Schwarzenegger è stato un maestro di vita lungimirante in “Atto di Forza”, avvisandoci in anticipo delle infinite rogne che sarebbero sorte andando a lavorare su Marte. Chiaramente, tra i fan della filmografia d’azione per veri uomini non figura Alec Mason, ingegnere atterrato sul Pianeta Rosso per iniziare una nuova vita assieme al fratello Daniel, salvo dover subito assistere all’assassinio dell’amato parente per mano della dispotica Earth Defence Force (EDF per i pochi amici, come il coin-op della Jaleco). Alec si unirà alla forza rivoluzionaria nota come Red Faction, riaccompagnandoci per mano verso un’epoca diversa, quando i giochi open world non traboccavano di torri da scalare e gli uomini erano tanto virili da abbattere un edificio a colpi di martello.
Del resto, l’originale Red Faction: Guerrilla meritava un’iniezione di autostima extra, arrivando sugli scaffali con la fascia da kamikaze delle grandi occasioni, quella che ti regalano honoris causa per il coraggio dimostrato: il titolo di Volition, di fatti, arrivò sul mercato un anno dopo GTA IV, sfidandolo sul suo terreno con un mondo di gioco spoglio e spartano come solo il Pianeta rosso poteva offrire.
Indole distruttiva e puro carisma fecero di Red Faction: Guerrilla un titolo di culto
MEGLIO DI MJOLNIR!
La fama faticosamente conquistata da Red Faction: Guerrilla risiede nelle prodigiose capacità del motore grafico, capace di mozzare il fiato nel 2009 e ancora oggi foriero di sadico piacere. Alec è un esperto di demolizioni, e mette le sue competenze al servizio del giocatore grazie a cariche detonabili a distanza e – sopratutto – al fido martello. Lo strumento vanta attacchi orizzontali e verticali, capaci di fare a pezzi qualsiasi costruzione creata dall’uomo e aprire la strada a soluzioni di gioco realmente innovative. A che serve l’ingresso principale, quando potete entrare in una base nemica sfondando la parete che più vi aggrada? Ancora più libidinosa, se vogliamo, è la possibilità di far collassare una torre su altre strutture, andando a colpire i pilastri in una certa angolazione e generando, così, un effetto domino destinato a stamparvi sul volto un duraturo sorriso.
La distruzione delle strutture è fondata su convincenti principi architettonici, regalando libidinose soddisfazioni
MARS PEOPLE
Quel “Guerrilla” nel titolo non è lì solo per prendere polvere: la EDF serra Marte nel suo pugno d’acciaio, e la sua stretta va allentata aumentando il morale della popolazione, distruggendo obiettivi strategici o accettando incarichi in barba allo strapotere militare del nemico. Man mano che l’influenza avversaria decresce spunteranno le missioni principali, destinate a far proseguire la narrazione fino alla liberazione dell’area, per poi ricominciare il tutto daccapo in quella successiva. Nonostante ci siano complessivamente otto differenti tipologie di compiti, dalla liberazione di ostaggi fino a vere e proprie prove di demolizione, la natura piuttosto ripetitiva di Red Faction: Guerrilla è un fattore con cui fare i conti, oggi come nel 2009.
La natura piuttosto ripetitiva di Red Faction: Guerrilla è un fattore con cui fare i conti, oggi come nel 2009
ATTO DI SFORZO
Red Faction: Guerrilla Re-Mars-tered è un rifacimento a opera di Kaiko Games, lo stesso studio della Darksiders Warmastered Edition. Al di là del dubbio gusto nella scelta dei nomi delle riedizioni, gli sviluppatori hanno cercato di svecchiare l’opera primigenia migliorando gli effetti di luce e le ombre, a lato di texture più definite e post-elaborazione rimaneggiata. Il risultato è discreto: lungi dall’essere scambiata per un gioco recente, questa rivisitazione appare comunque in una forma dignitosa, principalmente grazie al lavoro originale di Volition e al Geo-Mod 2.0, portatore ancora oggi della giusta dose di brutalità e divertimento.
Red Faction: Guerrilla Re-Mars-tered è un rifacimento a opera di Kaiko Games, lo stesso studio della Darksiders Warmastered Edition
Red Faction: Guerrilla Re-Mars-tered è un gioco ricco di contraddizioni: forte di una sorprendente e mai eguagliata libertà, grazie alla versatilità del motore Geo-Mod 2.0, si trova inscatolato in un mondo di gioco vecchio stampo che fatica tantissimo ad affermarsi nel 2018, avendo dinnanzi concorrenti ben più evoluti, complessi e affascinanti. È divertentissimo, ma la monotonia dell’ambientazione e delle missioni è uno scoglio piuttosto duro da affrontare. Per lo meno, se possedete già il titolo base su Steam potete provarlo gratuitamente e senza remore: chissà, magari potrebbe nascerne vero amore.