Amanti dei giochi da tavolo, pronti a buttarvi nella realtà virtuale? Demeo vi offre una gran bella opportunità, specie se adorate i dungeon crawler.
Sviluppatore / Publisher: Resolution Games / Resolution Games Prezzo: 24,99€ (Steam), 29,99€ (Oculus Store) Localizzazione: Assente PEGI: 7 Multiplayer: Cooperativo Disponibile Su: Steam, Oculus Store Compatibile Con: Oculus Quest/Quest 2, Valve Index, HTC Vive; Oculus Rift S (prossimamente)
Non sono molti i videogiochi che simulano i giochi da tavolo, perché, beh, per quello ci sono già i giochi da tavolo veri e propri. La realtà virtuale però è uno strano ircocervo, e dagli sviluppatori che sperimentano con le sue peculiarità ti puoi aspettare un po’ di tutto.
Ecco allora arrivare Demeo, che prende le tipiche meccaniche di un hack’n’slash per creare un board game e infilarlo in un casco di realtà virtuale. Che viaggio!
BOARDGAME IN A HEADSET
L’ultima creatura di Resolution Games parte da blocchi fondativi piuttosto semplici: la nostra avventura inizia senza tanti fronzoli o preamboli, alle porte di un dungeon costituito da tre livelli. Il party che si appresta ad affrontare i temibili mostri che si nascondono nell’oscurità è composto da quattro diversi personaggi, che rispondono a stereotipi davvero classici: il guerriero che fa da tank, il mago con le sue magie, l’assassino dai colpi furtivi e l’arciere con i suoi attacchi a distanza. Ne parleremo un po’ più in dettaglio tra poco. Nei primi due livelli, l’obiettivo è di farsi largo tra i nemici e scovare la chiave che ci aprirà la strada verso il centro del labirinto, dove troveremo il boss finale, circondato da una discreta quantità di scagnozzi. Sia i nostri eroi che i nostri avversari sono rappresentati da pedine che si muovono a turni sul tavolo da gioco; possiamo colpire i mostri in corpo a corpo spostando fisicamente la nostra miniatura su quella di un nemico, oppure usando una delle carte a disposizione. Queste fanno parte integrante delle meccaniche di gioco e ne esistono di diversi tipi: alcune sono di utilizzo universale, come le pozioni di forza o di vitalità, altre invece sono specifiche per la classe di riferimento, di fatto simulando le abilità che troveremmo in un normale hack’n’slash.
Nella maggior parte dei casi esiste una piccola componente di caso, nel senso che per vedere se riusciamo effettivamente a compiere un’azione dobbiamo lanciare un dado a dodici facce: una faccia per il colpo critico, una per il fallimento e tutte le altre per un colpo normale. Non succede spesso, ma tirare un critico è sempre una bella soddisfazione e scatena il giubilo degli altri giocatori. Certo, sempre che non capiti su un ratto che aveva solo un punto ferita. Non esiste invece il concetto di mana o energia necessaria per giocare le carte, ma quasi tutte costano una delle due azioni che possiamo effettuare ogni turno, rendendo non sempre banale decidere se e come utilizzarle. In parecchi casi capita infatti di essere sotto pressione da parte delle orde che ci si parano davanti, sia perché finiamo sempre per ritrovarci in netta inferiorità numerica, sia perché i nostri eroi hanno ben pochi punti vita; muoversi in maniera incauta e ritrovarsi circondati può portare molto in fretta ad essere abbattuti. Questo non significa però game over diretto, perché se i nostri alleati ci raggiungono nel giro di un paio di turni, possono rimettere in piedi, e l’avventura può continuare.
Continua nella prossima pagina…
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