persi due o tre per strada, ma è il modus operandi di tutte le anniversary edition.
In Breve: BOULDER DASH 40th Anniversary ripropone il classico del 1984 con oltre duecento livelli, inclusi i sessanta originali dei primi tre capitoli, introducendo nuovi elementi di gameplay quali generatori di nemici e pozze di acido, più un editor intuitivo. Il ritmo più veloce e il sistema di punteggio premiano riflessi e precisione, mentre la varietà di contenuti garantisce longevità. Tra i punti di forza, la solidità del gameplay e la colonna sonora di Chris Hülsbeck. Meno convincente lo stile grafico, poco ispirato e che ricorda troppo i giochi mobile hyper casual. Un omaggio ben riuscito, nonostante a volte la pigrizia abbia preso il sopravvento.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nessuna incertezza tecnica. Filtro CRT migliorabile. I migliori punteggi vengono salvati online su Steam, così come i livelli, grazie a Steam Workshop.