Life is Strange: Before the Storm - Episodio 2: Il Mondo Nuovo

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L’ultima fatica di Deck Nine non mi è piaciuta. Bene, l’ho detto. Sono diversi minuti che cerco il modo migliore di affrontare l’argomento, e alla fine ho preferito un approccio diretto. Ho cercato di vivere al meglio la storia di Chloe, che ho letteralmente adorato in Life is Strange di DONTNOD, ma a ogni scena che mi si parava di fronte continuavo a scuotere il capo infastidito. Non posso dire che questo secondo episodio non sia per nulla interessante: la curiosità di analizzare al meglio la psicologia di qualche personaggio è tanta, e nello stesso modo lo è anche la voglia di comprendere come tutta Arcadia Bay si trasformerà in quella (poco) ridente cittadina che abbiamo esplorato quasi tre anni or sono. Infine, prima di addentrarmi nella recensione, voglio chiedervi scusa se citerò fino allo sfinimento Boris, la (fuori)serie italiana che continua a monopolizzare le battute della redazione da ormai dieci anni. Il motivo è presto detto: Before the Storm, in realtà, è Occhi del Cuore. Due.

DUCCIO, APRI TUTTO

Ciò che sto apprezzando meno dell’opera Deck Nine è la trama. Non riesco a trovarla interessante, e pesco forzature a ogni dialogo. Quella che era un’ottima storia condita da un pizzico di paranormale si è trasformata in un dramma adolescenziale, in cui gli autori spingono senza remore sul pedale dell’acceleratore appena si parla di droga e sesso. Quando Karin, in Boris, dice che bisogna fare sognare gli italiani facendogli vedere un po’ le “zinne”, a quanto pare aveva ragione da vendere: Rachel, personaggio dall’oscuro passato attorno a cui girava la storia di Life is Strange, ora è qui davanti a noi, in “carne e ossa”, e non perde occasione nel fare ammiccamenti e doppi sensi, e nel cercare occasioni piccanti. Anche nei panni di Max era possibile – in un costante crescendo di emozioni – innamorarsi delle due protagoniste, ma in Before the Storm è talmente tutto così veloce che perde qualsiasi tipo di credibilità.

life is strange before the storm il mondo nuovo

Ciò che sto apprezzando meno dell’opera Deck Nine è la trama

Più volte mi sono lamentato di come i vari personaggi siano semplici caricature di se stessi, ma questa volta rischiamo di grattare il fondo. Ogni volta che affrontiamo un dialogo è come se sentissimo la dolce musica di Occhi del Cuore in sottofondo, mentre i personaggi, seppur composti da poligoni e texture, riescono a recitare malissimo. Tutto ciò è possibile grazie alla fotografia, decisamente più sciatta e fredda rispetto all’opera originale di DONTNOD, e alle animazioni legnose e irreali dei vari personaggi. Le protagoniste, per fortuna, si salvano, ma altri personaggi comunque importanti sembrano usciti dai video su YouTube creati da amatori con il Source Filmmaker, come il padre di Rachel e Samuel, l’inserviente della scuola, che sembra un robot con una maschera.

DOSI DI DROGA

La sensazione che le nostre scelte continuino a essere poco influenti sulla storia è sempre presente, e in un titolo come questo, che fa della trama il proprio punto forte, è sicuramente un male, per non parlare il perenne binario su cui scorre l’intera avventura, laddove l’unica libertà che ha il giocatore sembra essere lo scovare luoghi in cui lasciare un graffito e sbloccare il rispettivo achievement.

È difficile da spiegare, ma Life is Strange possedeva una specie di magia, dovuta a un meraviglioso utilizzo di colori caldi, una colonna sonora di prima categoria e momenti di pura riflessione. Durante questo secondo episodio non ho mai nemmeno lontanamente provato le stesse emozioni che mi ha trasmesso Max, e non riesco ad accettare che Before the Storm condivida lo stesso titolo dell’opera DONTNOD, oltre che le stesse protagoniste. Infine, mi tocca ammettere che senza la componente soprannaturale, tutt’ora assente, la storia perde parecchio di mordente.

l’unica libertà che ha il giocatore sembra essere lo scovare luoghi in cui lasciare un graffito e sbloccare il rispettivo achievement

Aspetto (con poca trepidazione) l’ultimo capitolo per potermi poi esprimere una volta per tutte su questo prequel che, con tutta sincerità, poteva essere tranquillamente evitato. Come dissi nella recensione del primo capitolo, spero che Deck Nine riesca a dare un senso a tutto questo, perché ciò che ho visto sinora ha contribuito a rovinare parte di quella magia legata a Max, a Chloe e soprattutto a Rachel. Con il cuore in pezzi continuo ad ascoltare la colonna sonora del primo Life is Strange, affibbiando la sufficienza all’opera in questione solo per il bene che ho voluto alle due protagoniste nel gioco originale. E poi, come direbbe Glauco, “Before the Storm è come l’orizzonte. Tu fai due passi avanti, e quello si allontana di due passi. Tu fai tre passi avanti, e quello si allontana di tre passi. E allora a che serve Before the Storm? A sbietta’, a incassa’, a fare i soldi”.

Il secondo capitolo di Before the Storm continua a non convincermi affatto: animazioni talmente legnose da risultare ridicole, una trama che non riesce a spiccare il volo e personaggi totalmente caricaturati. Deck Nine sembra spingere sul pedale della droga, dei rapporti omosessuali e di qualsiasi altro argomento che possa creare un po’ di “scalpore”, a mio avviso fallendo miseramente. Per il momento mi sento di concedere un “sei politico”, nella speranza di trovare il senso a tutto ciò con il terzo e ultimo episodio.

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Pro

  • Chloe è un personaggio interessante.
  • A Life is Strange gli si vuole bene, a prescindere.

Contro

  • Animazioni al loro minimo storico.
  • La trama non riesce a spiccare il volo.
  • Lento, noioso e su un binario ben definito.
6

Sufficiente

Si ostina pervicacemente a usare un portatile che non vorrebbero più nemmeno al Museo della Scienza e della Tecnica, oltre a vestirsi come Padre Maronno. Abita con un pappagallo che ha chiamato Chocobo, ma non crediamo abbia mai provato a cavalcarlo per davvero (o almeno c’è da sperarlo).

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