Matchpoint Tennis Championships – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Grazie a Matchpoint: Tennis Championships si torna in campo e, tra erba, cemento e terra battuta, la domanda è sempre la stessa: ace o doppio fallo?

Sviluppatore / Publisher: Torus Games / Kalypso Media Prezzo: 49,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo Online e Locale PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile; su Switch il 20 ottobre

“Pronto? Sì, buongiorno, parlo con la redazione di Chi l’ha Visto? Bene, senta avrei bisogno di segnalare una sparizione. No, non si tratta di una cosa recente. Lo so, avrei dovuto chiamare prima, ma sa, la speranza è l’ultima a morire, e io ho sperato per anni di non aver bisogno del vostro aiuto. Già, per anni. Comunque, andando al sodo, vorrei denunciare la scomparsa dei videogiochi di tennis divertenti. Di quei titoli che ti invogliano a prendere una racchetta in mano e a correre da una parte all’altra del campo tra dritti, rovesci e volée. Come dice? Hanno appena rinvenuto un tale Matchpoint: Tennis Championships? Allora mi sa che non ci siamo capiti… ho detto divertenti…”

PALLA IN RETE

Ci ho sperato. Sì, all’inizio ci ho davvero sperato. I primi minuti in compagnia di Matchpoint: Tennis Championships hanno acceso in me un barlume di ottimismo, perché quello che mi sono trovato di fronte sembrava avere del potenziale. Poi, purtroppo, scambio dopo scambio, punto dopo punto, l’entusiasmo iniziale è scemato (neanche troppo) lentamente per dare spazio a tante, troppe, recriminazioni.

I PRIMI MINUTI HANNO ACCESO IN ME UN BARLUME DI OTTIMISMO, PRESTO SVANITO

Perché alcune basi di gioco ci sono, si intravedono degli elementi strutturali degni di attenzione, ma tutto viene sommerso da una serie di problemi che rendono ogni partita prevedibile nel suo incedere e, soprattutto, poco divertente. Ci vuole davvero poco, qualche scambio di allenamento o qualche game in un incontro di esibizione per entrare in sintonia con un sistema di controllo classico e, nel complesso, funzionale, che permette di eseguire senza alcun patema d’animo slice, topspin, smorzate e qualunque altra tipologia di colpo. Il movimento dei giocatori è sufficientemente fluido, l’inerzia negli spostamenti non è eccessiva e la gestione della direzione dei colpi avviene tramite un puntatore che consente di stabilire in che punto indirizzare la palla. E qui casca l’asino.

Matchpoint Tennis Championships Recensione

Matchpoint: Tennis Championships propone una struttura di gioco con del potenziale, affossata però da tanti problemi di varia natura.

Con questo indicatore attivo, a prescindere dal livello di difficoltà selezionato, è tutto davvero troppo semplice. Complice un’intelligenza artificiale della CPU tarata verso il basso, macinare colpi vincenti su colpi vincenti diventa una vera e propria passeggiata. Non servono schemi elaborati o soluzioni ardite, ma basta un pizzico di precisione per vedere materializzare su schermo la scritta “6 – 0/ 6 – 0”. La soluzione potrebbe essere quella di disattivare il suddetto puntatore? In parte sì, ed è vero che così facendo Matchpoint: Tennis Championships diventa più impegnativo, ma resta comunque immutata l’impressione di avere a che fare con avversari non sempre sul pezzo, che non reagiscono con un adeguato grado di realismo. A questo proposito, se il comportamento dei tennisti è tutto sommato convincente nei movimenti in orizzontale, la situazione muta (in peggio, sensibilmente in peggio) in caso di spostamento da e verso rete. Non si tratta solo delle volée, comunque animate in maniera rivedibile, ma di tutte le giocate, con i colpi di recupero da un pallonetto che meritano una menzione d’onore. Facendo mio un noto monologo cinematografico potrei dire “io ne ho viste cose, che voi umani non potreste immaginarvi”, con esecuzioni spalle alla rete ai confini della realtà sia come potenza che come traiettoria.

POCA CARNE AL FUOCO

Nel corso degli anni, le simulazioni sportive hanno visto accrescere in maniera esponenziale il numero di modalità e di opzioni proposte. Ormai ci sono dei capisaldi sempre presenti, ed è difficile pensare di poter rinunciare a qualcosa sia in termini di personalizzazione che di varianti di gioco proposte. In Matchpoint: Tennis Championships c’è da rinunciare a molto. Il menù iniziale è infatti vuoto, desolatamente vuoto, e offre un’esperienza ridotta ai minimi termini che può essere sviscerata in ogni sua componente in un lasso di tempo relativamente breve. Superato di slancio il tutorial, affrontate rapidamente le sessioni di allenamento e messo qualche set alle spalle nelle partite amichevoli si passa alla carriera. E qui ci si ferma. E no, se ve lo state chiedendo, non è che ci si ferma perché si tratta della migliore carriera della storia dei videogiochi (anzi, presenta un sistema di progressione molto bloccato ed estremamente lineare), ma perché altro non c’è. La penuria di opzioni è confermata anche nella componente online, con partite classificate e incontri amichevoli. Il tutto, rigorosamente in singolare, perché a quanto pare nel mondo di Matchpoint: Tennis Championships è ancora ignoto il concetto di doppio.

Matchpoint Tennis Championships Recensione

La qualità dei modelli dei giocatori è a dir poco altalenante. Diciamo che la Keys e la Muguruza le ricordavo diverse…

L’impressione maturata dopo qualche ora di gioco, quella di avere tra le mani un titolo in parte incompleto e in parte incompiuto, viene ulteriormente rafforzata da un esame del comparto licenze e della realizzazione tecnica. Osservando l’elenco di tennisti a disposizione appare evidente come manchino i grandi nomi, quelli capaci di emozionare milioni di tifosi, e come questa assenza sia affiancata da quella dei grandi tornei che hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport.

L’IMPRESSIONE È QUELLA DI AVERE DI FRONTE UN TITOLO IN PARTE INCOMPLETO E IN PARTE INCOMPIUTO

Si poteva decisamente fare di più per rimpolpare il roster (ovviamente, sborsando una quantità di denaro non indifferente), così come si poteva fare di più per creare un “pacchetto incontro” completo in ogni sua parte. Deludenti gli elementi di contorno, privi di qualunque spunto interessante: non c’è l’atmosfera delle partite che contano, non c’è pathos, non c’è coinvolgimento del pubblico, con pochissimi intermezzi e qualche saltuario replay a fare da cornice a ogni punto. Variano dal discreto al decisamente rivedibile i modelli dei tennisti, tutti uguali nei movimenti e nelle animazioni, mentre è decisamente lontano dalla sufficienza il sonoro. Commenti asettici, privi di alcun tipo di enfasi, conditi da diversi errori piuttosto marchiani, che spingono ad azzerare la telecronaca (termine utilizzato in questo caso con estrema generosità) e a limitarsi agli effetti ambientali. Un vero colpo al cuore per chi, come il sottoscritto, è cresciuto con le voci di Rino Tommasi e del compianto Gianni Clerici…

In Breve: Dispiace bocciare Matchpoint: Tennis Championships, perché la struttura di gioco lascia intravedere del potenziale inespresso che, se sfruttato adeguatamente, avrebbe potuto dare vita a un titolo davvero interessante. Purtroppo la pochezza dell’intelligenza artificiale, alcune giocate a dir poco fantasiose e le evidenti mancanze nel comparto modalità rendono l’esperienza di gioco lacunosa sotto ogni punto di vista.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Ho provato Matchpoint: Tennis Championships su PlayStation 5. Tutto liscio, tutto fluido, nessun problema e nessun bug.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Meccaniche di base sufficienti / Animazioni quasi sempre convincenti.

Contro

  • Poche, pochissime modalità / Intelligenza artificiale rivedibile / Alcune giocate mancano di realismo / Tecnicamente da ripulire.
5.7

Insufficiente

Password dimenticata