HyperParasite – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

palloni da basket, giornali e carrelli della spesa che diventano micidiali armi improprie, presidenti guerrafondai, cervelli da espropriare e intere categorie di sfigati elette a eroi dell’umanità

DEMENZIALE, MA TOSTO

A questo punto, avrete chiaramente intuito che la serietà non è di casa. Fra palloni da basket, giornali e carrelli della spesa che diventano micidiali armi improprie, presidenti guerrafondai, cervelli da espropriare e intere categorie di sfigati elette a eroi dell’umanità, si fa presto a bollare Hyperparasite come una chiassosa produzione ultra-demenziale, ma se osserviamo con attenzione i dettagli, capiamo che nulla è lì per caso e c’è molto, molto di più.

Hyperparasite - Boss

Questo sì che è un boss di fine livello!

Citazioni ovunque, miti dell’epoca presi alla berlina e una sottile morale di fondo, visto che un “iper-parassita” è un parassita che si attacca ad altri parassiti, vale a dire gli esseri umani. Non crediate che sterminarli sia facile: Hyperparasite è un gioco tosto, di quelli impegnativi per design, che puniscono ogni minimo errore e che fanno sudare ogni piccolo progresso.

Vi terrà impegnati per ore, visto che progredire richiede un sacco di tempo e fatica

Vi terrà impegnati per molte ore, perché per progredire è necessario collezionare cervelli, raccogliere potenziamenti, costruire le abilità dell’alieno e migliorarne le difese e, tutto questo, richiede un sacco di tempo e di fatica.

Hyperparasite - Co-op

Hyperparasite prevede una modalità di gioco in co-op per due giocatori locali.

In Breve: Questo mese nessun gioco, neanche il più blasonato, mi ha inchiodato allo schermo e mi ha fatto ripetere tante volte “ancora una partita e poi basta!” come Hyperparasite. Il gameplay frenetico e compulsivo, la peculiare selezione di nemici, la possibilità di indossarne così tanti e la folle quantità di armi, rendono questo gioco incredibilmente spassoso e avvincente. Il tutto senza contare le infinite citazioni degli anni Ottanta, che saranno stati certamente un’epoca disimpegnata e artificiosamente serena, ma che hanno rappresentato la mia gioventù e, per tanto, li amo nonostante i difetti. Magari la grafica in pixel art non sarà la migliore che ho visto, ma l’azione e le musiche che pompano i bassi scatenano l’adrenalina mentre si gioca. Un’altra partita e poi… No! Poi un’altra ancora!

Configurazione di Prova: PC Ryzen 5 1600x, GeForce GTX 980 Ti, SSD
Com’è, Come Gira: Fluidissimo sulla configurazione di prova, ma praticamente perfetto anche su un PC portatile sostanzialmente inadatto al gaming (Core i5 4200 con GPU integrata), per cui qualsiasi configurazione moderna andrà benone. Da affrontare rigorosamente con un joypad.

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Pro

  • Azione frenetica e coinvolgente, non si smetterebbe mai di giocare!
  • Possibilità di variare armi e stili d’attacco impersonando i nemici.
  • Musiche pompatissime e pazzesche di Van Reeves e Joe Kataldo.

Contro

  • Livello di difficoltà piuttosto elevato, non modificabile. Può diventare molto frustrante.
9.2

Ottimo

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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