Curioso questo portmanteau: Pipistrello and the Cursed Yoyo unisce l’arma del protagonista – uno yoyo – al genere metroidvania, dando vita al neologismo Yoyovania. Per fortuna Pippit non ha scelto una carriera nel cinema per adulti; avremmo rischiato un genere completamente diverso.
Sviluppatore / Publisher: Pocket Trap / PM Studios Prezzo: ND Localizzazione: Interfaccia e testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam, GoG), Switch, PS4, PS5, Xbox Series X|S Data d’uscita: già disponibile
Conoscete la famiglia Pipistrello? O meglio, The Pipistrellos? Detto così suona minaccioso – un po’ come The Sopranos – e in effetti Pepper Pipistrello, che vi conviene chiamare “Madame” se tenete alla vostra incolumità, non è certo una persona con la quale discutere. CEO glaciale e inflessibile della Pipistrello Industries, governa la città con il pugno di ferro grazie al monopolio dell’energia elettrica. Non siete in buoni rapporti con Madame? Un click, e vi ritrovate al buio. E nel buio, si sa, può sempre capitare di “scivolare dalle scale”. Ci siamo capiti.
Ma anche gli imperi più solidi prima o poi vacillano. Ultimamente, quattro imprenditori ancor più spregiudicati hanno messo le mani su batterie potentissime e inesauribili, rendendosi indipendenti dal dominio energetico dei Pipistrello e cementificando selvaggiamente la città, noncuranti dei conseguenti disastri e terremoti. Per proteggere i cittadini – e soprattutto i propri interessi – Madame deve recuperare le batterie. Sfortunatamente, sono custodite in strutture inaccessibili, sorvegliate da guardie armate fino ai denti. Ed è qui che entriamo in gioco noi, nei panni di Pippit, sedicenne nipote di Madame e sedicente campione di yoyo. Sarà proprio questo il nostro strumento d’infiltrazione, esplorazione e combattimento. Pericoloso? Sicuro, ma sempre meno che deludere zietta.
Non lasciatevi ingannare dalla premessa bizzarra: Pipistrello and the Cursed Yoyo, sviluppato da Pocket Trap, è un titolo impeccabile sotto il profilo tecnico e brillante nel level design. Combattimenti intensi, puzzle ambientali, libertà di esplorazione e un sistema di personalizzazione profondo si fondono in un metroidvania moderno da oltre mille schermate, ribattezzato per l’occasione Yoyovania.
PIPISTRELLO AND THE CURSED YOYO, AMORE PER I PIXEL
Pipistrello and the Cursed Yoyo si presenta come gioco per una fantasy console portatile in stile PICO-8, ma con molti più cavalli sotto il cofano. Grafica, interfaccia e palette sembrano provenire direttamente da una cartuccia di fine anni ’90, tuttavia l’aspetto estetico lascia presto spazio a ciò che davvero colpisce: la profondità del gameplay. All’inizio ci troviamo con un Pippit piuttosto limitato, sia in termini di abilità che di mobilità.
Il sistema di upgrade a debito aggiunge rischio, strategia e un tocco di ironia capitalista

Questi livelli puzzle sono deliziosi: ventilatori, interruttori e quella batteria da piazzare in fondo a destra.
E con il passare delle ore, il ventaglio di tecniche apprese diventa talmente ampio da offuscare la memoria delle prime: vi ritroverete fermi davanti a un ostacolo non per mancanza di destrezza, ma perché avete dimenticato di saper già volare. Accanto alla main quest si dipanano decine di obiettivi secondari, slegati dalla trama ma tutt’altro che inutili: completandoli si ottengono ricompense preziose quali punti vita aggiuntivi, denaro da investire e badge da applicare sullo yoyo per garantire ulteriori potenziamenti. Attenzione però che lo spazio è limitato: meglio vedere gli hit point residui dei nemici o attivare una scia di fuoco in seguito ai colpi più potenti? Ognuno sceglierà in base alla propria strategia.
LA CRESCITA DELLO YOYO, CON IL MUTUO
Pipistrello and the Cursed Yoyo non prevede una crescita lineare del protagonista: niente livelli né statistiche in costante aumento. Tutto ruota attorno alla scelta dei trick appresi, dato che ne possiamo attivare solo due contemporaneamente: uno per i colpi caricati, l’altro per gli attacchi secondari.
Trick, badge e albero delle skill garantiscono una notevole varietà di build
Solo una volta saldato il dovuto, potremo godere del nostro upgrade. Una meccanica affascinante, che inserisce un pizzico di strategia gestionale in un contesto già ricco di scelte tattiche. Per quanto tempo dovremo girare con metà hit point prima di racimolare la cifra necessaria? Ne vale davvero la pena in questo momento?
UN MONDO ENORME, DAI NEMICI LEGGERINI
Dimenticate i metroidvania da otto o dieci ore, Pipistrello and the Cursed Yoyo ne richiede almeno il doppio se volete visitare tutti i dungeon e provare a vedere il finale segreto. Dopodiché vi attende il New Game Plus, per passare ancora più tempo in compagnia di Pippit.
Troverete una caotica città con un intricato sistema di fognature, un cinema dalle molteplici stanze nascoste, un cantiere che si sviluppa nel sottosuolo più di quanto dovrebbe, un centro commerciale pieno di insidie, un’arena nella quale dimostrare che siamo dei duri, più una miriade di altre situazioni condite da quel tocco di umorismo tipico dei giochi degli anni ‘90.
Alcune sezioni puzzle non sfigurerebbero come giochi standalone
In Breve: Pipistrello and the Cursed Yoyo è un metroidvania con una direzione artistica che richiama i giochi per console portatili degli anni ‘90 e un’enorme mappa densa di puzzle, segreti e backtracking. Il sistema di potenziamento tramite contratti è originale e introduce scelte strategiche significative, mentre i trick dello yoyo offrono una varietà di approcci a esplorazione e combattimento. Il level design è preciso e i badge permettono di personalizzare profondamente lo stile di gioco. Un titolo brillante, curato nei dettagli e pieno di umorismo nerd, che non rivoluziona il genere ma ne esalta le caratteristiche.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nulla di rilevante dal punto di vista tecnico, ma le combinazioni di tasti per eseguire i trick sono esse stesse dei trick. Consigliato l’uso di un gamepad.