Pompiamo il volume e aiutiamo un alieno a distruggere la razza umana in Hyperparasite, un frenetico sparatutto roguelite ambientato negli anni Ottanta!
Sviluppatore / Publisher: Troglobyte / Hound Picked Games Prezzo: € 14,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Co-op Locale PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, Switch, Xbox One
Ricordate quei film di fantascienza in cui le forme di vita aliene arrivano sulla terra e prendono possesso dei corpi umani per comandarli a piacimento? In Hyperparasite la premessa è più o meno la stessa, soltanto che – in questo caso – l’alieno brutto, cattivo e purulento siamo noi. E abbiamo un solo obiettivo: attraversare i cinque livelli di gioco, massacrare un sacco di gente, prendere possesso del Presidente Ray Gunn (notare l’assonanza) e schiacciare il famigerato “tasto rosso” che lancia tutte le testate nucleari, per sbarazzarsi una volta per tutte della razza umana.
UN NOBILE SCOPO
La campagna distruttiva dell’alieno, tuttavia, incontra notevoli difficoltà tecniche. Per cominciare, si tratta di una forma di vita intelligente ma altrettanto debole: quando si muove con le sue putride fattezze, basta un colpo solo per ucciderlo.
Deve quindi “adattarsi”, prendendo in prestito il corpo di uno dei presenti (deve essere a portata di tentacoli) e sfruttarne le caratteristiche per uccidere tutti gli altri. Inoltre, i suoi progetti distruttivi incontrano un’agguerrita resistenza giacché, curiosamente, gli esseri umani non ci tengono affatto a farsi sterminare e, per tanto, faranno di tutto per eliminarlo, con qualsiasi arma a disposizione.
L’azione è frenetica, spassosa e ultraviolenta, con esplosioni, sangue e frattaglie che volano ovunque
OGGI INDOSSIAMO IL POLIZIOTTO!
Il gioco trasuda subcultura anni Ottanta da ogni singolo pixel. Personaggi, luoghi e nemici sono pesantemente ispirati agli eroi e ai cliché dei film e dei videogiochi dell’epoca e, fin dal primo “mondo”, incontriamo un favoloso bestiario umano composto da poliziotti dal grilletto facile, “passeggiatrici” armate di coltello, star del basket che tirano micidiali pallonate, lottatori con le fattezze di Hulk Hogan, punk incendiari con bottiglie molotov, detective dalla mira infallibile e… soprattutto, Hyperparasite è stato il gioco che mi ha fatto riconsiderare la letalità di un carrello della spesa, quando a usarlo è un homeless americano.
Ogni nemico ha le sue caratteristiche di velocità e di resistenza, un’arma specifica e un attacco speciale che si può attivare soltanto saltuariamente. In totale, ci sono più di 60 personaggi che si devono combattere e che si possono “indossare”, anche se non sono tutti disponibili fin da subito: prima bisogna raccoglierne il cervello.
Hyperparasite trasuda subcultura anni Ottanta da ogni singolo pixel!
Ogni volta che ne abbattiamo uno, possiamo prendere il suo cervello, portarlo in un negozio apposta e successivamente sbloccarlo con una cospicua quantità di denaro, da raccogliere ammazzando i nemici e fracassando le casse sparse in giro per ogni stanza. Questo ci dà accesso all’intera classe del personaggio, che a quel punto diventerà controllabile dall’alieno.
Continua nella prossima pagina…
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