L’OBIETTIVO DI BIOWARE È STATO DI AMMODERNARE I TRE GIOCHI SENZA ROVINARE CIÒ CHE HA RESO MEMORABILE LA SAGA
Queste differenze sostanziali sono presenti nella Legendary Edition perché l’obiettivo degli sviluppatori è chiaro: ammodernare i tre giochi per permettere a tutti di goderseli nella loro versione migliore grazie alle nuove tecnologie, ma
senza rovinare ciò che ha reso memorabile la saga. Le modifiche al primo capitolo (quello che a causa dell’età ha richiesto l’intervento più invasivo) hanno lo scopo di rendere più coesiva e complessivamente migliore l’intera epopea, sicché credo vadano inquadrate come parte di un disegno più grande che abbraccia tutti e tre i titoli, non uno solo; dopo averci messo mano e dopo aver fatto un confronto con gli originali,
non penso di esagerare affermando che BioWare è riuscita nel suo nobile intento: pur mostrando tuttora i suoi annetti, oggi il primo Mass Effect risulta assai più agile e spigliato nell’alzare il sipario sulla battaglia contro i Razziatori.
CIAK: ODISSEA NELLO SPAZIO
Una delle caratteristiche migliori di Mass Effect riguardava la spettacolare messa in scena, non c’è dubbio: a suo tempo la grandiosa saga spaziale ci catapultò dentro uno show capace di non sfigurare in una gara contro le grandi opere cinematografiche. Sotto questo punto di vista la Legendary Edition ce la mette tutta per non rovinare maldestramente l’epico fascino della regia originale, mettendo subito in chiaro l’evidente lavoro di cesello svolto dagli scalpellini BioWare sulle inquadrature, sulla gestione della visuale in combattimento e sull’atmosfera aderente all’originale. In generale, in tutti e tre i titoli, si respira un profondo rispetto per la visione artistica e le peculiarità estetiche degli originali, e l’odissea di Shepard, Garrus e compagnia è avvincente proprio come quindici anni fa.

I volti sono decisamente più espressivi e dettagliati.
Mass Effect Legendary Edition è il modo migliore per rivivere o vivere per la prima volta un’esperienza che, oggi come ieri, sa regalare emozioni forti
A proposito di atmosfera gran parte del merito è da attribuire al vero protagonista della festa,
quel comparto grafico zeppo di miglioramenti che faranno la gioia di molti. Il balzo in avanti per quanto concerne l’impianto tecnico è palese quanto la tendenza alla rissa di Wrex, già solo il fatto di schizzare a bordo della Normandy per la Via Lattea in
4K UHD @60fps (il frame rate è solido durante l’azione, scende a 30fps giusto durante le cutscenes con la configurazione di prova) è degno di #respect, ma la lista delle prelibatezze tecniche comprende il supporto all’
HDR, modelli 3D più dettagliati, texture migliori o addirittura rifatte, effetti particellari/volumetrici e shaders aggiornati, una realistica gestione di luci/ombre che dona tutt’altro fascino tanto agli interni quanto agli esterni, feedback visivo dei materiali e delle superfici nettamente superiore (sia organiche che sintetiche) e, giusto per chiudere l’elenco, anti-aliasing, occlusione ambientale e tutto il cucuzzaro di post-processing. Tra personaggi e ambientazioni aliene il tempo sembra essere trascorso al contrario in questa Legendary Edition,
l’abbellimento dei mondi è tanto convincente quanto aderente al ricordo di quelle inospitali silhouette e lo stesso si può dire dei personaggi principali giacché, fra espressività e realismo dei volti ma non solo, i passi in avanti sono da giganti.
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