Sono nato da una famiglia di umili origini, ma con sudore, impegno e sacrificio sono riuscito a non combinare un bel niente. Vi racconto la mia triste storia in The Life and Suffering of Sir Brante.
Sviluppatore / Publisher: Sever / 101XP Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG)
Essere il primogenito di una nobile famiglia in un mondo fantasy medievale comporta una serie di interessantissimi privilegi: una vita agiata, nessun lavoro pesante, ricevimenti con pantagruelici banchetti, la migliore educazione e decine di fanciulle dalla ricca dote pronte a soddisfarvi in cambio di una proposta di matrimonio.
Questa, signori, è la vita di mio fratello maggiore in The Life and Suffering of Sir Brante, gioco di ruolo dalla forte componente testuale sviluppato da Sever e distribuito da 101XP. Io invece sono il secondogenito, dal destino ben più incerto dato che non mi viene concesso alcun beneficio. Non contenti, i Twins, gli Dèi gemelli che vegliano su di noi, hanno deciso di complicarmi ulteriormente la vita facendomi nascere da una relazione semi clandestina tra il mio nobile padre e una donna di bassa estrazione sociale, giovane apprendista di un mestiere le cui origini risalgono all’alba dei tempi.
SE POTESSI TORNARE INDIETRO…
Giunto alla fine dei miei giorni, guardo al mio passato e rifletto sulla mia vita e sulle scelte che hanno segnato la mia esistenza. Avrei potuto cambiare il corso degli eventi? Sfoglio le pagine del libro della mia storia, diviso in cinque capitoli riguardanti l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza, e l’età adulta prima in tempo di pace e poi durante la rivolta che ha flagellato le nostre lande.
CINQUE CAPITOLI, CIASCUNO DI ESSI FONDAMENTALE PER DETERMINARE CIÒ CHE SARÀ
Come avrei potuto salvare una ragazzina che stava per essere travolta dai cavalli delle guardie dei nobili, senza i giusti requisiti di coraggio e iniziativa? Come chiedere aiuto a mio fratello maggiore se non ci sopportiamo? Altre volte, ho dovuto agire per convenienza. Mettere in difficoltà mia madre per guadagnare la stima di mio nonno. Condannare ingiustamente dei poveracci come me, per non inimicarmi i nobili e rischiare il posto di lavoro. Rubare un gioiello a una giovane Arkaniana – la razza eletta, dalla pelle blu, di gran lunga superiore a noi semplici umani – per venderlo e dividere il ricavato con un amico, cementando il nostro rapporto. Ho scoperto che ogni scelta influenzava pesantemente il mio futuro e quello delle persone a me vicine, ma allo stesso tempo era una goccia nell’oceano di questa società ingiusta che vuole che i cittadini comuni soffrano, al punto che il rito di iniziazione per entrare nell’età adulta consiste nell’essere presi a frustate.
Continua nella prossima pagina…
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