Il completamento del gioco sbloccherà altri bonus: uno shop aggiuntivo, una galleria di Artwork e Modelli 3D ma soprattutto la divertente modalità Mercenari, che torna in grande forma
IL CIRCO DEI FREAK
Resident Evil ci ha abituati a trame non certo degne di nomination all’Oscar. Spesso e volentieri anzi, la sceneggiatura dei vari capitoli si è “poggiata” su immaginari horror già esistenti e consolidati, partendo dalle città zombificate di Romero per arrivare a scenari da disaster movie. Village propone un minestrone di situazioni e personaggi che superano i confini del grottesco ma che alla fine tutto sommato funzionano, non senza qualche “WTF” dispensato nel corso dell’esperienza. Il director Morimasa Sato è un amante dell’orrore a tutto tondo ed ha evidentemente giocato molto a vari titoli del passato. Nel corso del gioco non sorprendetevi quindi nello scovare riferimenti visivi a Silent Hill, Condemned e persino Project Zero.

Pensavate che avreste avuto a che fare solo con qualche vampira e un branco di lupi mannari? Nei dintorni del villaggio vi aspetta ben altro.
I QUATTRO SIGNORI SONO A CAPO DI UN CAST DI NEMICI A DIR POCO VARIEGATO, E POSSIAMO ASSICURARVI CHE NON LI DIMENTICHERETE TANTO PRESTO
A tenere insieme questo baraccone di pupazzi da brivido c’è una trama un po’ contorta, che si ricollega ovviamente agli eventi del settimo episodio ma si spinge anche molto più in la, tessendo una tela che avviluppa buona parte dell’universo “Bio-hazardiano”. Alcuni dettagli di questo enorme volo pindarico sono destinati a sollevare accesi dibattiti post-lancio da parte dei fan più attenti e intransigenti, che faranno a gara per scovare le inevitabili piccole incongruenze e sicuramente non gradiranno almeno un paio di dettagli narrativi che ci guardiamo bene dal rivelarvi.
VEDERE E SENTIRE
Pur essendo spesso e volentieri uno spettacolo per gli occhi, tecnicamente Resident Evil Village è un gioco multi-piattaforma sviluppato nel corso di un ricambio generazionale del mondo console e in alcuni dettagli questa transizione si vede. Intendiamoci, il RE Engine è ormai una garanzia e la combo HDR + Ray Tracing regala spesso meraviglie, ma viene un po’ mortificata dalla presenza di moltissime ambientazioni al chiuso, contraddistinte da una palette di colori piuttosto scura.
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