Queste compilation non contengono gli arcade originali, ma le loro altalenanti conversioni per Nintendo Entertainment System
Limiti tecnici a parte, la qualità delle conversioni è altalenante, passando dall’inguardabile al praticamente perfetto (pur con tutta la buona volontà, Pac Land era un altro gioco, ma Galaga è quasi il coin op), e se non fosse per la sua intrinseca particolarità, l’intero pacchetto potrebbe essere interessante: per apprezzare queste due collezioni, bisogna dimenticare di essere al cospetto di un hardware potente come la PlayStation 4 (o il PC, o la Switch…) e immaginare di avere davanti proprio il NES, continuare a ripetere a se stessi “Più di così non si poteva fare!” fino a convincersene oppure… beh, oppure aver posseduto e amato il NES in gioventù, al punto da voler rigiocare le sue conversioni targate Namco tali e quali.
MA C’È ANCHE LA NOVITÀ
L’unico guizzo di stupore è sicuramente merito di Pac Man Championship Edition, il solo gioco “©2020” delle due collezioni (a dire il vero anche Gaplus è stato inserito in una veste tutta nuova, visto che non era stato convertito prima per il NES, ma alla fine il gioco “è quello”).
La sorpresa più gradita è senza dubbio Pac Man Championship Edition
Ovviamente la grafica resta sempre “a otto bit” ma se quello su cui gira è davvero un NES emulato, bisogna proprio fare i complimenti ai programmatori. Così come bisogna farli, va detto, anche per la conversione di Gaplus, giocabile e graficamente gradevolissima. Il dilemma, però, è sostanzialmente uno: se sono tutti giochi da sala o quasi, perché riesumare proprio le versioni per NES, magari a discapito di qualche altra piattaforma più potente e con versioni più fedeli agli originali?
La conversione di Gaplus risulta ben giocabile e graficamente gradevolissima
Infine, di raccolte simili se ne sono già viste a bizzeffe. Servirebbe qualche valido contenuto aggiuntivo che rimpolpasse il gameplay eccessivamente scarno di questi classici da pochi kilobyte: cenni storici, filmati d’epoca, magari una raccolta delle vecchie pubblicità, insomma, qualcosa che appagasse lo “studioso di storia” come ogni “museum” che si rispetti. Se non altro, hanno avuto la simpatica idea di aggiungere degli achievement per ogni gioco.
In Breve: Il fatto di non aver mai posseduto un NES riduce fortemente l’appeal di questa collection, che alla fine raccoglie conversioni diversamente riuscite di giochi che ho amato, alcuni alla follia, nelle sale. Quindi va presa per quella che è: un’operazione nostalgia, a uso e consumo di chi ha posseduto quella console durante l’infanzia e, ora, vuole rispolverare alcuni classici targati Namco. Tutti gli altri hanno ben poche motivazioni plausibili per affrontare questo tuffo in un passato che, volenti o no, ci siamo lasciati alle spalle da tanto, troppo tempo.
Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’è, Come Gira: I giochi girano alla perfezione, riproponendo non solo i loro pregi, ma anche tutti i difetti (flickerio degli sprite, ecc) che avevano sulla console NES originale.
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