Codemasters lancia finalmente la versione definitiva del suo DiRT Rally 2.0 e indirettamente lancia la versione definitiva del rally virtuale tout court.
Sviluppatore / Publisher: Codemasters / Codemasters Prezzo: € 54,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo PEGI: +6 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One
L’anno scorso ero stato piuttosto critico sul modello finanziario scelto da Codemasters per lanciare il suo rally 2.0, evoluzione della specie, Cappella Sistina del racing off-road. Troppe mancanze e troppi DLC a seguire, speculando eccessivamente su una passione che DiRT tira fuori a forza dal petrolhead, mungendolo della sua adrenalina e spingendolo a volerne sempre di più. Questa Game of the Year Edition era quasi un atto dovuto, un pacchetto che innalza l’opera a capolavoro assoluto del genere (rallistico e corsistico), come Colin McRae, in piedi sul cofano della sua Impreza, alzò la coppa del WRC ‘95 al cielo. Ed è proprio l’eterno e compianto campione scozzese che il team britannico vuole celebrare con questa nuova uscita, lanciando una modalità dedicata alle più importanti e folli imprese della sua carriera, ricongiungendo due nomi che non si sono mai separati davvero.
COLIN MCRAE RALLY
40 “scenari”, 40 tappe di una vita al volante, dagli esordi nel campionato scozzese (nuovo rally che si va ad aggiungere a un giro del mondo oggi ricchissimo) ai successi con Subaru, dalla Legacy RS alle Impreza più gloriose, 555 e S4, quelle che appaiono in testa come un riflesso incondizionato quando si pensa al rally anni ’90. Scocca blu metallizzato e marchio giallo fluo, nuove Stratocaster dello sterrato attaccate agli amplificatori del WRC.
C’era bisogno però di qualcuno che li sapesse suonare quegli scarichi, qualcuno che riuscisse a coprire l’eco dell’uscente Delta “Martini” in un mondiale senza più icone da venerare; una rockstar. Ecco chi era McRae e chi diventa per osmosi il giocatore, qualcuno che nel dubbio tiene il piede affondato sull’acceleratore e va con dio; o si vince o si riavvia la gara mestamente, non esistono mezze misure.
Un’enciclopedia di quello che può succedere nella vita di un rallista, un Pantone di condizioni meteorologiche e meccaniche
TUTTI I COLORI DEL RALLY
Se poi al lancio DiRT Rally 2.0 era abbastanza spoglio in termini di panorami, con soli 6 rally (Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Polonia, Stati Uniti e Spagna), stesso numero del primo capitolo ma decisamente meno vari, senza neanche una location in cui affondare i pneumatici nella neve, un anno dopo siamo di fronte ad un pacchetto completo, spettacolare; una selezione di habitat naturali in cui osservare comportamenti e abitudini di una sessantina di predatori allo stato brado. Porsche 911 SC RS, BMW M1, Lancia 037 Evo 2, roba d’alto bordo, mescolata a mezzi decisamente più pop e meno pretenziosi, come Peugeot 306 Maxi, Ford Focus RS ’01 e Citroen C4.
La cosa incredibile è che ognuna ha un suo peso specifico, un suo carattere, pregi e difetti da scoprire godendo di una guidabilità sopraffina, ma questo era già palese dal lancio.
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