Golf Club Wasteland – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Sulle rovine di un mondo distrutto dalla crisi climatica, Demagog Studio ambienta Golf Club Wasteland, un gioco che è manifesto politico, ma anche di bravura.

Sviluppatore / Publisher: Demagog Studio / Untold Tales Prezzo: 9,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch

All’inizio era una giornata o due di caldo anomalo d’estate, o un inverno più freddo del normale. Una roba buona per riempire le chiacchiere in ascensore: meteorologia, in fondo, nulla di preoccupante. Poi gli inverni sempre più freddi e le estati asfissianti divennero la norma. Prima di rendercene bene conto, i temporali estivi erano diventati tempeste, gli uragani si formavano laddove non ne avevamo mai visti e i poli si squagliavano più in fretta del ghiccio nel cocktail in una sera d’estate.

Mentre gli scienziati ci avvertivano che i cambiamenti climatici a breve sarebbero stati irreversibili, nessuno fece niente, o almeno così sembrava dal nostro punto di vista. Quello che stava succedendo ci sfiorò solo quando i primi razzi con a bordo i più ricchi del pianeta partirono verso Tesla City, capitale di Marte. Eppure, nel destino dei pochi sopravvissuti come noi, quella non fu la cosa più strana che ci capitò di vedere. No, la più strana fu senza dubbio vederli tornare, nelle loro buffe tute spaziali, per giocare a golf sulle rovine di ciò che avevano prima distrutto e poi lasciato.

LO ZEN E L’ARTE DEL GOLF POST-APOCALITTICO

Per quanto leggermente romanzato, quella che avete appena letto è davvero lo spunto di partenza di Golf Club Wasteland, il golf arcade post-apocalittico di Demagog Studio che fa una cosa fuori dal comune: prende una posizione (anche se, va ammesso, non si tratta del solo a dire ciò che pensa su un tema spinoso, questa settimana). Golf Club Wasteland non nasconde nulla. Quale sia la sua posizione sul tema dell’emergenza climatica emerge fin da subito, con quel riferimento a Tesla che è un indice puntato in una direzione ben precisa, per poi proseguire con un’abbondanza di riferimenti che spaziano dall’attualità (Hotel Covfefe?) alla letteratura, dal cinema all’arte, esponendo alla luce del sole e all’aria contaminata della Terra del futuro quali siano le fonti di ispirazione che hanno guidato il team.

Golf Club Wasteland Recensione

Come reagirà la mucca radioattiva al passaggio della pallina? Golf Club: Wasteland spinge a farsi domande di questo tipo.

La serenità d’animo ricavata in cambio di questa piena, deliberata ed esplicita dichiarazione di intenti finisce per pervadere ogni metro quadro del mondo decadente e immobile di Alphaville (altro riferimento, l’avete colto?), la città scelta dal neo-marziano Charlie per il suo pomeriggio di golf. Charlie fluttua con la flemma di chi ha un pianeta di riserva che lo aspetta, manovra il suo jetpack con misurata precisione, atterra a breve distanza dalla pallina, dopo di che alza la mazza e lascia che sia il pollice sinistro del giocatore a fare i conti con lo stress. Traiettoria e potenza del colpo sono espressi da un angolo che cresce e decresce secondo infinitesimali spostamenti del peso dal dito allo stick sinistro.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Meccaniche di golf arcade molto divertenti e stimolanti / Ambientazione che da sola racconta una storia / Tre modalità, per più o meno competitivi.

Contro

  • Non piacerà ai negazionisti del cambiamento climatico (ma non so se sia un difetto).
8.5

Più che buono

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