Con Monster Energy Supercross 4 non è ancora arrivato il tempo di rinnovare: ora, c’è solo da mettersi le cuffie sotto al casco e imparare a volare, dal fango alle stelle.
Sviluppatore / Publisher: Milestone / Milestone Prezzo: A partire da 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online Competitivo PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Stadia
Monster Energy Supercross 4 è energia pura. È l’assolo di Mike McCready all’inizio di Once che dilaga da un enorme amplificatore, duro, sporco, distorto eppur melodioso come un motore Husqvarna che cerca di penetrare i timpani, la lancetta dei giri che cerca di uscire dalla zona rossa fin quando la trazione non viene annullata dal salto.
Quel gesto liberatorio, librarsi in volo verso una posizione privilegiata da cui il pilota può essere osservato in tutta la sua gloria, come Hendrix sul palco che incendia la sua Stratocaster, solo che qui a bruciare è la benzina che si sacrifica sull’altare del quattro tempi per glorificare gli dèi del Supercross.
COME CRISTO IN CROSS
È tutta potenza e senso del ritmo, gestione dell’inerzia e appagamento della traiettoria, equilibrismo su terreno instabile, sensazioni fisiche che diventano musicali; ogni salto una nota, ogni curva un accordo, ogni derapata una distorsione alla Tom Morello. I tracciati diventano tracce, i record diventano registrazioni, il pubblico rimane lo stesso, quello da concerto. Ansia da prestazione, la prima stecca che se ne tira dietro altre, stonature di un sistema di guida da praticare e interiorizzare, una fisica che richiede parecchio fisico, tunnel carpali allenati e tendini resistenti, soprattutto con un DualSense che vibra, sbatte e oppone una resistenza feroce sui grilletti. Fatica e concentrazione, ogni errore preda di un’IA affamata, spietata, un branco di iene che sente puzza di carogna. Flow Aid in sovrimpressione come lo spartito davanti a un pianista e via, a seguire ed eseguire la sinfonia, imparando a prendere i salti alla giusta velocità, atterrare con morbidezza per poi sfruttare tutta la parabola e spiccare un nuovo balzo, la perfezione del gesto tangibile sul cronometro, la fisica come esigente maestra pronta a metterti in croce alla prima esitazione.
Monster Energy Supercross è sempre stata una serie fondamentalmente diversa da MXGP, perché cambiano proprio le regole di ingaggio, l’interpretazione delle gare, due testi sacri che impongono dogmi totalmente differenti. “Evoluzioni estreme, estreme pratiche di lifestyle” canterebbero i Casino Royale, o forse sarebbe il caso di dire “estreme pratiche di gameplay”, che all’inizio condanna ma poi assolve chi comincia a dare del tu allo strumento. Monster Energy Supercross 4, nel suo essere fondamentalmente avaro di grosse novità ludiche rispetto all’anno scorso, riesce a far pesare meno la sua condizione di prodotto stagionale, vuoi perché di rhythm game non ne escono più tanti e di rhythm racing ancora meno, presentandosi sempre fresco come una rosa ai blocchi di partenza. Soprattutto quando si sale in sella alle moto della classe regina 450 le emozioni ludiche prendono il sopravvento.
Continua nella prossima pagina…
- 1 2