I MOBA sono da sempre una delle mie passioni più grandi. I motivi faccio fatica a comprenderli, ma la sensazione di prendere a schiaffi avversari umani, e non “semplici” intelligenze artificiali, mi ha spinto nel corso degli anni a provare gran parte dei titoli e a dedicarmi anima e corpo ai vari League of Legends, DotA 2, Heroes of the Storm e chissà quanti altri cloni più o meno riusciti. Proprio a causa di questa sensazione di “averli già visti tutti” mi sono avvicinato a Battlerite con il piede sbagliato, ma son bastati pochi minuti per liberarmi dai tanti pregiudizi che rischiavano di rovinare l’esperienza. Il motivo è presto detto: l’opera di Stunlock Studios ha ben poco da spartire con i titoli Riot, Valve e Blizzard, e – anzi – rispecchia in maniera meravigliosa il concetto più puro di “arena”.
NELLA FOSSA DEI LEONI
Se avete provato almeno una volta un qualsiasi MOBA, fatevi un piacere: dimenticate completamente ciò che avete imparato. Toglievi dalla mente minion da uccidere, monete da racimolare, equipaggiamenti da ottenere e livelli da raggiungere prima della squadra avversaria: ciò che vedrete con i vostri occhi, una volta entrati nell’arena, saranno solo i vostri fidati compagni e gli avversari da sconfiggere, il tutto in rigorose sfide 2v2 e 3v3.Battlerite offre al giocatore quanto di più semplice, almeno sulla carta, possa esistere in un videogioco: una sfilza di campioni dalle abilità più disparate e qualche minuto di tempo per dimostrare all’avversario la propria superiorità, in uno scontro tanto diretto quanto brutale.
Battlerite rispecchia in maniera meravigliosa il concetto più puro di “arena”
La curva di difficoltà dell’opera, decisamente ripida, deriva soprattutto dall’esorbitante numero di abilità disponibili per ogni personaggio (si parla di almeno sei-sette poteri offensivi e difensivi per eroe), ciascuno con i suoi punti di forza e debolezza. Non c’è da stupirsi se ogni volta che incontreremo un avversario a noi sconosciuto finiremo immancabilmente nel prendere schiaffi senza capirne il motivo, salvo poi redimerci andando a studiare la scheda del campione incriminato. Le abilità con mouse e tastiera, neanche a dirlo, sono fondamentali per sopravvivere più di qualche decina di secondi, ma non vi nego che una volta presa dimestichezza con almeno un eroe Battlerite “rischia” di diventare una fantastica droga.
NANI LANCIAFIAMME
Se mi viene concesso il paragone, il titolo Stunlock più che un MOBA è a mio avviso paragonabile a un picchiaduro (avete presente Street Fighter, no?) a squadre, in cui la seconda dimensione lascia posto a una classica visuale dall’alto. Ammetto che affrontare Battlerite da soli, ritrovandosi in squadra con perfetti sconosciuti, rende l’esperienza molto meno divertente rispetto alle botte date insieme ad amici, ma questo può valere per gran parte dei titoli online. Le uniche caratteristiche che mi hanno colpito poco dell’opera sono un matchmaking ancora incerto (ma perdonabile, dato che il gioco in questione è diventato Free-to-Play da poche settimane), e tempi morti troppo lunghi ed estenuanti tra una partita e l’altra, tanto che – senza esagerare – si rischia di passare più tempo in lobby che sul campo di battaglia.
si parla di almeno sei-sette poteri offensivi e difensivi per ciascun eroe
Per acquistare nuovi personaggi tramite la valuta di gioco è sufficiente macinare qualche partita utilizzando quelli gratuiti, mentre se odiate aspettare potete sempre ricorrere alle microtransazioni o all’acquisto del pacchetto su Steam che sblocca tutti gli eroi, anche se il prezzo non è dei più abbordabili. Fatevi un favore e scaricate Battlerite, anche solo per ricordarvi come può essere divertente picchiarsi senza troppi fronzoli. Non ve ne pentirete.
Battlerite riporta il genere “MOBA” verso la sua definizione più pura: un’arena in cui scontrarsi e mostrare agli avversari la propria superiorità. Un bel mucchio di personaggi con tante (tantissime!) abilità da sfruttare, una buona coordinazione mano-occhio e una sana dose di sale in zucca sono alcuni dei requisiti necessari per sopravvivere più di qualche secondo nel titolo Stunlock, e dopo le prime ore vi assicuro che comincerete a comprendere le potenzialità di un titolo tanto “semplice” nelle regole quanto “complicato” nel gameplay.