Moving Out 2 – Recensione

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Dopo l’inaspettato (ma meritato) successo di Moving Out era inevitabile l’arrivo di un sequel e infatti eccolo qui… Moving Out 2 riprende la formula dei “traslocatori pazzi” apprezzata nel primo capitolo e la porta verso nuove vette di follia e distruzione. Siete pronti a fare letteralmente a pezzi tutto da soli o in compagnia?

Sviluppatore / Publisher: SMG Studio, Devm Games / Team 17 Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Coop PEGI: +7 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di lancio: 15 agosto

Difficile il mestiere del traslocatore. Si lavora duro ad orari spesso assurdi, si rischiano gravi infortuni e spesso i clienti sono comunque insoddisfatti… a meno che non lavoriate nella F.A.R.T. (Furniture Arrangement & Relocation Technician). Questi specialisti del trasloco, che da noi sono stati ribattezzati P.E.T.O. (Periti Esperti in Trasloco e Organizzazione) faranno tutto il possibile per portare i vostri mobili e oggetti preziosi da una casa all’altra nel minor tempo possibile… poco importa in che condizioni.

Benvenuti in Moving Out 2, sequel del folle titolo e arcade uscito all’incirca tre anni fa, che grazie ad un passaparola sempre più intenso è diventato una delle sorprese migliori del 2020. Sappiamo bene che confermarsi è sempre più difficile che affermarsi e spesso i team di sviluppo si affidano ai punti di forza del gioco originale ampliandone il respiro e aggiungendo le richieste più accorate del pubblico. SMG e Devm hanno fatto esattamente questo, puntando tutto su un design ancora più complesso che innalza non poco il livello di sfida originale. Ovviamente è arrivata anche la feature più richiesta, ovvero la possibilità di giocare in multiplayer non solo in modalità locale. Ma andiamo con ordine, indossiamo le cinture, i guanti protettivi e scaldiamo i motori dei camion.

USA LE GAMBE, NON LA SCHIENA

Cosa distingue i traslocatori della F.A.R.T. da tutto il resto dell’agguerrita concorrenza? Semplice, la velocità di esecuzione… poco importa poi se si verifica qualche piccolo incidente o effetto collaterale, l’importante è finire il lavoro nel minor tempo possibile. In ogni livello infatti avrete due tempi da tenere d’occhio, quello minimo per considerare lo stage superato e quello (ovviamente più basso) per ottenere una medaglia. Ora, riuscire a fare tutto al meglio ai primi tentativi è cosa possibile nel mondo iniziale, dove le case da svuotare hanno una struttura piuttosto semplice e gli ostacoli sono limitati. Le cose però si fanno dannatamente più dure andando avanti, quando entrano in gioco viaggi interdimensionali, passaggi segreti e diavolerie degne di una puntata di Rick and Morty. Sì, perché la Smooth Moves con il successo ottenuto al suo esordio ha espanso il suo raggio d’azione e non gli è bastato cambiare città, ha deciso di poter operare anche in altri pianeti e dimensioni.

Moving Out 2 Recensione

Dopo i primi livelli di riscaldamento le cose si fanno serie e riuscire a portare tutti gli oggetti sul camion diventa una questione di intuito, velocità di pensiero e manualità.

Siamo di fronte a un grado di sfida ben bilanciato ma vi avvertiamo, se siete dei completisti avrete il vostro bel da fare in Moving Out 2!

Tale scelta (piuttosto scontata a dire la verità vista anche la dilagante moda dei Multiversi) ha permesso agli sviluppatori di far esplodere il game/level design di questo sequel verso nuove e inaspettate direzioni. Non tutte queste ultime risultano azzeccate al 100%, alcuni stage infatti sono fin troppo intricati e perdono un po’ dell’immediatezza di gioco che caratterizzava il primo capitolo. In generale però siamo di fronte ad un grado di sfida ben bilanciato ma vi avvertiamo, se siete dei completisti avrete il vostro bel da fare in Moving Out 2, anche perché ogni livello ha almeno un paio di obiettivi bonus per i quali avrete solo dei vaghi indizi. Con la pratica tuttavia imparerete che per arrivare dal punto A al punto B la linea retta non è sempre quella più breve: potrete saltare, sradicare e lanciare gli oggetti in base alle loro dimensioni, forma e peso e potrete riprovare le varie sfide tutte le volte che volete. A volte il caos regnerà sovrano e avrete l’impressione che non sia possibile migliorare il tempo su cui siete incastrati da mezz’ora, poi però scoprirete un dettaglio che avevate trascurato e una lampadina si illuminerà sulla vostra testa… o in alternativa potrete sempre chiamare un amico per aiutarvi!

TRASLOCHI INTERDIMENSIONALI

Al di là del raffinamento delle meccaniche di gioco, dell’ampliamento dei livelli (e della difficoltà) e del coinvolgimento di nuovi personaggi, ciò che distingue Moving Out 2 dal suo predecessore è la presenza dell’Online. Quando uscì il primo capitolo la mancanza di tale feature fu una delle poche pecche dell’ispirato lavoro di SMG/Devm e i due team di sviluppo hanno fortunatamente ascoltato il proprio pubblico aggiungendo la possibilità di giocare insieme ad altri tre “traslocatori” sia in modalità locale che in rete. Abbiamo potuto testare poco quest’ultima opzione per mancanza di giocatori, ma con il gruppo al completo seduto sullo stesso divano le partite sono filate via lisce e dannatamente divertenti… Moving Out 2 ha sicuramente tutti i numeri per diventare il party game di fine estate e oltre.

Moving Out 2 Recensione

Anche i viaggi tra un livello e l’altro non saranno del tutto tranquilli, il camion che guiderete può fare danni seri quindi andate piano e occhio ai freni.

il cast di traslocatori è vario e folle al punto giusto, peccato però che le differenze siano solo estetiche

L’ampliamento dello staff ha costretto la compagnia ad assoldare nuovi impiegati e infatti il cast è ancora più pazzo del precedente. Credereste mai che un uomo con una musicassetta (o un taco) al posto della testa possa fare il traslocatore? Purtroppo la scelta del personaggio è legata unicamente alla componente estetica in quanto i diversi personaggi non possiedono poteri o abilità particolari. Un peccato perché l’aggiunta di questa caratteristica avrebbe innalzato ulteriormente l’asticella della follia e dato quel pizzico di pepe in più. In ogni caso Moving Out 2 rimane un titolo molto divertente in singolo ma ancora più coinvolgente se giocato con qualche amico o anche con perfetti sconosciuti dall’altra parte del mondo. Per il futuro della serie consigliamo ai team di sviluppo di osare un minimo di più spingendosi ulteriormente oltre per differenziare le meccaniche e arrivare così ancora più vicini al nirvana dei titoli arcade.

In Breve: Un sequel che potenzia le meccaniche del primo Moving Out verso nuove direzioni e amplia a dismisura la quantità e complessità delle sfide. In alcuni casi si perde un po’ di immediatezza nel gameplay ma il divertimento è assicurato anche grazie, e soprattutto, alla possibilità di giocare in quattro sia in modalità locale che online. L’Olimpo dei giochi arcade non è ancora a portata di mano, ma Moving Out 2 è comunque un altro passo verso la giusta direzione.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, come gira: Nessun tentennamento su PlayStation 5 durante le sessioni single player, qualche calo di frame rate è invece percepibile nel corso delle sfide multiplayer in coop. Da segnalare anche qualche piccolo “incastro” delle strutture poligonali, ma vista la natura caotica del gameplay era quasi inevitabile che accadesse.

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Pro

  • Finalmente si può traslocare anche Online / Livelli ancora più folli e sfide impegnative ma...

Contro

  • ...l'immediatezza del gameplay ogni tanto si perde / Manca ancora qualcosa per diventare “un classico”.
7.8

Buono

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