A molti di voi suonerà nuovo ma il franchise Sword and Fairy esiste da quasi 30 anni, e oltre ad una longeva serie di videogiochi include anche spin-off televisivi, giochi da tavolo e persino rappresentazioni teatrali. L’ultimo ARPG della saga arriva ora in Europa su PC e console PlayStation per offrire un mix di atmosfere tipicamente orientali e gameplay “old-style”. Basterà per conquistare il pubblico occidentale?
Sviluppatore / Publisher:Softstar / EastAsiaSoft Prezzo: 39,99 € PEGI: 12Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4, PlayStation 5 Data di Lancio: 4 agosto 2022
RIPASSO INTERATTIVO
La probabilità che non abbiate mai sentito parlare di Sword and Fairy è molto alta. I primi cinque episodi della saga videoludica non sono usciti dal territorio cinese, con sporadiche sortite in Giappone. Il primo gioco sbarcato in occidente è stato The Legend of Sword and Fairy 6, che in Europa però arrivò solo in edizione PC… alzi la mano chi se lo ricorda. Benissimo, praticamente nessuno. Questo settimo capitolo (che su console guadagna il sottotitolo “Together Forever”) è quindi di fatto il primo a vedere una release multipiattaforma su tutti i territori, una buona occasione per approfondire un po’ di mitologia cinese divertendosi. Il tempo passato tra l’uscita dei due ultimi titoli del franchise, ben sei anni, doveva essere più che sufficiente per dare al team di sviluppo Taiwanese SoftStar il tempo di ravvivare l’intera formula di gioco e migliorarne il livello tecnico. Il risultato finale invece è piuttosto soddisfacente sotto quest’ultimo punto di vista ma non presenta evoluzioni particolarmente significative in termini di gameplay. Se tuttavia vi piacciono gli Action-RPG senza troppi fronzoli e con meccaniche abbastanza basilari forse avete trovato il vostro gioco dell’estate.
L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE, PERÒ…
Partiamo dal lato tecnico, sicuramente quello in cui Sword and Fairy: Together Forever fa il suo lavoro con maggiore disinvoltura e che, come dicevamo all’inizio, rappresenta un discreto salto rispetto al titolo precedente. L’impianto scenico è di grande effetto e vi accoglierà fin da subito con una delle sequenze più spettacolari dell’intero gioco, una fuga da un luogo infernale che mette in scena arditi cambi d’inquadratura a sottolineare il combattimento tra il protagonista e le forze del male che gli sbarrano la strada. C’è un po’ di tutto, da un’infarinatura del combat system a sequenze QTE e un assaggio generale del sistema di controllo. Finito ciò vestirete i panni di un personaggio totalmente diverso e non sarà l’ultima volta che vedrete questo avvicendarsi di protagonisti sullo schermo.
L’impianto scenico è di grande effetto e vi accoglierà fin da subito con una delle sequenze più spettacolari dell’intero gioco.
Nel corso del gioco ne controllerete molteplici, con la possibilità di passare dall’uno all’altro in (quasi) qualsiasi momento. Il cast messo insieme da Softstar forse non brilla per originalità, ma in quanto a stile può veramente insegnare qualcosa a molti. Tutta questa meraviglia, che su console deve cedere a qualche compromesso rispetto alla controparte PC, presta il fianco a qualche tentennamento in termini di fluidità e alcuni trucchetti usati dal team di sviluppo per rendere il tutto molto suggestivo ma non particolarmente “pesante” sono facilmente percepibili da un occhio allenato ma ciò non toglie che il titolo Softstar sia un gran bel vedere. Buona la modellazione dei personaggi anche se un po’ stereotipata, mentre un sonoro applauso meritano le animazioni (non particolarmente numerose ma valide, soprattutto quelle delle tecniche speciali) e i costumi che poco o nulla hanno da invidiare ai vari Dynasty Warriors. Il sonoro si attesta invece su livelli modesti soprattutto a causa di un pacchetto di BGM che si installerà permanentemente nel vostro cervello facendovi credere di vivere in pianta stabile nel ristorante cinese che frequentate da quando siete bambini.
SUGGESTIONE CON COMPROMESSI
Se in questo periodo state giocando a quel capolavoro che porta il nome di Xenoblade Chronicles 3 sarete ormai abituati a tutorial lunghi quasi quanto un gioco normale, con meccaniche nuove che vengono introdotte anche parecchie ore dopo l’inizio… beh, Sword and Fairy: Together Forever invece getta in tavola le carte in pochissimo tempo e tutto viene assimilato entro le prime tre ore di gioco. Controller alla mano purtroppo Sword and Fairy: Together Forever non è così soddisfacente come avremmo sperato. Le prime ore tutto sommato filano via veloci e piacevoli grazie anche ad un combat system veloce e scenografico che ricorda da lontano quello di action del calibro di Devil May Cry e Bayonetta, senza purtroppo ricalcarne la profondità. Le fasi di combattimento sono intervallate all’esplorazione di ambientazioni ricche di dettagli e colori, nonché di flora e fauna estremamente variopinta. Il bestiario è chiaramente ispirato alla mitologia cinese, con un pizzico di fantasy nipponico che riporta alla mente le creature dei film di Miyazaki. Ne incontrerete di tutti i tipi, alcune amichevoli che vi forniranno utili oggetti e preziose informazioni, altre molto meno che non esiteranno ad attaccarvi.
L’avventura concede una discreta libertà di movimento ma non riesce a fornire gli stimoli utili ad invogliare il giocatore all’esplorazione incondizionata. Le missioni che mandano avanti la storia sono infatti a dir poco lineari mentre le side che vi verranno affidati dagli NPC che incontrerete raramente si discostano dalle fetch quest che molti di noi ormai odiano più del lunedì mattina. Il risultato è un rallentamento pesantissimo del ritmo di gioco già dopo le prime 7/8 ore, destinato fortunatamente ad innalzarsi un po’ dopo la metà del gioco grazie all’innesto regolare di nuovi personaggi e qualche interessante variazione alle ambientazioni. Un continuo sali-scendi di qualità che denota un po’ di confusione in termini sia di progettazione che di “ripulitura” del prodotto. Alla fine ciò che rimane più impresso di questo Sword and Fairy sono sicuramente i suggestivi panorami che invoglieranno ad utilizzare il discreto Photo Mode incluso e una manciata di sequenze di combattimento spettacolari anche se occasionalmente un po’ caotiche. Il resto delle circa 30 ore necessarie per portare a termine l’avventura è praticamente un manuale base degli Action-RPG, che poteva accontentare i palati meno smaliziati dei giocatori di una quindicina di anni fa ma che oggi da vita ad un gameplay fin troppo basilare e ripetitivo.
In Breve: Sword and Fairy: Together Forever è il primo capitolo di questa longeva serie cinese/taiwanese ad arrivare in Europa e colpisce sicuramente più per il suo impianto scenico che per il gameplay. È infatti un Action-RPG “da manuale”, creato seguendo i dettami più antichi del genere senza però troppa voglia di sorprendere il giocatore.
Piattaforma di Prova: PC
Com’è, Come Gira: Su PlayStation 5 il gioco gira con qualche sporadico tentennamento che non influisce però in modo particolarmente pesante sulla fluidità. La sua natura old-gen viene però tradita da fenomeni di pop-up piuttosto evidenti e da qualche ritardo nel caricamento delle texture.