Dopo che Teslagrad è sbarcato su Nintendo Switch qualche settimana fa, sapevamo il suo sequel non si sarebbe fatto attendere a lungo. È così che World to the West approda sulla console ibrida della Casa di Kyoto, a poco più di sei mesi dal lancio delle versioni PC, PS4 e Xbox One.
QUATTRO EROI IN CERCA DI UNA PROFEZIA
Dell’ultima fatica targata Rain Games ne ho già parlato in maniera esaustiva lo scorso maggio, in sede della recensione dell’edizione PS4 pubblicata proprio su queste pagine virtuali (la potete leggere qui), di conseguenza spero vogliate perdonarmi se non mi dilungo nello sviscerare le fondamenta di gameplay o il pretesto narrativo che dà il la alle peripezie dei quattro improbabili eroi al centro delle vicende di World to the West. Vi basti sapere che i personaggi che formano il poker di protagonisti si trovano (loro malgrado) costretti a viaggiare insieme, superando creature ostili e risolvendo numerosi enigmi utilizzando le diverse abilità di cui sono dotati per evitare che un congegno antico finisca nelle mani di un miliardario senza scrupoli: un’eventualità che potrebbe avere effetti talmente catastrofici da condannare il mondo alla distruzione.
La versione Switch non presenta alcuna differenza sostanziale con le altre pubblicate mesi fa sulle altre piattaforme
A SPASSO NEL WEST
Al di là delle lungaggini nei caricamenti, sotto il profilo tecnico la versione per Switch di World to the West si presenta in maniera pressoché invariata. Certo, non siamo di fronte a un titolo che fa del comparto grafico il suo punto di forza, tuttavia la resa visiva non risente granché della minore potenza computazionale della console Nintendo. Tra le differenze degne di nota segnalo solamente un filo di aliasing in più e delle ombre meno definite, ma nel complesso non ci si discosta molto da quanto visto, per esempio, su PS4. Nessun bug da segnalare, infine, nemmeno quelli più fastidiosi che mi costrinsero a ricaricare più volte la partita qualche mese fa, segno che su questo versante sono stati apportati i dovuti accorgimenti.
Nessun bug da segnalare
Sebbene il titolo sviluppato da Rain Games sia rimasto sostanzialmente invariato, il voto che trovate qui in basso è diverso da quello della prima recensione per due motivi fondamentali: in primis, questa volta non ho incontrato alcun bug, inutile dire che ciò ha reso l’avventura molto più fluida e meno fastidiosa. In secondo luogo, ritengo che la struttura ludica di World to the West si presti particolarmente bene a uno stile di gioco mordi e fuggi, per definizione molto più adatto a una console portatile piuttosto che a una piattaforma da salotto. La natura ibrida di Switch permette la fruizione dell’opera in mobilità, in modo tale da frazionare l’esperienza e ammortizzare il rischio noia dovuto all’eccessivo backtracking.