Gestalt: Steam & Cinder è l’ultimo arrivato nell’affollato genere dei metroidvania. A primo impatto siamo di fronte a un gioco che si presenta benissimo, ma c’è altro sotto la superficie in pixel art?
Sviluppatore / Publisher: Metamorphosis Games / Fireshine Games Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam); PS4, Xbox One, Switch (previsto) Data di uscita: Già disponibile
È un po’ di tempo che seguo Gestalt: Steam & Cinder. Non ricordo dove l’avevo visto la prima volta; probabilmente su Twitter, dove il team aveva postato brevi clip del loro gioco in fase di sviluppo, e la qualità della pixel art mi aveva catturato immediatamente.
Ricordo anche di aver provato la prima demo da loro pubblicata, ormai quattro anni fa (avrei giurato fosse stato al massimo un anno e mezzo: vola il tempo, eh?) e di esserne rimasto molto deluso; bella la pixel art, certo, ma che palla al piede il combattimento, davvero troppo macchinoso. Era quindi con un certo timore che, in sede di recensione, l’ho avviato per la prima volta: avrei provato di nuovo la stessa sensazione?
CI RIVEDIAMO, GESTALT: STEAM & CINDER…
Per farla breve, no. Il primo impatto che ho avuto con Gestalt: Steam & Cinder è stato molto migliore di quello che ho avuto anni fa. È evidente (e non sorprendente, visto il tempo trascorso) che il team di sviluppo si è dato da fare per raffinare il gameplay del gioco, che ora presenta una fluidità di movimento molto migliorata: buona parte delle animazioni possono essere cancellate facendo altre mosse, quindi per esempio premere il tasto per attaccare non significa che dovremo restare incollati all’animazione dell’attacco ma potremo interrompere il suo “recupero” premendo il tasto di salto o quello di schivata, una scelta che quindi favorisce il gioco aggressivo e che personalmente ho apprezzato.
LE INFLUENZE SOULSLIKE SONO IN REALTÀ MOLTO MINORI
Proseguiamo la discussione sul gameplay parlando del sistema di progressione. In piena vena da metroidvania, progredendo con la storia otterremo nuove abilità, fondamentali per poter raggiungere luoghi a noi prima preclusi e parecchio utili anche in combattimento; oltre al classico doppio salto e all’air dash, ci verrà fornita anche la possibilità di caricare devastanti colpi di pistola, perfetti per liberarsi rapidamente di nemici fastidiosi (che, credetemi, tendono ad abbondare). Oltre a questo, è anche presente un albero delle abilità, tramite il quale potremo sia ottenere nuovi attacchi sia potenziare le statistiche di Aletheia, la protagonista. Interessante il fatto che i punti da investire in questo albero delle abilità non vengano ottenuti solo livellando, ma anche attivando specifici elementi dello scenario, spesso ben nascosti. Per chiudere con l’argomento gameplay parlerò dei boss, che ho trovato buoni ma mai particolarmente memorabili.
IL POTERE DELL’ABISSO
Per quanto riguarda la storia, Gestalt: Steam & Cinder parla di un mondo nel quale un bel giorno si è aperto un portale verso l’infern- pardon, l’Abisso, dal quale sono usciti i demoni. Per poterli combattere, gli umani hanno dovuto fare ricorso proprio allo stesso potere dell’Abisso, condensato sotto forma di cristalli tramite i quali hanno creato speciali armature. I demoni sono così stati ricacciati, e il portale chiuso, ma le armature hanno col tempo causato la corruzione di chi le indossava. Dopo un’altra sanguinosa guerra, le armature sono state distrutte, questi ultimi sono stati cacciati, e gli umani vivono nella loro cittadella steampunk. Tutto bene, no? Beh, insomma, a quanto pare la situazione non è proprio delle più rosee, e la nostra Aletheia, abile mercenaria dai capelli rossi, si troverà nonostante tutto proprio nel bel mezzo degli avvenimenti.
MI HA INFASTIDITO CHE IL GIOCO SI CHIUDA CON UN CLIFFHANGER, SENZA RISOLVERE NULLA
TIRARE LE FILA
Giusto qualche altra osservazione in aggiunta a quello di cui ho già parlato: il livello di difficoltà (uno solo quella presente, al momento) non è particolarmente elevato e, a meno che non evitiate volutamente qualunque occasione di salire di livello, non incontrerete mai veri ostacoli alla progressione. In totale, la longevità – che in questo genere di giochi è particolarmente dipendente dal giocatore – si attesta fra le 7 e le 9 ore. Un numero che potrà non sembrare altissimo, ma che in realtà è perfettamente nella media se prendiamo a confronto altri titoli indie simili; sì, sono consapevole che Hollow Knight di ore ne dura 40, ma è quest’ultimo ad essere l’eccezione. Nel complesso, comunque, Gestalt: Steam & Cinder è un buon metroidvania: dalla sua ha in particolare un gameplay ben strutturato e una pixel art di ottima qualità, ma anche il resto non scende mai sotto la soglia del buono.
In Breve: Mi fa piacere che Gestalt: Steam & Cinder abbia fatto passi significativi rispetto alla demo che avevo provato parecchio tempo fa, perché sarebbe stato un peccato sprecare una pixel art così bella con un gioco mediocre. Allo stesso tempo, però, quello che abbiamo di fronte è un metroidvania “solo” buono: un prodotto valido, quindi, per i fan del genere e anche per chi ne è semplicemente incuriosito, ma di sicuro non vi farà dimenticare di Silksong.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: RTX 3060, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: È un gioco in pixel art e in quanto tale non può assolutamente impensierire una qualunque configurazione vagamente orientata al gaming. Chiaramente questo non vuole denigrare la sua cifra stilistica, che è anzi molto apprezzabile e che si distingue per il dettaglio della pixel art e per la qualità delle animazioni.