Resident Evil Village – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

Il completamento del gioco sbloccherà altri bonus: uno shop aggiuntivo, una galleria di Artwork e Modelli 3D ma soprattutto la divertente modalità Mercenari, che torna in grande forma

Il completamento del gioco sbloccherà anche altri bonus: uno shop aggiuntivo con nuove armi e accessori, una galleria di Artwork e Modelli 3D, ma soprattutto la divertente modalità Mercenari, che torna in grande forma. L’obiettivo è sempre lo stesso: sconfiggere il maggior numero possibile di nemici, possibilmente tenendo alto il conteggio delle combo, e arrivare all’uscita prima che il tempo scada. In ogni mappa troverete globi luminosi gialli e blu, i primi aumenteranno di 30 secondi il tempo limite dandovi la possibilità di rimanere in gioco mentre i secondi vi permetteranno di sbloccare un’abilità aggiuntiva (attiva o passiva) che rimarrà in vostro possesso anche nelle mappe successive. Tra un round e l’altro il Duca vi permetterà di acquistare nuove attrezzature e alla fine del terzo riceverete una valutazione che andrà a sbloccare ulteriori bonus. Una modalità già vista ma divertentissima, che non ci dispiacerebbe anche vedere in formato televisivo, magari in qualche campionato esport.

IL CIRCO DEI FREAK

Resident Evil ci ha abituati a trame non certo degne di nomination all’Oscar. Spesso e volentieri anzi, la sceneggiatura dei vari capitoli si è “poggiata” su immaginari horror già esistenti e consolidati, partendo dalle città zombificate di Romero per arrivare a scenari da disaster movie. Village propone un minestrone di situazioni e personaggi che superano i confini del grottesco ma che alla fine tutto sommato funzionano, non senza qualche “WTF” dispensato nel corso dell’esperienza. Il director Morimasa Sato è un amante dell’orrore a tutto tondo ed ha evidentemente giocato molto a vari titoli del passato. Nel corso del gioco non sorprendetevi quindi nello scovare riferimenti visivi a Silent Hill, Condemned e persino Project Zero.

resident evil village recensione

Pensavate che avreste avuto a che fare solo con qualche vampira e un branco di lupi mannari? Nei dintorni del villaggio vi aspetta ben altro.

I QUATTRO SIGNORI SONO A CAPO DI UN CAST DI NEMICI A DIR POCO VARIEGATO, E POSSIAMO ASSICURARVI CHE NON LI DIMENTICHERETE TANTO PRESTO

I quattro Signori sono i punti cardinali di un universo horror a dir poco eterogeneo. Alcina Dimitrescu è una vampira, ma la sua sproporzionata mole nasconde chiaramente qualcosa… e non è ciò a cui state pensando. Heisenberg è vestito come un cowboy di un western a basso budget ma può dominare i campi elettrici e muovere gli oggetti metallici meglio di Magneto. Degli altri due preferiamo non parlarvi, vi lasciamo il piacere di conoscerli di persona ma possiamo assicurarvi che non li dimenticherete. Capcom insomma si è sbizzarrita nel creare un cast di nemici a dir poco variegato, spalleggiato da un esercito di servitori che viaggia dalle bambole possedute alle allucinazioni perverse, sforando nelle creature dell’Isola del Dottor Moreau di H. G. Wells così come negli universi di Frankenstein e di tutto l’horror classico… d’altronde vampiri e lupi mannari li avevate già visti, no?

A tenere insieme questo baraccone di pupazzi da brivido c’è una trama un po’ contorta, che si ricollega ovviamente agli eventi del settimo episodio ma si spinge anche molto più in la, tessendo una tela che avviluppa buona parte dell’universo “Bio-hazardiano”. Alcuni dettagli di questo enorme volo pindarico sono destinati a sollevare accesi dibattiti post-lancio da parte dei fan più attenti e intransigenti, che faranno a gara per scovare le inevitabili piccole incongruenze e sicuramente non gradiranno almeno un paio di dettagli narrativi che ci guardiamo bene dal rivelarvi.

VEDERE E SENTIRE

Pur essendo spesso e volentieri uno spettacolo per gli occhi, tecnicamente Resident Evil Village è un gioco multi-piattaforma sviluppato nel corso di un ricambio generazionale del mondo console e in alcuni dettagli questa transizione si vede. Intendiamoci, il RE Engine è ormai una garanzia e la combo HDR + Ray Tracing regala spesso meraviglie, ma viene un po’ mortificata dalla presenza di moltissime ambientazioni al chiuso, contraddistinte da una palette di colori piuttosto scura.

Continua nella prossima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Buona varietà di situazioni, location e nemici / Salti sulla sedia assicurati / Resident Evil con HDR + RT, un bel vedere con qualche incertezza.

Contro

  • L'elemento Survival è scarso se non si gioca a Difficile / Longevità bassa ma la modalità Mercenari salva la situazione.
8.8

Più che buono

Password dimenticata