Yakuza 0 Director's Cut – Recensione Switch 2

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Yakuza 0 Director’s Cut porta su Nintendo Switch 2 il franchise simbolo del Ryu Ga Gotoku Studio, raccontando i primi anni di “carriera” nella malavita giapponese del Drago di Dojima e del Cane Pazzo. Una versione riveduta, corretta e potenziata di uno dei migliori capitoli della saga.

Sviluppatore / Publisher: Ryu Ga Gotoku Studio / SEGA Prezzo: 49,99 Euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Coop PEGI: 18 Disponibile Su: Nintendo Switch 2 Data di Uscita: 5 Giugno 2025

Quanto tempo è passato da quando un imberbe Kazuma Kiryu si faceva largo nei ranghi della malavita giapponese a suon di calci, pugni, affari loschi e occhiatacce. I suoi esordi tuttavia non sono stati facili e il personaggio che abbiamo conosciuto in Yakuza 0 la bellezza di 8 anni fa (due anni dopo l’uscita in Giappone) era abbastanza lontano dalla versione più imperscrutabile e risoluta nota come Drago di Dojima. Proprio gli eventi narrati all’inizio di questo prequel ci fanno capire quanta strada ancora c’era da fare: siamo nel 1988, Kazuma ha appena 20 anni e sbarca il lunario facendo l’esattore per boss e malavitosi locali.

Proprio uno di questi, un usuraio, gli chiede di recuperare soldi da un tizio che gli deve una discreta somma. Quello che sembra un lavoro di routine si trasforma in un gran casino quando, dopo una notte di bagordi, si viene a scoprire che quell’uomo è stato trovato morto con una palla di piombo piantata al centro del cranio. Kiryu viene convocato dai boss della famiglia Dojima, che lo accusano dell’omicidio e soprattutto di aver infangato il nome del clan. Da quel momento parte una caccia all’uomo senza quartiere, che vedrà Kazuma impegnato a trovare i veri colpevoli, riguadagnare il suo onore e molto altro ancora.

IL DRAGONE E IL PAZZO

Contemporaneamente alla storia di Kazuma Kiryu, Yakuza 0 racconta anche quella di Goro Majima, quel pazzoide che pochi mesi fa abbiamo scoperto essere anche un talentuoso pirata. Alla fine degli anni ’80 Goro ha 24 anni e gestisce uno dei più apprezzati Hostess Club di Osaka. Anche lui improvvisamente si trova invischiato in un brutto affare e le sue vicende seguiranno in parallelo quelle del “collega”. Questo doppio binario contraddistingue tutta la parte narrativa di Yakuza 0, che ci mette davanti due protagonisti molto diversi nel carattere che tuttavia convididono metodi simili nel disbrigo delle loro pratiche personali.

Yakuza 0 Director's Cut

Sia Kazuma che Goro hanno tre diversi stili di lotta, uno dei marchi di fabbrica della serie, che possono essere cambiati “on the fly” in base alle esigenze.

Le differenti personalità creano un mix perfetto, che RGGS ha poi sperimentato varie volte nei capitoli più recenti e nei molteplici spin-off, e anche il finale del gioco è praticamente perfetto per quello che la saga ha poi (anzi, prima) raccontato. Il gameplay abbandona buona parte di questa dicotomia e ovviamente non si distacca dai capitoli che lo hanno preceduto/seguito, ma proprio questa sua posizione privilegiata gli permette di dare al giocatore l’esperienza più completa e bilanciata. Se avete anche solo sfiorato un qualsiasi capitolo del franchise sapete comunque cosa aspettarvi: una storia seria, intensa e potente, piena di momenti violenti e crudi alternati a fasi di gameplay che a seconda dei gusti del giocatore possono essere diluite a piacere con una miriade di attività secondarie, mini-giochi e sfide. Per tutti i dettagli vi rimandiamo alla nostra recensione risalente ormai a più di 8 anni fa.

CHI NON BRAWLA IN COMPAGNIA…

Ok, assodato che Yakuza 0 si conferma un titolo di altissimo livello anche su Switch 2, è arrivato il momento che i giocatori delle precedenti versioni stanno aspettando da quando hanno iniziato a leggere questa recensione… perché l’avete letta tutta, giusto? Bene, la fatidica domanda è: RGGS è riuscito a darci sufficienti motivi per fare un secondo acquisto del gioco originale? Giocare Yakuza 0 in portabilità è una figata stellare, ma era già possibile farlo tramite Steam Deck (seppur con qualche compromesso) e più di recente con PlayStation Portal, quindi non annovereremo questa feature tra le novità. Decisamente nuova e benvenuta è invece la localizzazione in italiano che permetterà a chi all’epoca skippò il gioco di recuperarlo nella sua forma migliore.

Yakuza 0 Director's Cut

Il bonus più corposo di questa Director’s Cut è la modalità multiplayer Raid Luci Rosse che ci vede affrontare orde di nemici e boss con più di 60 personaggi.

Ci sarebbe da segnalare anche il nuovo doppiaggio in inglese ma vi proibiamo tassativamente di usarlo, Yakuza va giocato con le voci originali! In termini di contenuti la dicitura Director’s Cut è giustificata dall’aggiunta di cutscenes inedite che ampliano specifici dettagli della storia e alcuni retroscena legati ai personaggi. Alcune di queste modifiche non mancheranno di sollevare qualche polemica nei fan più intransigenti ma a nostro parere potevano tranquillamente essere omesse. Per questa edizione RGGS ha deciso anche di modificare il sistema di registrazione dei progressi, all’epoca criticato da parecchi giocatori, e di permettere il salvataggio in qualsiasi momento dell’avventura, non solo in presenza delle famigerate cabine telefoniche.

RGGS ha dato vita a una riedizione di ottimo livello, con sufficienti extra da giustificare l’acquisto anche da parte di chi aveva a suo tempo sviscerato l’avventura su PS4

La vera novità è rappresentata dalla modalità Raid Luci Rosse, un coop in stile Orda giocabile sia online che offline. Questa permette di scegliere tra 60 personaggi, non tutti disponibili all’inizio, e di giocare fino in quattro affrontando sei sfide che prevedono l’arrivo di ondate di nemici sempre più numerose e coriacee che culminano in una boss fight. È una sfida divertente ed estremamente caotica ma discretamente realizzata, soprattutto nella differenziazione tra i protagonisti giocabili e nel bilanciamento della difficoltà, che tende ad innalzarsi piuttosto velocemente ma mai in modo sbilanciato. L’arrivo di Yakuza 0 (il primo di quella che a nostro parere sarà una lunga serie di riedizioni per Switch 2) non è assolutamente da etichettare come una semplice operazione di cash-in. RGGS ha dato vita a una riedizione di ottimo livello, con sufficienti extra da giustificare l’acquisto anche da parte di chi aveva a suo tempo sviscerato l’avventura su PS4.

In Breve: Yakuza 0 è ancora oggi uno dei migliori action mai realizzati, un gioco profondo dal punto di vista narrativo, con un cast eccezionale e un gameplay sfaccettato come pochi altri. La versione Director’s Cut per Switch 2 migliora l’originale in ogni singolo aspetto, elevandone l’elemento tecnico e aggiungendo ulteriore “ciccia” intorno all’osso con una modalità multiplayer inedita.

Piattaforma Di Prova: Nintendo Switch 2
Com’è, Come Gira: Impatto grafico “croccante” sia in modalità portatile che docked, che oltre all’accoppiata 4K/60FPS (piuttosto stabili) aggiunge effetti volumetrici, illuminazioni dinamiche e ombreggiature assenti nell’originale. L’innalzamento della risoluzione fortunatamente non da vita a fenomeni che in un linguaggio tecnico potremmo definire “di spappolamento” e le performance sono fluide in entambe le modalità. Il gioco tramite Pro Controller è decisamente più comodo rispetto ai due JoyCon, che tuttavia non si comportano male… giocare in portabilità tuttavia riduce la durata della batteria di Switch 2 a poco più di due ore.

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Pro

  • La migliore versione di Yakuza 0... e ci mancherebbe / Poterlo giocare in 4K/60 o sotto l'ombrellone è una figata / Sottotitoli in italiano e altre interessanti novità

Contro

  • In portabilità la batteria dura poco più di 2 ore / Alcune cutscenes aggiuntive non piaceranno a tutti / Alcune attività secondarie sono fillers evitabili
9

Ottimo

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