Borderlands 3 - Recensione

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Il momento che i tanti fan della serie Borderlands aspettavano è arrivato: dopo molte anticipazioni e qualche strascico polemico, Gearbox ha finalmente pubblicato – in esclusiva sull’Epic Store – il terzo episodio della saga, Borderlands 3, riportandoci nelle wasteland post-apocalittiche (e sboccate) di Pandora. E non solo, perché stavolta avremo modo di visitare diversi pianeti, anch’essi andati in rovina in qualche maniera, trasformando il nostro tour in una chiassosa frag-fest fatta di sangue, brandelli di carne, parolacce e tanto, tanto umorismo greve. Insomma, proprio quello che ci piaceva dei primi due capitoli, ma all’ennesima potenza!

RELIGION FLIGHTS YOU THROUGH BUILDINGS

Fin dalle cover-art promozionali, si intuisce che il filo conduttore di Borderlands 3 è la satira religiosa. E in effetti ci troviamo a combattere contro la setta dei Figli della Cripta, dopo che i fratelli Calypso si sono autoproclamati dei e hanno diffuso il loro credo tramite un’ossessiva campagna sui social network, a suon di video di propaganda e di cialtronissimi live-streaming con cui hanno convertito tutti i derelitti della galassia. Nella campagna in singolo giocatore, così come nelle partite in multiplayer, possiamo scegliere uno tra quattro possibili personaggi, e portarne avanti la “carriera”.Borderlands 3 recensione

I fratelli Calypso si sono autoproclamati dei e hanno diffuso il loro credo tramite un’ossessiva campagna sui social network

FL4K è un robot accompagnato da tre “cuccioloni” diversi, che si possono anche cambiare durante il gioco. Possono sviluppare a loro volta dei poteri, sono controllati automaticamente dal computer e ciascuno di loro affronta i nemici con una propria strategia d’attacco. Moze va in giro con un mech capace di aumentare le difese dai colpi nemici, di incrementare considerevolmente la potenza di fuoco e che, naturalmente, può essere a sua volta migliorato. Zane può lanciare un drone armato fino ai denti contro avversari specifici o, in alternativa, evocare un suo clone capace sia di sparare ai cattivi, sia di attirare il fuoco nemico. La sirena Amara, infine, può moltiplicare momentaneamente le proprie braccia per sedare rapidamente gli attacchi nemici, quando si fanno un po’ troppo affollati, o evocare una scenografica sfera di energia in grado di bloccare per qualche secondo un avversario.

VEDO MOLTI VOLTI NOTI IN CERCA DI AMICIZIA

La campagna di Borderlands 3 ci dà modo di esplorare, in lunghissimo e in larghissimo, diversi pianeti e numerose ambientazioni, giocando a un sapiente mix fra gli shooter in prima persona e i giochi di ruolo. Chi non avesse mai giocato ad almeno un capitolo della saga potrebbe restare folgorato dalla complessità che nasconde sotto il cofano: visto da fuori, sembra un chiassoso sparatutto condito da battute sessiste, umorismo da quattro soldi e litri di sangue sparsi sullo schermo con inaudita violenza. Ma basta davvero poco per immergersi nelle mille sfaccettature che ne contraddistinguono gameplay e personaggi.

Chi non avesse mai giocato a Borderlands potrebbe restare folgorato dalla complessità che nasconde

FL4K, Moze, Zane e Amara dispongono infatti di un breve, ma piuttosto variegato albero evolutivo che ci permette di modificarne profondamente abilità e caratteristiche, al punto che difficilmente, giocando on line, troveremo un altro FL4K, o un’altra Amara uguale ai nostri. Ci si perde volentieri nelle tante missioni secondarie da portare a termine, tra abilità e poteri speciali da coltivare, alleati animali o meccanici e tante, tantissime armi da provare, personalizzare e sostituire con più potenti. E, per gli amanti del fashion, ci sono anche diverse skin a disposizione, tutte da scoprire e da indossare. Scorrazzando per l’universo di Boderlands 3 possiamo incontrare molti amici già conosciuti negli episodi precedenti e, con un insano gusto per la parodia dei cliché contemporanei, un sacco di villain tutti nuovi, pronti a farci sudare le proverbiali sette camicie prima di superarli, ma anche a lasciarci qualche arma leggendaria in cambio della loro dipartita.

L’UNIVERSO IN UNA SCATOLA

In particolare su Pandora, ogni oggetto o dispositivo vagamente simile a una scatola può diventare una cassa per il looting: possiamo trovare soldi, armi, granate, munizioni e gadget speciali all’interno di bauli, casseforti, frigoriferi, lavatrici, perfino nelle tazze del cesso sparse – in modo apparentemente casuale – nel territorio. E no, non è proprio il caso di chiamarle “toilette”: sarebbe troppo vezzeggiativo. Purtroppo, tanto ben di Dio improvvidamente sparso nell’arena non si può raccogliere a piacimento: il nostro limite è costituito da un inventario dalla capacità iniziale piuttosto scarsa. Possiamo portare con noi tutti i soldi che troviamo, ma solo una certa quantità di proiettili, armi e potenziamenti. I soldi possono servire in due occasioni: per l’acquisto di tutto ciò che non troviamo nelle scatole e per la nostra reincarnazione in caso di prematura, ma altamente probabile dipartita. In quell’ultimo caso lì, verremo riportati automaticamente nella nostra valle di lacrime (e di parolacce) in prossimità dell’ultimo scontro effettuato, presso una delle torrette strategicamente collocate nel territorio.Borderlands 3 recensione

possiamo trovare soldi, armi, granate, munizioni e gadget speciali dentro bauli, casseforti, frigoriferi, lavatrici, perfino nelle tazze del cesso

Gli spostamenti possono avvenire a piedi o su mezzi di locomozione, che possiamo “generare” liberamente presso apposite strutture. Eventualmente, possiamo “fare GTA” e prenderne possesso scaraventando fuori il legittimo (si fa per dire) proprietario e, già che ci siamo, “fare Carmageddon” con i nemici a piedi, investendoli per eliminarli: uno spasso, checché ne pensino al Moige. Per la gioia di tutti i guerrafondai da salotto, le moto, le dune-buggy, le ruote giroscopiche e tutti gli altri mezzi danno luogo anche a pazzeschi inseguimenti, con proiettili ed esplosioni da tutte le parti. Insomma, c’è davvero tantissima carne al fuoco e poco importa se la storia di base può essere un po’ banale: Borderlands 3 è un gioco immenso.

PARTENZA CON… LE BOTTE!

Non preoccupatevi per l’umorismo terra terra di Borderlands 3: fatelo, semmai, per la configurazione hardware necessaria per giocare come si deve. Al day one, diversi possessori di console si sono lamentati per i ripetuti cali di framerate sperimentati durante il gioco, soprattutto nei cambi di inquadratura al momento di passare alle modalità di mira (diverse per ogni arma). Su PC la questione si fa più spinosa a causa delle molte configurazioni possibili, tra processori, schede video e risoluzioni di gioco. Possiamo solo assicurarvi che su un Ryzen 5 1600x, con una scheda GeForce GTX 980 Ti, Borderlands 3 risulta giocabilissimo al livello di dettaglio medio (impostato automaticamente dal motore): il comodo benchmark interno ha certificato una media di 81 frame al secondo, con una grafica in cel-shading godibilissima, per niente avara di dettagli e di effetti speciali, e fluidità quasi costante. Possono verificarsi episodi di tearing e di micro-stuttering, ma si calmano attivando il V-Sync tra le opzioni avanzate della grafica. Semmai, abbiamo sperimentato qualche problema a mantenere stabile la connessione con i server su Internet: giocando in multiplayer, ci sono capitate frequenti disconnessioni (tramite ADSL: niente fibra a casa mia, purtroppo. -p.bes). In ogni caso, il tecnico consiglia di usare una scheda video recente, di fascia medio-alta, un processore dotato di almeno 6-8 core logici (quindi: un quad-core dotato di SMT/HyperThreading, o meglio) e, soprattutto, di aggiornare tutti i driver di sistema all’ultima release. Borderlands 3, tanto per usare una metafora che piacerebbe ai suoi designer, “non è un gioco da signorine, e neanche per computer da signorine”. Piaccia o no, è così.

Borderlands 3 segna un cambio di passo per il motore grafico ed espande l’universo di gioco ad altri pianeti, ciascuno dei quali dotato di una propria “personalità”, di nemici e di tecnologie che non si trovano altrove, condendo il tutto con le dinamiche, l’umorismo e i personaggi più carismatici che avevamo imparato ad amare (o a odiare) nei capitoli precedenti. Certo, la release iniziale soffre per qualche piccolo tentennamento, nella stabilità del programma e nelle connessioni ai server, ma i pochi problemi che abbiamo rilevato sono risolvibili con gli aggiornamenti. Di cui non dubitiamo, visto il supporto offerto in passato per Borderlands 2. Non ha senso focalizzarsi sulle piccole pecche: meglio constatare che il bicchiere è, per nove decimi, assolutamente pieno. Borderlands 3 è un gran giocone, dotato di carisma e di grande rigiocabilità, con quattro personaggi da approfondire, tantissime sotto-quest da affrontare e un futuro di DLC che potrebbe brillare alla grande. Del domani non vi è certezza, scriveva il Poeta, ma oggi possiamo divertirci parecchio.

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Pro

  • Aree di gioco vastissime, con caricamenti al minimo.
  • Personaggi, nemici, armi, PNG: tutti carismatici.
  • Tradotto e doppiato, alla grande, in italiano.

Contro

  • L’umorismo nero non può essere gradito a tutti.
  • Qualche problema iniziale di stabilità e connessione.
9.1

Ottimo

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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