IL PROBLEMA NON È QUANTO SIA DIVERTENTE DESTRUCTION ALLSTARS, PERCHE LO È. IL PROBLEMA È QUANTO RIUSCIRÀ AD ESSERLO SUL LUNGO PERIODO

Quel millisecondo prima dell’impatto, quando l’adrenalina raggiunge il suo picco e le mani si serrano attorno al DualSense.
Anche per questo il single player potrebbe avere un doppio valore, seppur si presenti al via con una modalità arcade che si accontenta di ricalcare tutto ciò che Destruction AllStars propone in multigiocatore e un’interessante ma ancora limitata modalità Sfida. La prima serie, quella dedicata al luchador Ultimo Barricado, disponibile gratuitamente, mentre l’altra, dedicata a Lupita, sbloccabile al costo di 200 Punti Distruzione, ovvero versando denaro sonante nel gioco e acquistando le “mazzette” da 500, 1000 e 2000 punti sul PlayStation Store. Considerando i due mesi di permanenza sul Plus, e quindi la possibilità di arrivare a costo zero su più PlayStation 5 possibili, è una scelta di monetizzazione comprensibile, a patto che la qualità si mantenga su livelli interessanti.
È EVIDENTE CHE CON LE SFIDE IL GIOCO VOGLIA FARE QUALCOSA DI PIÙ RISPETTO AI SUOI RIVALI: VEDREMO SE BASTERÀ A TENERE INCOLLATI I GIOCATORI
In Breve: Destruction AllStars è un buon titolo mutiplayer all’arco di PlayStation 5, salvato da Sony con la scelta di lanciarlo sul Plus senza passare dal via. Fluido e incredibilmente dinamico, lo sport estremo di Lucid si rivela subito divertente grazie al continuo alternarsi di racing e parkour, senza soluzione di continuità, mescolando elementi noti ma amalgamandoli in modo abbastanza originale e intelligente. La sua estrema accessibilità si rivela presto un’arma a doppio taglio però, con uno spessore ludo-strategico al momento abbastanza sottile, nonostante i poteri e le varie unicità dei 16 atleti in gara. Ha stile, ha tecnica e partire dal Plus lo farà arrivare sulle PlayStation 5 di molti, ma adesso vanno raggiunti in fretta i massimi giri per sentir fremere il motore che c’è lì sotto!
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Esteticamente potrà pure essere un po’ derivativo, ma siamo comunque di fronte a un prodotto curatissimo dal punto di vista tecnico, e che in movimento è davvero una gioia per gli occhi.