PAC-MAN Mega Tunnel Battle Chomp Champs – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Dopo oltre quarant’anni spesi a divorare pallini e fantasmini, pensate forse che Pac-Man si sia messo a dieta? No way, adesso addirittura si mangia altri Pac-Man come lui. Arriva PAC-MAN Mega Tunnel Battle Chomp Champs.

Sviluppatore / Publisher: Amber Studio / Bandai Namco Entertainment America Prezzo: 19.99 (su PC) Localizzazione: Interfaccia e testi Multiplayer: Online PvP PEGI: 3 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Nintendo Switch, Xbox serie X,S Data d’uscita: Già disponibile

Narra la leggenda che un giorno un tizio di nome Tōru Iwatani stesse mangiando una pizza a cui mancava una fetta. La prima reazione fu quella di fotografarla e postare una story pregna di indignazione per l’accaduto, ma siamo nel 1979 e a quell’epoca non si era soliti recarsi in pizzeria muniti di macchina fotografica. Avrebbe potuto lasciare una recensione negativa per mettere in guardia il mondo intero, ma come far arrivare il grido della propria anima esacerbata dalla pizzeria giapponese alle orecchie di Maggie, casalinga in qualche sperduto paesino dell’Oklahoma? La vita era così difficile, a quel tempo, che al povero Tōru non rimase che trasformare la sua pietanza incompleta in un videogame destinato a diventare un inossidabile mito, con un protagonista giallo, a testimoniare il Giallo della Fetta Mancante, di cui tutti sarebbero venuti a conoscenza, nessuno escluso.

Fu più o meno così che nacque Pac-Man, nel 1980. Centinaia – letteralmente! – di conversioni, sequel, variazioni, plagi e imitazioni dopo, ecco arrivare PAC-MAN Mega Tunnel Battle Chomp Champs, prodotto da Amber Studio e sempre distribuito da Bandai Namco. Ora come allora ci sono labirinti, puntini da mangiare e fantasmi alle calcagna a cui rendere pan per focaccia con la Power Pill, ma questa volta assieme a noi troviamo altri sessantatré giocatori in cross play, tutti pronti a finire nel nostro pancino senza fondo, o a ingoiarci in un sol boccone. E, come gli Highlander, ne resterà soltanto uno. Scopriamo di che si tratta.

PAC-MAN MEGA TUNNEL BATTLE CHOMP CHAMPS, RIPROVIAMOCI

Non è la prima volta che si cerca di coniugare il gameplay di Pac-Man con la filosofia Last Man Standing, e infatti nel 2010 esce l’arcade Pac-Man Battle Royale in cui quattro giocatori si contendono il titolo di ultimo sopravvissuto. Una bazzecola in confronto a PAC-MAN Mega Tunnel Battle Chomp Champs che promette abbuffate luculliane con sessantaquattro partecipanti. Ma dove la mettiamo tutta questa gente in un labirinto grande quanto una schermata? In realtà ciascun Pac-Man è solo soletto all’interno del proprio livello, e nei primissimi secondi di gioco pare proprio di disputare la classica partita in single player.

Siamo rimasti solo noi due. Vediamo chi resiste di più.

A un certo punto, però, lungo il perimetro si aprono dei passaggi che portano verso altri labirinti, popolati da altri giocatori: i nostri avversari! Dunque possiamo scegliere se starcene comodamente per i fatti nostri o invadere i livelli altrui, mangiando a sbafo i loro puntini. Chi la fa l’aspetti, e ovviamente la stessa sorte potrebbe capitare a noi, ritrovandoci tra i piedi altri concorrenti affamati. Fin qui niente di grave, io mangio i puntini a te, tu li mangi a me, il tutto più o meno si dovrebbe compensare. Ma adesso arriva il bello.

M’HAI PROVOCATO, E IO ME TE MAGNO

Quando ci pappiamo una Power Pill, una delle palline grandi solitamente posizionate agli angoli dello schermo, oltre ai fantasmini che scappano blu dalla paura possiamo banchettare anche con i nostri avversari umani. Cane non mangia cane, ma Pac-Man mangia Pac-Man, eccome. Questo particolare, l’unico veramente degno di nota di tutta la produzione, aggiunge un bel po’ di pepe alla sfida, in quanto indovinate chi sarà il bersaglio numero uno di un Pac-Man avversario dopato dalla Power Pill? Noi ovviamente! Tutto diventa quindi un susseguirsi di incursioni e fughe precipitose, finendo il più delle volte per dimenticare che anche i fantasmini sono letali, spirando tra le loro eteree braccia. Ogni dipartita, non importa per mano di chi, determina la perdita di una delle nostre preziose vite, esaurite le quali siamo fuori dal match.

I vestiti e gli accessori sono esagerati, come sempre in questo genere di giochi.

L’ultimo a sopravvivere, vince. Si capisce abbastanza presto che viene premiato un approccio orientato alla prudenza, senza troppo gironzolare e tenendo sempre da parte una Power Pill in caso arrivassero visite indesiderate. Manca dunque quel caos che si creerebbe con parecchi Pac-Man nello stesso labirinto, e sarebbe stato interessante – hint, hint – prevedere una sorta di safe zone che si restringe sempre più costringendo nelle fasi finali i superstiti ad ammassarsi tutti assieme. Invece, semplicemente, al diminuire dei giocatori diminuiscono linearmente anche i livelli.

UN PO’ RIPETITIVO? DAL LIVELLO DIECI, PERÒ… NIENTE

Saltuariamente ci vengono proposte side quest che ci sfidano a mangiare un determinato numero di puntini nei labirinti dei nemici, o a invaderne i livelli, provando a motivarci a cercare lo scontro diretto, ma dato che il loro completamento non apporta alcun vantaggio in termini di sopravvivenza, perché rischiare? Generosa invece la quantità di powerup a disposizione, che donano velocità extra, scudi, un pessimo odore che tiene alla larga i fantasmi, e una nutrita serie di superpoteri da utilizzare a nostro vantaggio. Il gameplay però alla fine rimane quello di Pac-Man e dopo qualche partita competitiva ci si inizia a chiedere se non sia tutto qui. I dubbi vengono dipanati al raggiungimento del decimo livello, quando si passa dalla modalità Last Man Standing alla modalità Last Man Standing, ma conteggiando partite disputate e vinte.

Questo superpotere ci rende puzzolenti e repellenti.

Alla fine, sempre la solita minestra con due nomi diversi, davvero troppo poco anche per il Re Giallo. Curiosi, come in tutti i Battle Royale, gli ammennicoli estetici per personalizzare l’estetica del nostro mangiapillole dotandolo di improbabili copricapi, occhiali, texture e gesture, acquistabili con valuta virtuale da ottenere solamente facendosi valere sul campo, senza ricorrere a loot box o cambio con moneta sonante. Dove PAC-MAN Mega Tunnel Battle Chomp Champs brilla veramente è sul versante artistico, con labirinti coloratissimi con decine di temi diversi, e una musica martellante che ben si sposa con l’atmosfera generale. Sarebbe un ottimo gioco mordi e fuggi, dall’approccio casual, ma non è questa la filosofia dei multiplayer competitivi, dunque siamo di fronte a una prova sì superata ma lontana dall’eccellenza.

In Breve: Sviluppare un Battle Royale al passo con i tempi partendo dal gameplay di Pac-Man, uscito nel 1980, senza stravolgerne la natura, deve esser stato veramente difficile. PAC-MAN Mega Tunnel Battle Chomp Champs ci riesce parzialmente, offrendo una formula molto interessante nelle prime sessioni di gioco, che a poco a poco rivela tutti i limiti, senza modalità aggiuntive a tener vivo l’entusiasmo. In un paio di ore si riesce a vedere tutto ciò che il videogame offre, dopodiché è solo questione di tempo prima che il divertimento inizi a diminuire. Se siete alla ricerca di un multiplayer competitivo veloce e colorato, tuttavia, potrebbe fare al caso vostro.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Una partita richiede circa trenta secondi di attesa e pochi minuti di gioco, senza incertezza alcuna dato che il gioco non impegna minimamente l’hardware dell’ammiraglia Sony.

 

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Pro

  • È Pac-Man, è immediato / Coloratissimo / Le prime due orette sono magiche

Contro

  • Pochi contenuti / Gameplay ripetitivo
7.5

Buono

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