DiRT Rally 2.0 GOTY – Recensione

PC PS4 Xbox One

rapporto tra terreno e trazione quasi scientifico, non c’è strada che in Codemasters non sappiano domare

Galles, Grecia, Scozia, Germania, Svezia, Monte Carlo e Finlandia; studio sul campo del rapporto tra terreno e trazione, quasi scientifico, con neve e ghiaccio a confermare che sì, non c’è strada che in Codemasters non sappiano domare. Sono soprattutto i tornanti del Principato, avvolti da una patina di ghiaccio pericolosissima ad attrarre i piloti, sedotti e poi abbandonati uno a uno in qualche burrone, le ruote bloccate nella direzione sbagliata, lo sterzo inutilizzabile; pausa, riavvia.

Dirt 2.0 - Monte Carlo

Le strade ghiacciate di Monte Carlo è sempre meglio affrontarle con una trazione integrale, altrimenti preparate il rosario.

Terrificante bellezza di uno dei rally più suggestivi al mondo, con un Ego Engine che, nonostante gli anni, è ancora solidissimo, capace di tenere i 60fps anche su console standard e configurazioni PC modeste, dettagliato e fisicamente in forma smagliante.

L’opera si esalta proprio nel track design, con una gestione di dossi, pendenze e irregolarità folle

Ma in generale è proprio nel track design che l’opera esalta, con una gestione di dossi, pendenze e irregolarità folle, che cambia tutta la percezione quando si è lanciati a 150 all’ora su strade strettissime, scorbutiche e ingannevoli, con le componenti meccaniche sotto stress, sotto pressione. C’è tutto in questa Game of the Year Edition, non una singola mancanza che mi sento di rimproverargli.

Dirt 2.0 - BMW M1

BMW M1 e asfalto tedesco, praticamente una pantera nella giungla.

Tantissimi tracciati, auto, modalità, per un progetto enorme, iniziato quasi per sfizio col primo DiRT Rally ed esploso nella rinascita di una serie che sembrava ormai destinata all’ibrido simcade della scorsa generazione.

In breve: DiRT Rally 2.0, nella forma di questa Game of the Year Edition, è senza dubbio uno dei titoli capaci di segnare una generazione. La grande festa di uno sport unico, che nella dimensione virtuale riesce a raggiungere tutti, emozioni per pochi che diventano democratiche, a portata di carta prepagata. 13 rally, 60 e più auto incredibili, una gran quantità di modalità tra cui la nuovissima ode a Colin McRae, grazie alla quale ripercorrerei i solchi delle sue derapate lungo una carriera unica, quella di un pilota come ne nascono ogni 100. Un capolavoro imprescindibile per i petrolhead ma che dovrebbero provare tutti, grazie ad un gameplay sopraffino che passa da un sistema di guida tanto esaltante per chi ha un playseat quanto solidissimo e incredibilmente reattivo via pad. Il capitolo 3.0 sulla nuova generazione è già un sogno.

Configurazione di prova: Intel Core i5, 16 GB RAM, Nvidia GeForce GTX 1050 Ti (e PlayStation 4)
Com’è, come gira: Il lavoro di ottimizzazione sull’Ego Engine è eccezionale, in modo tale da mantenere i 60fps anche su configurazione modeste, dogma inviolabile per godersi l’esperienza. Tecnicamente solidissimo, non miracoloso ma dettagliato e graziato un’ottima gestione dell’illuminazione.

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Pro

  • Esempio sopraffino di guidabilità e fisica applicata al racing.
  • Nuova modalità dedicata a McRae, 7 nuovi rally e auto straordinarie.
  • Impegnativo e talvolta brutale, emozione pura.
  • Tecnicamente solido come una roccia.

Contro

  • Chi l’ha comprato al lancio, acquistando poi tutti I DLC, è libero risentirsi.
9.5

Ottimo

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