NON È QUESTIONE DI DIFFICOLTÀ, ANCHE SE SI MUORE PARECCHIO IN ODDWORLD: SOULSTORM, MA DI DETTAGLI FUORI POSTO, PICCOLI, MA FREQUENTI

Perdere un Mudokon è sempre traumatico, anche quando accade per un routine inceppata e non per colpa propria.
L’attenuante di cui bisogna tenere conto, però, è che non si tratta di trascuratezza, quanto piuttosto di ambizione. Oddworld: Soulstorm è un gioco che vuole essere un sacco di cose, un platform e un puzzle, un prodotto di intrattenimento e di riflessione, un gioco difficile, ma che tutti possono portare a compimento. Quando si prova un approccio simile, ovvero quello che cerca di soddisfare una platea vasta e con gusti potenzialmente dissonanti, il rischio è quello di non soddisfare davvero nessuno, cosa che in effetti nel caso di Soulstorm ogni tanto capita.
LA RABBIA NON BASTA
Allo stesso tempo, però, va riconosciuta a Oddworld: Soulstorm una certa abbondanza di idee unita al coraggio di correre dei rischi. Perché pur con un cattivo macchiettistico e un approccio al tema che non è esattamente quello di Parasite, il gioco sviluppato da Oddworld Inhabitants racconta l’oppressione e lo fa dal punto di vista degli oppressi. Non si tratta di sicuro della posizione politica più profonda o rivoluzionaria che l’intrattenimento ricordi, e la metafora degli oppressi senza voce che non vengono visti è improbabile che passi alla storia come la più sottile, ma è comunque un tentativo di andare oltre castelli e principesse, senza nulla togliere a chi le storie di castelli e principesse le racconta benissimo da sempre.

La qualità tecnica delle cinematiche è notevole, anche se la recitazione ogni tanto lascia a desiderare.
ANCHE DAL PUNTO DI VISTA DEL GAMEPLAY SOULSTORM AZZARDA, GETTA NELLA MISCHIA OGGETTI E MECCANICHE, A VOLTE COMPLICANDOSI LA VITA PERCHÉ LA LORO INTERAZIONE NON SEMPRE FILA LISCIA
In Breve: Che Oddworld: Soulstorm sia un gioco imperfetto, lo avrete capito, è fuor di dubbio. Ma tra i tanti giochi imprefetti in circolazione spicca per la volontà di prendersi dei rischi, evento piuttosto raro nell’industria. Poi non tutti i rischi conducono ai risultati sperati, anzi, i momenti in cui l’azzardo si rivela controproducente non sono pochi, ma nella confusione che ne risulta, insieme ai bug e alle routine inceppate, schizzano qua e là anche idee e intuizioni che strappano un sorriso e che senza azzardi non avrebbero trovato spazio. Bene venga l’imperfezione, ogni tanto.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Coom’è, Come Gira: Senza valori produttivi da AAA, Oddworld: Soulstorm sfoggia una grafica di buon livello e cinematiche di sicuro impatto. Il gioco però è disseminato da piccoli bug e malfunzionamenti assortiti che rendono l’esperienza più frustrane del necessario.
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