A due anni di distanza dalla pubblicazione di All Star Battle, CyberConnect2 e Bandai Namco riprovano a sfruttare la fama della celebratissima serie manga di Hirohiko Araki e a lanciare questo JoJo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven, vero e proprio carosello di personaggi che celebra il franchise percorrendo tutti gli archi narrativi attualmente conosciuti e disponibili in formato cartaceo. Certo, la fama della famiglia Joestar è stata sicuramente amplificata dalla popolarità dell’adattamento animato, arrivato recentemente in Italia grazie agli sforzi congiunti di Dynit e di VVVVID.it, ma tutto all’interno di queste produzioni videoludiche fa chiaramente riferimento alla versione cartacea delle avventure dei “JoJo” protagonisti, guerrieri il cui sangue è legato indissolubilmente a poteri sovrannaturali e a una buona dose di… avvenimenti bizzarri.
YARE YARE DAZE
Eyes of Heaven propone una modalità storia inedita, fiore all’occhiello della produzione, in cui 53 personaggi partoriti dall’estro metrosessuale di un mangaka giapponese se le danno di santa ragione seguendo – quando possibile – la logica degli eventi narrati nei rispettivi archi.
Eyes of Heaven è vero e proprio carosello di personaggi che celebra il franchise percorrendo tutti gli archi narrativi
La modalità storia rappresenta un buon 80% dell’offerta ludica del titolo, altrimenti votato alle classiche modalità di gioco online e poco altro. Sì, manca il multiplayer locale: in questa nuova produzione firmata CyberConnect2 sembra che gli sforzi siano stati tutti focalizzati nell’inserire più contenuti extra possibili, fra costumi da sbloccare (e ce ne sono davvero TANTI), colorazioni addizionali, citazioni, pose (OVVIAMENTE) e amenità varie da collezionare rispettando determinate condizioni durante gli scontri, o investendo i soldi con cui si viene ricompensati al termine di un combattimento nell’apposita modalità.
OH MY GOD!
Purtroppo chi dovesse venire dal discreto JoJo’s Bizarre Adventure: All Star Battle potrebbe rimanere piuttosto disorientato dalla netta virata voluta da CyberConnect2 per quanto concerne il comparto prettamente ludico. Definito in terra natia come un picchiaduro 3D “Stylish Tag JoJo Action”, Eyes of Heaven vede schierati in arene di grandezza variabile e completamente esplorabili gruppi di guerrieri fino ad un massimo di due componenti.
CyberConnect2 ha impresso una netta virata per quanto concerne il comparto ludico
Se è vero che ogni eroe possiede un parco mosse distinto e fedele a quanto visto nel fumetto, è anche altrettanto provato che le mosse d’attacco, specie quelle che portano avanti uno stand in posizione offensiva come il classico “hora hora” di Jotaro, rappresentano quasi sempre la scelta migliore; rimangono comunque presenti abilità passive, la possibilità di contrattaccare e potenziamenti rintracciabili nelle diverse arene di combattimento, così come un semplice meccanismo di crescita dei personaggi a livelli che si appoggia a una versione “semplificata” della sferografia di Final Fantasy X, ma posso assicurare che tutto questo può essere tranquillamente ignorato in funzione di una sana ripetizione delle tecniche d’attacco più potenti e una dose oculata di button mashing.
Quasi a rispettare l’evidente volontà di infarcire il gioco di fan service giungono, infine, le Dual Combo e le Dual Heat Attack: le prime vedono un indicatore che, se riempito dal concatenarsi di colpi inferti dal personaggio controllato e dal partner, sblocca un’animazione di attacco addizionale, mentre le seconde non sono altro che le consuete “super mosse” attivabili in coppia. Schierando personaggi legati dalla storia o da relazioni particolari, ovviamente, si sbloccano animazioni uniche ed elaborate mentre in caso contrario si può contare sulla semplice somma delle sequenze che accompagnano i colpi più letali dei due guerrieri. Nulla di particolarmente innovativo, ma sicuramente apprezzabile, soprattutto alla luce di un sistema di combattimento piuttosto grezzo e poco soddisfacente, specie guardando alla lunga distanza.
53 personaggi partoriti dall’estro metrosessuale di un mangaka giapponese se le danno di santa ragione
Pur girando su PlayStation 4 è evidente che JoJo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven non fletta i muscoli della nuova nata in casa Sony e può benissimo essere scambiato per un titolo della scorsa generazione, non potendo nemmeno vantare gli effetti particellari visti nell’ultimo titolo della serie picchiaduro tratta dal manga Naruto. Il risultato visivo finale è comunque apprezzabilissimo, specie durante le sequenze che accompagnano le mosse più potenti, ma sicuramente da CyberConnect2, e dalla loro capacità di animare il cel-shading piegandolo alle velleità registiche degli anime giapponesi, ci si aspettava qualcosina di meglio.
Niente da dire, invece, sul doppiaggio e sull’accompagnamento musicale, il primo, soprattutto, è assolutamente in linea con quanto visto nel precedente All Star Battle e fedele, quando possibile, ai cast di doppiatori apprezzati nell’adattamento animato.
Con JoJo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven Bandai Namco e CyberConnect2 volevano evidentemente provare qualcosa di nuovo, ma quanto mostrato dai papà della serie .hack fatica a ritagliarsi un posto di tutto rispetto fra i tie-in videoludici tratti da anime degli ultimi anni, soprattutto se lo si confronta con la loro stessa serie ispirata a Naruto. Apprezzabile dagli appassionati, specie per il buon tasso di fan service, Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven è destinato a diventare uno di quei picchiaduro che spuntano fuori quando arrivano gli amici per poi sparire nell’anonimato all’uscita di un sequel o di qualche altra produzione decisamente più completa e attraente. E, credetemi, non ci vuole molto a trovare di meglio con cui divertirsi.