Tour de France 2020 – Recensione

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Le velleità simulative del titolo si spengono ben presto, tra un muro invisibile e una fisica senza nessuna impronta di realismo

Le poche speranze simulative si perdono subito alla prima curva: si pedala, una sbirciatina alla barra della resistenza, e poi si frena – male – affrontando il tornante. In caso di errore, lanciati verso il taglio della curva, andremo a sbattere contro il classico muro invisibile, senza però venire in alcun modo disarcionati dal nostro bel sellino, in assenza di danni di sorta al telaio della bici, potendo semplicemente girare il manubrio e proseguire ove c’è asfalto. Una situazione che si ripeterà in modo ancora più evidente alla partenza o nella volata finale quando, accerchiati da tanti altri ciclisti, andremo a sbattere ovunque, rimanendo sempre in piedi, accusando solo un leggero calo di velocità dato dalla collisione, ma nulla più.

Tour de France 2020 Recensione

Tutti pronti alla linea di partenza.

In una povertà di poligoni e di varietà di skin – tutti i ciclisti, anche sotto licenza, avranno lo stesso identico volto – emergono però anche delle feature interessanti che, se amalgamate meglio, avrebbero reso l’esperienza su Tour de France 2020 meno tediosa del dovuto.

Nel gioco sono comunque presenti alcune feature che ne avrebbero potuto risollevare le sorti, se implementate a dovere

La resistenza dell’atleta è da centellinare per evitare beffe dell’ultima curva, rendendo necessaria una buona dose di strategia, affrontando con prudenza le salite e sfruttando le discese per riprendere fiato. Anche comunicare con il team è importante, per quanto assolutamente fastidioso a causa di una mappatura di tasti che richiede combinazioni di certo non comodissime.

VOLATA FINALE

Quello di Tour de France 2020 sembra un lavoro perfettamente in linea con l’accoglienza riservata ai capitoli precendenti.

Tour de France 2020 Recensione

La visuale in prima persona è una vera chicca.

In alcuni momenti, si evince la voglia di puntare tutto su meccaniche già consolidate, con richiami a quelli che sono gli elementi distintivi delle gare di ciclismo, divise in lunghe tappe e su tracciati tutt’altro che brevi, che vi richiederanno almeno 15/20 minuti circa per finire una singola corsa.

La possibilità di settare la visuale in prima persona risulta uno degli elementi più riusciti di questo titolo largamente imperfetto

Il gioco da il meglio di sé in un contesto strettamente arcade, volto solo a divertire, la cui fruizione più casual è purtroppo castigata dalle regole di questo sport, che impongono comunque un approccio sempre attento e professionale. Variante interessante è la possibilità, data solo in alcuni frangenti, di settare la visuale in prima persona, scelta che rende l’esperienza particolarmente immersiva, ma risulta poca cosa in confronto ai tanti difetti del titolo.

Tour de France 2020 Recensione

Dal punto di vista grafico ci sono grossi limiti.

È un peccato vedere sfruttata così una licenza ufficiale di tale importanza, con un titolo che non riesce a trovare l’equilibrio tra richieste simulative e un gameplay in grado di divertire il giocatore. Anche per quest’anno, l’unica soluzione per i ciclisti più incalliti è quella di buttarsi si di un qualche manageriale duro e puro; pedalare in prima persona può risultare affascinante nei primi minuti, ma la problematica realizzazione del gioco mina fortemente la fruizione dell’esperienza.

In Breve: Tour de France 2020 prosegue la sua corsa in salita, sfruttando malamente la licenza ufficiale con un gioco approssimativo, figlio di una realizzazione pigra e svogliata. Un titolo difficilmente consigliabile sia per gli appassionati, sia per chi cerca una sfida arcade. A ridosso della next-gen, un prodotto di tal fatta non sembra in grado di poter convincere alcuna categoria di videogiocatori, neppure la nicchia a cui il gioco fa riferimento.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’è, Come Gira: Vista la pigrizia estetica e la scarsità di dettaglio di tutti i modelli, su PlayStation 4 base non si sono verificati problemi di sorta.

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Pro

  • La visuale in prima persona.
  • Richiede un minimo di strategia.

Contro

  • Graficamente improponibile.
  • Skin degli atleti tutte uguali.
  • Né simulativo, né arcade.
5

Insufficiente

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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