È stato un sogno lungo più di vent’anni, ma alla fine Chrono Cross debutta ufficialmente in Europa. Possibile che lo scorrere del tempo si riveli nefasto anche per lui?
Sviluppatore / Publisher: D4Enterprise, Square Enix / Square Enix Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 12 Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch Data di Lancio: 7 aprile
Il tempo è clemente con Chrono Cross, nonostante i ventidue anni che ci separano dal suo debutto occidentale. Canto del cigno della straordinaria epopea dell’allora Squaresoft sulla prima PlayStation, l’avventura del giovane Serge si presentava come il seguito spirituale del leggendario Chrono Trigger. Un’eredità non da poco, specie considerando che l’illustre predecessore era frutto del cosiddetto Dream Team formato da Akira Toriyama, Nobuo Uematsu, Hironobu Sakaguchi, Yuji Hori e Kazuhiko Aoki.
Il veterano Masato Kato si dimostrò però all’altezza di un’eredità tanto soverchiante con un gioco intelligente, che spostava il focus del paradosso dai viaggi nel tempo verso il concetto di realtà parallele: Serge è un ragazzo che vive nel tropicale arcipelago di El Nido, e di punto in bianco si trova a vagare in una dimensione in cui è morto dieci anni prima.
CHRONO CROSS È UN JRPG SOPRAFFINO, supportato da un cast monumentale
CHRONO CROSS TI FA VIAGGIARE NEL TEMPO
Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition è qui per raddrizzare i torti dopo tutti questi anni, con la sua bella traduzione in italiano che farà felice anche i meno avvezzi alla lingua dei Beatles. Per non presentarsi alla festa a mani vuote nonostante il colpevole ritardo, il gioco sfoggia un’opera di restauro che offre modelli poligonali e interfaccia in alta risoluzione, ritratti dei personaggi inediti e una colonna sonora rimasterizzata, assieme ad alcune funzioni mirate a facilitare la vita dei giocatori. Il tutto, prevedibilmente, presenta la sua lista di pregi e difetti. Iniziamo puntando il dito contro la cosa che mi fa uscire di testa, ovvero l’impossibilità di alternare l’estetica nuova a quella classica se non attraverso la schermata iniziale. Non che mi aspettassi una transizione in tempo reale come nel Wonderboy: The Dragon’s Trap di Lizardcube, ma una semplice opzione nel menu avrebbe evitato la seccatura di dover salvare, chiudere tutto e riprendere la partita dopo aver operato la fatidica scelta.
Il nuovo look vive inoltre di alti e bassi: se le texture tirate a lucido sono decenti, le animazioni mostrano platealmente il peso degli anni e i fondali bidimensionali sembrano “ricalcolati” con qualche algoritmo di interpolazione da emulatore stile Super Eagle. Il risultato non è dei migliori, specie se spalmato su un pannello di grandi dimensioni, tanto che a questo punto sarei enormemente curioso di provare la resa in modalità portatile su Switch, probabilmente la scelta migliore per godere di questa nuova versione. La colonna sonora è esente da problemi simili, nel senso che quella originale non è disponibile, costringendoci a giocare sulle note di una versione “rimaneggiata”. C’è sempre la mano di Yasunori Mitsuda dietro al pentagramma, ma sarebbe stato bello avere la possibilità di scegliere l’accompagnamento così come venne pensato nel 1999; allo stato attuale i nuovi giocatori saranno purtroppo condannati a perdere un importante tassello nel mosaico che consacrò Chrono Cross tra le gemme della prima PlayStation.
ELEMENTALE, WATSON
Il combattimento di Chrono Cross è una bestia che va domata, capace di elargire immense soddisfazioni. Il tutto gira attorno alla sinergia tra sequenze di attacchi e elementi, ovvero capacità che spaziano dai semplici oggetti consumabili alle classiche magie. Questi possono essere equipaggiati su speciali scacchiere diverse a seconda del personaggio, che espandono la loro portata salendo di livello e consentono di avere a disposizione opzioni varie e letali; inoltre, ogni elemento è abbinato a un colore, che si rivela più efficace attaccando bersagli dotati dell’affinità opposta. Le combo permettono di accedere agli elementi residenti nei ranghi più alti della scacchiera, il cui uso influenzerà anche il colore dominante del campo di battaglia, creando scenari strategici in cui i più esperti arriveranno a minimizzare il danno inflitto dai nemici per contrattaccare in maniera devastante. È un sistema inizialmente complesso, ma che svela le sue carte dopo un po’, il tempo di farci la mano e iniziare a distribuire gli elementi tra i membri del party con il giusto criterio.
Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition offre alcune aggiunte mirate a svecchiare l’usabilità dell’esperienza, non sempre però implementate al meglio
SOGNI RADICALMENTE RADICALI
Un elemento che farà felici tutti è l’inclusione di Radical Dreamers, una visual novel interattiva pubblicata inizialmente sul Satellaview, una periferica per il Super Famicom che permetteva di scaricare contenuti tramite rete satellitare. È un’avventura che rappresenta il ponte tra Chrono Trigger e Chrono Cross, di cui è ispiratrice: tra le sue righe sarà narrata l’incursione notturna tra le pareti del castello del perfido Lynx a opera di un gruppo di avventurieri capitanati dalla ladra Kid, accompagnati dall’incantatore mascherato Magil e da Serge, un cantastorie itinerante che incarna l’avatar del giocatore, nonché la voce che descrive in prima persona l’avventura.
Sebbene fosse stata tradotta negli anni dagli appassionati, questa visual novel si palesa per la prima volta al di fuori dei confini giapponesi, per giunta impreziosita da una traduzione italiana molto buona. È un contenuto relativamente breve da affrontare (quattro ore circa, con tre posizioni di salvataggio accessibili in ogni momento) che a suo tempo non soddisfò lo stesso Masato Kato, tanto che si oppose alla sua inclusione nella versione PlayStation di Chrono Trigger, tuttavia le familiari meccaniche da libro game e una discreta dose di finali alternativi lo rendono un’aggiunta sicuramente ben accetta.
In Breve: Il voto tiene conto del valore assoluto e innegabile di Chrono Cross, un gioco di ruolo eccellente che chiunque dovrebbe sperimentare. Purtroppo l’operazione di “rinascita” non è del tutto riuscita a causa di alcune scelte di dubbio gusto, ma l’inclusione dell’elusivo Radical Dreamers contribuisce a confezionare un pacchetto che – specie a questo prezzo – non può mancare nel bagaglio culturale di ogni appassionato di JRPG degno di tale nome.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Le texture in alta risoluzione non possono mascherare la semplicità dei modelli poligonali, e il filtro “simil Super Eagle” applicato ai variopinti fondali originali risulta spesso un pugno nell’occhio. Curiosissimo di provarlo sullo schermo portatile di Switch.