Super Mario Galaxy è riconosciuto quasi universalmente come il miglior capitolo tridimensionale dell’idraulico. Super Mario Galaxy 2 è l’unica sua scorribanda 3D ad essere un sequel diretto, pur essendo a conti fatti un gioco abbastanza diverso. La domanda che bisogna porsi, adesso, è com’è giocarli su una console ha ha 18 anni in meno di loro.
Sviluppatore / Publisher: Nintendo / Nintendo Prezzo: € 69,99 (completo); € 39,99 (singoli giochi) Localizzazione: Completa Multiplayer: Locale PEGI: 7 Disponibile su: Nintendo Switch, Nintendo Switch 2 Data di uscita: 2 ottobre 2025
Giocare Super Mario Galaxy e Super Mario Galaxy 2 assomiglia quasi più ad un esercizio di archeologia, che ad uno videoludico. Non tanto perché i due titoli siano particolarmente invecchiati, ma perché si parla dei due capitoli della serie forse più legati all’hardware su cui sono usciti in origine. Sì, togliere Super Mario 64 dal controller tricorno della macchina ne mette in evidenza i limiti per quanto riguarda la gestione della telecamera, ma alla fine non è nulla che non si possa approssimare castrando un po’ i movimenti di una levetta analogica.
L’arto fantasma di Mario Galaxy e Mario Galaxy 2 è più evidente, e alla fine sono i due giochi stessi a sottintendere che quasi quasi sia meglio giocarli con i joycon scollegati da Switch (e Switch 2), per cercare di rimanere il più vicino possibile all’esperienza Wii. Si può giocare anche con il Pro Controller o in modalità portatile – sfruttando touch screen e/o accelerometro, come già visto in Mario Galaxy in versione 3D All-Stars – ma in questi casi è più evidente come i due giochi siano nati per una piattaforma diversa, in un’epoca in cui sembrava che i motion control fossero qui per restare.
VECCHIO SUPER MARIO GALAXY, NUOVA CONSOLE
Non è assolutamente un problema o un discomfort, ma è inevitabile fare questi ragionamenti pad alla mano su una piattaforma che di pad per la mano ne mette a disposizione diversi. Anche perché, per il resto, il lavoro di rimasterizzazione è apprezzabile, anche rispetto alla già citata 3D All-Stars. La più grossa critica rivolta a questa operazione all’annuncio era probabilmente questa: Super Mario Galaxy era già stato riproposto per Switch, e Nintendo tra l’altro all’inizio di giugno aveva anche deciso di aggiornare la raccolta inserendo alcuni miglioramenti per chi gioca su Switch 2, pur non distribuendo più ufficialmente 3D All-Stars su eShop o nei negozi fisici.
Messe di fianco le due versioni però i miglioramenti sono visibili: questa riedizione di Super Mario Galaxy ha delle texture migliori per gli ambienti, non si è limitata ad upscalare le cutscene ma ne mostra delle versioni ri-renderizzate e, arrivando invece ai contenuti, permette di giocare in modalità assistita, raddoppiando la barra della salute di Mario e impedendo i game over dovuti alle cadute dalle piattaforme.
I miglioramenti grafici sono visibili, quasi insperati, peccato non ci siano extra sostanziosi
Qui qualcosa del genere manca, e per quanto si parli di due must play a tema Mario – peraltro anche abbastanza diversi uno dall’altro, pur essendo gli unici due capitoli a tre dimensioni collegati – bisogna ammettere che si tratta di un passo indietro rispetto ad altre operazioni simili già proposte da Nintendo. Si è già detto di Super Mario 3D World, ma uscendo dal Regno dei Funghi per esempio la remastered di Metroid Prime era intervenuta pesantemente sui controlli rendendo l’avventura di Samus su Tallon IV un prodotto contemporaneo nel feeling.
SUPER MARIO GALAXY VS SUPER MARIO GALAXY 2
Il primo Super Mario Galaxy è un Mario 3D abbastanza sui generis. Per quanto l’ossatura su cui poggia sia quella di Super Mario 64 rispetto a questo mancano diverse mosse (quasi tutte d’attacco, perché i pugni e le spinte dell’idraulico lasciano spazio alla piroetta resa possibile dall’energia dello Sfavillotto), ma la differenza sostanziale sta negli obiettivi del gioco.
Il fascino di Mario Galaxy sta nel suo essere quasi un’anomalia
Galaxy è un Mario paradossalmente più narrativo, meno preciso – meno giocattolo – degli altri capitoli della serie e più concentrato sul raccontare qualcosa, sul lasciare un’emozione al giocatore attraverso le ambientazioni e soprattutto le sue splendide musiche, che in questa raccolta sono ascoltabili anche da un menu apposito. Non ha il solito piglio da manuale di game design, i salti progettati su carta millimetrata e l’ossessione per il perfetto, anzi alcune fight sono anche un po’ “sporche”, quasi Yoshiaki Koizumi (director del gioco) volesse riprendere qualche soluzione dalla concorrenza storica di Mario. Eppure Galaxy è entrato nel cuore di tantissimi al debutto nel 2007 e c’è rimasto per tutti questi anni, e per tanti oggi è probabilmente il capitolo di Super Mario perfetto per giocare coi propri figli, anche perché la storia di Rosalinda è il collante – questo sì – perfetto per quello che Galaxy voleva essere ed è riuscito ad essere.
Di tutto questo poi poco si respira passando a Super Mario Galaxy 2, che sembra invece la crasi ideale tra quello che Super Mario era, soprattutto a due dimensioni – le idee prima di 3D Land e poi di 3D World probabilmente germogliano qui – e l’ambientazione spaziale di Galaxy. Mario qui non è più da solo, torna da subito Yoshi da Super Mario World e in realtà tornano anche altre ambientazioni classiche, non risparmiandosi quando si tratta di giocare con la Nintendostalgia.
Galaxy 2 si conferma un giocattolone a livello di gameplay
In breve: Super Mario Galaxy e Galaxy 2 arrivano su Switch (e Switch 2) senza grossi extra contenutistici, ma con un lavoro fatto su grafica e tecnica al di sopra delle aspettative. Spiace manchi un’aggiunta sulla falsariga di Bowser’s Fury, ma la qualità dei due giochi non può essere messa in discussione e non si assomigliano nemmeno così tanto da poter parlare di “more of the same”.
Piattaforma di prova: Switch 2
Com’è, come gira: ci si aspettava una riproposizione pigra di Galaxy ripresa dalla Mario 3D All-Stars e lo stesso trattamento ma con sotto Galaxy 2, invece Nintendo questa volta ha fatto i compiti a casa.