Minds Beneath Us - Recensione

PC

L’avventura grafica dei taiwanesi di BearBoneStudio, Minds Beneath Us, ci porta in un futuro in cui la società è controllata dalla IA (forse non così lontano). 

Sviluppatore / Publisher: BearBoneStudio / BearBoneStudio Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer:  Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam)

Uno dei motivi per cui la fantascienza è un genere tanto amato è da ricercarsi nella sua capacità di prevedere il futuro. Detto così sembra che scrittori e registi di sci-fi possiedano doti divinatorie che riversano nelle loro opere; più banalmente, come l’etichetta lascia già ben intendere, la fantascienza poggia su fantasiose speculazioni che nascono tuttavia dall’attenzione e dalla curiosità degli autori verso l’avanzamento della scienza.. Poiché la ricerca scientifica ha i suoi tempi, a volte dunque il volo di fantasia di un autore arriva prima del progresso scientifico insieme al manto da veggente.

Negli ultimi decenni però il ritmo vertiginoso a cui ha iniziato a muoversi l’evoluzione sociale, economica e scientifica della nostra specie ha reso decisamente più complicato il rapporto tra fantascienza e futuro. Al punto che la notizia dei primi licenziamenti per sostituire i dipendenti con IA sono arrivate prima di Minds Beneath Us, il  gioco che immagina un futuro in cui la società completamente automatizzata dalla IA.

IL RACCOMANDATO DELLA IA

Il futuro di Minds Beneath Us, in realtà, è già qualche passo più in là (ma in questo caso non terremmo le dita incrociate per la sua realizzazione, ecco…). La IA controlla, governa e sorveglia ogni aspetto della società. Intere città e nazioni hanno delegato il proprio potere di incidere sulla realtà all’intelligenza artificiale, la quale ovviamente si limita ad applicare le soluzioni ritenute ottimali o più efficienti, senza perdere troppo tempo in spiegazioni. La buona notizia, è che i treni arrivano in orario. La cattiva notizia è che un giorno una porta potrebbe non aprirsi davanti a te, per decisione imponderabile di una IA, e quella porta potrebbe essere quella di casa tua o del tuo ufficio.

I personaggi senza faccia sono una scelta stilistica comunque inquietante.

Lo capiamo durante il primo capitolo del gioco, quando accompagniamo il nostro protagonista a un colloquio presso l’azienda che si occupa di garantire all’IA cittadina abbastanza Flops (ovvero potere computazionale). Lì scopriamo che l’IA ha già deciso che il protagonista è la persona giusta per l’incarico e ai manager della fabbrica non resta che prenderne atto di fronte alle porte (governate dalla IA) che si aprono al nostro passaggio. Quello che non avevamo messo in conto invece era di dover svolgere due giorni di prova selezionando candidati. Quello di cui però DAVVERO non avevamo idea è che i suddetti fossero candidati a prestare il proprio cervello alla IA per contribuire al raggiungimento della potenza di calcolo richiesta.

All’avventura di BearBoneStudio riesce una mossa non banale, legando tra loro diversi strati di significato del gioco

Se la situazione non vi sembra ancora abbastanza inquietante, dovete sapere che c’è un’altra informazione che non ho ancora condiviso con voi: nel prologo scopriamo di essere un qualche tipo di entità senza corpo, al servizio di una razza aliena sterminatrice (o qualcosa di simile) il cui scopo è raccogliere informazioni necessarie ai nostri padroni, controllando dei corpi ospiti di cui tuttavia continuiamo ad avvertire l’eco dei ricordi.

LE AFFASCINANTI CONTRADDIZIONI DI MINDS BENEATH US

Minds Beneath Us, primo titolo dello studio taiwanese BearBoneStudio, si muove sul confine tra avventura grafica e visual novel furbescamente creato dalle premesse narrative. Ad essere onesti, il piatto della bilancia pende in maniera evidente verso la visual novel: buona parte della quindicina d’ore di racconto si passano conversando con gli altri personaggi, o meglio, leggendo lunghissime conversazioni in inglese mandando avanti una frase alla volta premendo l’apposito tasto. Di fatto, dunque, gli enigmi che siamo chiamati a risolvere sono compiti sempre abbastanza semplici, la cui risoluzione viene spesso citata nello stesso dialogo in cui ci vengono presentati. Ciò non implica però una totale passività.

Minds Beneath Us offre un’esperienza strana e straniante, in alcuni anche alienante per la trivialità e la meccanicità dei compiti che richiede

All’avventura di BearBoneStudio riesce una mossa non banale, legando tra loro diversi strati di significato del gioco. Le meccaniche dell’avventura grafica spingono il giocatore ad approfondire ogni linea di dialogo in cerca di dettagli da giocarsi poi in un enigma o in un altro dialogo. Al contempo, nei panni di giocatore omnisciente sappiamo di essere probabilmente al servizio di qualcosa o qualcuno le cui intenzioni paiono aggirarsi dalle parti del genocidio. Al di là del fatto che il margine di scelta sia più sottile di quanto il gioco faccia intendere, questo ciclo ricorsivo aggiunge anche ai frangenti più frivoli un sottotesto decisamente inquietante.

Ditemi che non sentite del lowfi in sottofondo?!

A rendere Minds Beneath Us conturbante ci pensa il comparto tecnico del gioco. Le animazioni morbide (ma limitate) muovono i personaggi disegnati in 2D su sfondi pre-renderizzati in 3D il cui tono è quanto di più lontano ci si potrebbe immaginare basandosi su quanto descritto finora. Il primo pensiero in diverse ambientazione è andato ai fondali dei video di compilation di musica per rilassarsi che abbondano su YouTube, complice anche una colonna sonora minimalista, ma comunque più dalle parti del sottofondo in ascensore che della OST di un horror. Anche gli interni della megacorporazione possono apparire confortevoli a momenti, poi ci pensano sempre i volti dei personaggi privi di tratti a riportare l’inquietudine alla giusta dose.

Nel suo complesso Minds Beneath Us offre un’esperienza strana e straniante, in alcuni anche alienante per la trivialità e la meccanicità dei compiti che richiede

Nel suo complesso Minds Beneath Us offre un’esperienza strana e straniante, in alcuni anche alienante per la trivialità e la meccanicità dei compiti che richiede. Il colpo più interessante però è la dissonanza tra contenitore e contenuto che offre a meccaniche tutto sommato già viste una prospettiva molto più allucinata e complessa da decifrare. Sull’altro piatto della medaglia pesa però la fitta rete di dialoghi, alcuni ben scritti altri meno, su cui poggia l’intero gioco, da avanzare una frase alla volta, click su click, mettendo a dura prova anche la pazienza del più fedele servitore di entità malevole.

In Breve Minds Beneath Us è un’avventura grafica molto peculiare, con pochi enigmi e tantissimi dialoghi. Il suo punto forza è il legame che riesce a creare tra lo spunto narrativo e ciò che richiede al giocatore. La ricompensa per la pazienza necessaria è un gioco con un’atmosfera inquietante, difficile da trovare altrove.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7,16  GB di RAM, Geforce 4070, SSD
Com’è, come gira: Le richieste di Minds Beneath Us sono inferiori rispetto alla macchina su cui l’abbiamo testato. È filato tutto liscio, nonostante si trattasse di una versione preliminare per la stampa, non abbiamo incontrato bug o errori.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Conturbante / Intreccio interessante / Sa creare l’atmosfera

Contro

  • Parole, parole, parole / Scelte non così incisive
7.5

Buono

Password dimenticata