Capcom Fighting Collection 2 punta i riflettori su una selezione eclettica ma nondimeno interessante del catalogo Capcom. Una proposta curiosa, tra cult dimenticati e scelte coraggiose, pronta a tornare sotto i riflettori alla ricerca di un nuovo palcoscenico competitivo.
Sviluppatore / Publisher: Capcom Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo online/offline PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch; compatibile con PS5 e Xbox Series X|S
Alla fine, se ci pensi, questa seconda raccolta “omnicomprensiva” dei giochi di combattimento competitivi targati Capcom propone una selezione alquanto curiosa, composta dai titoli rimasti dopo aver già passato al setaccio il catalogo CPS2 nelle precedenti compilation. Si tratta per lo più di giochi apprezzati (beh, quasi tutti), provenienti dall’era Dreamcast, ora pronti a rinascere online grazie al rollback netcode. Tuttavia, la raccolta lascia indietro il panorama CPS3, trascurato forse per la scarsa diffusione e la complessità nella manutenzione dell’hardware originale, ma pur sempre di rilievo storico.
Con Warzard, capostipite già incluso nella prima collection, e JoJo no Kimyō na Bōken probabilmente fuori portata per questioni legate ai diritti (già allora contesi in un curioso braccio di ferro che privò la più potente Dreamcast della modalità Storia, presente invece nella “povera” PlayStation), è un po’ una delusione constatare quanto un bel Third Strike avrebbe elevato il prestigio della raccolta, specialmente rispetto a Capcom Fighting Jam.
Va riconosciuto il valore di alcune scelte molto oculate, come l’accesso immediato ai personaggi segreti e l’inclusione di contenuti inizialmente esclusivi delle versioni console
Perché, sì, qualcuno doveva pur cominciare dal fondo: non solo il peggiore di questa selezione, ma forse l’anello più debole dell’intero catalogo picchiaduro di Capcom. Una sorta di M.U.G.E.N. a pagamento, dove personaggi provenienti da serie come Darkstalkers e Street Fighter generano un contrasto sia stilistico sia a livello di approcci, con modelli presi da hardware diversi e hitbox (Hauzer da Warzard è quasi esilarante in tal senso) francamente disorientanti. Il dettaglio più bizzarro? Ogni lottatore mantiene le meccaniche del proprio franchise d’origine, creando scontri incredibilmente sbilanciati all’interno di un indigesto minestrone. Non aspettatevi, insomma, che nasca attorno a lui una scena competitiva degna di nota.
FORTUNATAMENTE, CAPCOM FIGHTING COLLECTION 2 HA ALTRE FRECCE AL SUO ARCO, VERO?
Tra una modalità di pratica completa, la possibilità di utilizzare comandi semplificati mappando mosse speciali su singoli pulsanti – pensata per i neofiti e possibile solo nei match amichevoli – e il già citato supporto al protocollo rollback, la raccolta si presenta comunque ben strutturata. Tuttavia, è un mezzo passo falso il fatto che Capcom vs. SNK 2, oggettivamente il titolo di punta, sia disponibile per i match classificati solo nella sua incarnazione EO (Easy Operation), quella nata su Xbox e GameCube. Al di là della possibilità di eseguire super mosse con un semplice tocco sull’analogico destro (immaginate un Guile che vi punisce all’istante con un Flash Kick privo di carica!), il vero problema risiede nel tentativo di ribilanciare un titolo che la scena competitiva aveva già interiorizzato alla perfezione durante anni di tornei basati sulle versioni Dreamcast e PS2, in un periodo in cui le sale giochi stavano lentamente scomparendo in Occidente.
Originariamente, il gioco offriva sei stili di combattimento – i famosi Groove, identificati dalle lettere C, A, P, S, N e K – ciascuno ispirato a meccaniche tratte dai titoli di punta di Capcom e SNK, pensati per offrire scontri ricchi di varietà e strategia. Le decise modifiche riservate al P-Groove e la rimozione del roll cancel (una tecnica ormai scolpita nel DNA dei giocatori competitivi) bastarono a far percepire questa versione come inferiore, relegandola a una seconda scelta. Una lezione chiave nel mondo dei picchiaduro: se una community si affeziona a una versione specifica, difficilmente accetterà di buon grado ribilanciamenti radicali o modifiche che ne alterino l’identità. Lo stesso timore che avevo espresso durante la precedente anteprima rispetto alla versione Upper di Street Fighter Zero 3. E nel caso di Capcom vs. SNK 2, ho il forte sospetto che buona parte della scena continuerà serenamente a combattere su Fightcade e simili, piuttosto che affidarsi all’infrastruttura ufficiale messa in piedi da Capcom per questa raccolta. Ed è un po’ un peccato.
IL RESTO DELLA BANDA
Sarebbe un vero disservizio liquidare l’intera raccolta basandosi esclusivamente sui gusti di una determinata fascia di pubblico, per quanto centrale nel garantire una scena competitiva online solida e duratura. Va infatti riconosciuto il valore di alcune scelte molto oculate, come l’accesso immediato ai personaggi segreti e l’inclusione di contenuti inizialmente esclusivi delle versioni console. Un esempio è l’abolizione dell’obbligo di rispettare il sistema dei ratio – quel valore che stabilisce la forza relativa dei personaggi all’interno di un team – nei due Capcom vs. SNK, che garantisce maggiore libertà nella composizione delle squadre. Apprezzabile anche la decisione di proporre direttamente la versione Pro del primo capitolo, con le varianti EX già sbloccate: un’estensione del roster che, all’epoca, richiedeva una quantità notevole di punti da accumulare, in quello che sembrava un goffo tentativo di bilanciare il ricco moveset dei personaggi SNK rispetto alle più “conservative” controparti Capcom.
Al netto della popolarità, nutro qualche dubbio sul sorgere di una nuva scena competitiva per molti dei giochi qui presenti, per quanto indubbiamente pregevoli. Plasma Sword non è mai stato popolare, complice l’unica conversione pubblicata su una macchina su cui Soul Calibur la faceva da padrone, mentre i due Power Stone conservano un’indole anarchica da party game, specialmente il secondo: è fantastico poterli rigiocare dopo tanti anni, ma gli arena fighter non sono tra i generi più gettonati, spesso considerati poco tecnici e, nella maggior parte dei casi, la loro effimera popolarità dipende molto dalla licenza di turno.
Se una community si affeziona a una versione specifica, difficilmente accetterà di buon grado ribilanciamenti radicali
Resta Moero! Justice Gakuen o Project Justice come lo abbiamo conosciuto in Occidente, con il suo roster sfaccettato, ampio e amato: lui potrebbe essere il jolly che non ti aspetti assieme al sempre eccellente Street Fighter Zero 3, sperando che i più integralisti si facciano piacere la revisione Upper senza fare troppe storie: i loro carismatici lottatori, uniti a meccaniche poliedriche (Project Justice voleva un po’ essere casinista come Marvel vs Capcom, ma in una inedita cornice tridimensionale) hanno il diritto e le carte in regola per accalappiare una nuova generazione di giocatori. E poi Taiyo School Rooftop è ancora un pezzone da pelle d’oca!
In Breve: Capcom Fighting Collection 2 è una raccolta dal valore storico evidente, che punta i riflettori su una selezione di titoli meno noti ma significativi all’interno della lunga tradizione dei picchiaduro Capcom. Tecnicamente ben realizzata, con rollback netcode e contenuti sbloccati fin da subito, rappresenta un’ottima occasione di riscoperta per appassionati e curiosi. Tuttavia, alcune scelte controverse – come un Capcom Fighting Jam che non ha chiesto nessuno o l’obbligo della versione EO di Capcom vs. SNK 2 negli scontri classificati – ne riducono il potenziale competitivo e rischiano di alienare i veterani. Al momento, sembra più una raccolta per nostalgici e collezionisti che una piattaforma su cui costruire una nuova scena online, ma Capcom ha dimostrato di sapere ascoltare le lamentele dei fan e chissà, forse Capcom vs SNK 2 potrebbe liberarsi dalle catene di quella scellerata revisione molto presto.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 5800X, RTX 4070 12Gb, RAM 32Gb 3600Mhz, SSD
Com’è, Come Gira: Come da programma nessun problema sulla configurazione di prova, un po’ come le altre recenti raccolte Capcom. Una nutrita serie di filtri simil scanline rendono la grafica appetibile anche ai vecchiacci più arcigni, mentre il Rollback garantisce un’esperienza online solida.