Destruction AllStars – Recensione

PS5

IL PROBLEMA NON È QUANTO SIA DIVERTENTE DESTRUCTION ALLSTARS, PERCHE LO È. IL PROBLEMA È QUANTO RIUSCIRÀ AD ESSERLO SUL LUNGO PERIODO

Adesso, il problema non è se tutto questo sia divertente, perché lo è davvero, in un contesto oltretutto curatissimo a livello tecnico, straordinariamente solido, con un livello di polish veramente importante e non così comune in produzioni del genere, ma quanto riesca ad esserlo sul lungo periodo. Questi prodotti sono questione di resistenza, non di sprint, lo sappiamo benissimo, e al momento il gameplay non riesce ad avere quella profondità ludica e tattica che dimostrano i campioni del genere, avendo la sensazione di padroneggiare fin troppo bene la situazione dopo una manciata di partite. L’accessibilità al potere, un potere che probabilmente aspetta di esplodere col passare delle stagioni e dei contenuti aggiuntivi, ma il rischio è come sempre quello che la community possa stancarsi prima del tempo.

Destruction AllStars Recensione

Quel millisecondo prima dell’impatto, quando l’adrenalina raggiunge il suo picco e le mani si serrano attorno al DualSense.

Anche per questo il single player potrebbe avere un doppio valore, seppur si presenti al via con una modalità arcade che si accontenta di ricalcare tutto ciò che Destruction AllStars propone in multigiocatore e un’interessante ma ancora limitata modalità Sfida. La prima serie, quella dedicata al luchador Ultimo Barricado, disponibile gratuitamente, mentre l’altra, dedicata a Lupita, sbloccabile al costo di 200 Punti Distruzione, ovvero versando denaro sonante nel gioco e acquistando le “mazzette” da 500, 1000 e 2000 punti sul PlayStation Store. Considerando i due mesi di permanenza sul Plus, e quindi la possibilità di arrivare a costo zero su più PlayStation 5 possibili, è una scelta di monetizzazione comprensibile, a patto che la qualità si mantenga su livelli interessanti.

È EVIDENTE CHE CON LE SFIDE IL GIOCO VOGLIA FARE QUALCOSA DI PIÙ RISPETTO AI SUOI RIVALI: VEDREMO SE BASTERÀ A TENERE INCOLLATI I GIOCATORI

Perché con le sfide il titolo vuole fare qualcosa di più rispetto ad alcuni rivali, trovare più in fretta e con più efficacia la via della caratterizzazione, già impressa a livello estetico, raccontando le rivalità di questo folle mondo popolato da atleti unici nel loro genere, anche con situazioni studiate ad hoc per esaltare le loro caratteristiche, sentendo fremere in loro la voglia di raccontarsi dentro e fuori dal campo. Menzione d’onore, ancora una volta, per il DualSense, capace di restituire le giuste vibrazioni sui grilletti al deteriorarsi della vettura (unito ad una distruttibilità graficamente credibilissima ed estremamente soddisfacente), lasciando poi al feedback aptico il compito di indicarci, per esempio, da che lato una gomma è a terra. Certo, nel bordello non è così facile notare queste finezze, ma benissimo che ci siano.

In Breve: Destruction AllStars è un buon titolo mutiplayer all’arco di PlayStation 5, salvato da Sony con la scelta di lanciarlo sul Plus senza passare dal via. Fluido e incredibilmente dinamico, lo sport estremo di Lucid si rivela subito divertente grazie al continuo alternarsi di racing e parkour, senza soluzione di continuità, mescolando elementi noti ma amalgamandoli in modo abbastanza originale e intelligente. La sua estrema accessibilità si rivela presto un’arma a doppio taglio però, con uno spessore ludo-strategico al momento abbastanza sottile, nonostante i poteri e le varie unicità dei 16 atleti in gara. Ha stile, ha tecnica e partire dal Plus lo farà arrivare sulle PlayStation 5 di molti, ma adesso vanno raggiunti in fretta i massimi giri per sentir fremere il motore che c’è lì sotto!

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Esteticamente potrà pure essere un po’ derivativo, ma siamo comunque di fronte a un prodotto curatissimo dal punto di vista tecnico, e che in movimento è davvero una gioia per gli occhi.

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Pro

  • Idea interessante e mood distruttivamente allegro, ben presentato / Tecnicamente fluido, solido e vibrante / Le sfide per giocatore singolo aggiungono carattere al pacchetto.

Contro

  • L’estrema accessibilità assottiglia lo spessore strategico / Le quattro modalità presenti non riescono mai del tutto a reinterpretare il gameplay di base.
7.5

Buono

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