Ennesimo spin-off di League of Legends, Bandle Tale propone un gameplay da GDR pesantemente orientato verso il crafting “creativo”, con una overdose di personaggi carini e pucciosi e una veste grafica in pixel-art assolutamente irresistibile. Un titolo defaticante tra una guerra globale e una missione sotto copertura.
Sviluppatore / Publisher: Lazy Bear Games / Riot Forge Prezzo: € 24,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: +3 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), Switch Data d’uscita: Già disponibile
È di nuovo quel periodo dell’anno. Quello in cui Riot Forge decide di tirare fuori dal cilindro un gioco legato al franchise League of Legends, ibridando generi e stili come uno scenziato pazzo sotto anfetamine scadute. Finora gli (e ci) ha detto abbastanza bene visto che noi giocatori più avvezzi all’assaggio abbiamo potuto godere di ottimi titoli quali Ruined King e Convergence, affiancati da altri prodotti discreti come il più recente Song of Nunu.
La qualità insomma non è mai scesa sotto una certa soglia e neanche questa volta lo farà visto che Bandle Tale è un gioco di ruolo abbastanza divertente
Ogni schermata assomiglia ad un piccolo quadro, coloratissimo, strapieno di dettagli e buffamente animato. Protagonista di questa nuova avventura è uno Yordle, un piccolo esserino appartenente alla razza che popola Bandle City, borgo mistico posizionato in uno degli angoli meno conosciuti di Runeterra. Se i luoghi del celebre MOBA non sono tra i più conosciuti, anche stavolta lo spin-off in questione non risparmia strizzatine d’occhio e colpi di gomito ai fan di LOL. Non manca la presenza di qualche celebre campione, con cui occasionalmente dovrete stringere temporanee alleanze.
BENVENUTI A GOMITOPOLI, SU A BANDLE TALE
Nella versione italiana i nomi delle location e dei personaggi sono stati tradotti ottimamente e con fantasia, rispettando il mood “cozy”e giovanile del gioco. Il mondo di Bandle Tale è tutto un florilegio di ferri da calza, richiami al cucito e ai lavori a maglia, gomitoli di lana e strani attrezzi, che il/la protagonista dovrà creare e utilizzare per risolvere enigmi e portare a termine missioni. Quella principale consiste nel ripristinare i portali che permettono agli abitanti di muoversi agevolmente nel loro mondo.
Questi sono collassati in seguito a un misterioso evento che guardacaso è coinciso con una delle tante feste che gli Yordle amano organizzare, ma soprattotto con il termine dell’apprendistato del nostro piccolo eroe, durato la bellezza di 101 anni. Il gameplay di Bandle Tale ruota intorno a due elementi principali: il recupero di materiali sempre più numerosi e l’utilizzo degli stessi per la creazione di attrezzature a dir poco bizzarre, delle quali dovrete scoprire l’utilizzo e applicarlo nelle varie situazioni che vi si presenteranno. La progressione dell’avventura è piuttosto lineare e le cose da fare abbastanza meccaniche, ma viene concessa una discreta libertà di movimento per l’esplorazione e la risoluzione di piccole side-quest.
Ogni schermata assomiglia ad un piccolo quadro, coloratissimo, strapieno di dettagli e buffamente animato
SI CRESCE PIANO, FORSE TROPPO
Le indicazioni offerte dal gioco sul “da fare” e il “come fare” sono fin troppo frequenti e dettagliate, cosa che può tornare utile ai neofiti del genere ma certamente non a chi cerca un’esperienza un minimo sfidante. La possibilità di disabilitare questi aiuti sarebbe stata gradita. Fortunatamente da un certo punto in poi Bandle Tale lascia andare un po’ di più le briglie e con l’accumulo di nuovi attrezzi, abilità e territori da esplorare l’esperienza di gioco diventa sicuramente più interessante e il ritmo tende a salire un po’. Il fil-rouge dei lavori a maglia lascia spazio anche ad altre attività di natura ingegneristica, architettonica, naturalistica e via dicendo, avvicinando Bandle Tale ad un emulo – con le dovute proporzioni, visto il paragone – di Stardew Valley.
Se poi siete tipi festaioli, nel senso che vi piace organizzare party di successo con decine di invitati e badare ad ogni dettaglio, qui troverete pane per i vostri denti. C’è anche un bel po’ di magia in Bandle Tale, al punto che abbiamo notato più di un richiamo a prestigiosi franchise come Harry Potter nel corso del gioco. Non si può non pensarci quando si ha a che fare con tasche magiche capaci di contenere risorse (quasi) infinite e feste con lanterne fluttuanti e variegati banchetti. A mancare quasi totalmente è invece l’azione, nel senso più sfrenato del termine. Non si corre in Bandle Tale, non si fanno doppi salti e soprattutto non si combatte… quindi se state cercando tutto questo potete anche rivolgervi altrove visto che tra l’altro il gioco non dura poco. Arrivare ai titoli di coda vi porterà via oltre 30 ore, forse anche troppe per un titolo di questo tipo che tende alla ripetitività
.Arrivare ai titoli di coda vi porterà via oltre 30 ore, forse troppe per un titolo di questo tipo che tende alla ripetitività
In Breve: Un RPG confortevole, intimo e dal ritmo estremamente blando. Bandle Tale entra nel mondo di League of Legends dall’angolo più remoto di Runeterra e propone un gameplay “alla Stardew Valley” basato sull’utilizzo di bizzarre macchine, abilità nel cucito, talento nel giardinaggio e propensione alla ristorazione. Un’avventura semplice ma affascinante, adatta a tutte le età e caratterizzata da una deliziosa pixel-art.
Piattaforma di Gioco: Nintendo Switch
Com’è, come gira: Se i precedenti spin-off di League of Legends non rappresentavano una sfida tecnica anche per l’ormai vecchia Switch, figuriamoci se può esserlo Bandle Tale. Sarebbe tuttavia stato utile avere il supporto dello schermo touch per la gestione di determinate meccaniche visto che l’interfaccia di gioco non è tra le più comode, specie sul mini-schermo della console ibrida Nintendo.