Fire Emblem: Three Houses per Switch ha recentemente superato i tre milioni di copie vendute, diventando il capitolo di maggior successo della serie. Quale miglior modo di festeggiare questo traguardo del proporre per la prima volta in Europa il primissimo episodio risalente a ben 30 anni fa, in piena epoca d’oro Nintendo Entertainment System… NES, per gli amici. Preparate le vostre console ibride ad un viaggio indietro nel tempo, alle origini del mito di una delle più amate saghe RPG di sempre.
Sviluppatore / Publisher: Intelligent Systems / Nintendo Prezzo: 5,99€ Localizzazione: No Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: Nintendo Switch, fino al 31 marzo 2021
Forse alcuni di voi hanno sentito parlare almeno una volta di Intelligent Systems, uno dei più celebri sviluppatori “interni” di Nintendo. La loro storia affonda nella notte dei tempi e a loro si devono titoli del calibro di Super Metroid, Advance Wars, Wario Ware, Paper Mario e relativi sequel. I fan più duri e puri li ricordano però per aver dato alla luce, sviluppato e reso celebre la serie Fire Emblem.
Dopo essere rimasto confinato a lungo sul suolo natio, il franchise fece il suo debutto ufficiale in Occidente con il settimo capitolo, conquistando pian piano un pubblico sempre più numeroso. Per festeggiare il recente successo del capitolo arrivato su Switch, Nintendo ha deciso di salire in soffitta per rispolverare il capostipite e riproporlo “in purezza” sulla sua console ibrida.
DA CHE PARTE STATE?
Se guardando le immagini a corredo di questa recensione un brivido di nostalgia vi attanaglia le viscere vuol dire che siete vecchi, rassegnatevi; se al contrario a prevalere è un sorriso di scherno per la semplicità della grafica probabilmente siete molto giovani. Ricordate però che non è bene giudicare un libro solo dalla copertina. Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light ha una trama semplice ma solidamente stratificata per un gioco che si porta sulle spalle ben sei lustri. Attraverso i 25 capitoli farete la conoscenza (o apprenderete le origini) di alcuni personaggi diventati poi storici, e vi sorprenderete della maturità degli intrecci narrativi ideati all’epoca. Chi segue la serie dagli albori ritroverà buona parte delle meccaniche che sono maturate fino ai giorni nostri. Si torna al classico spostamento delle unità sul campo, che si distinguono per quantità di spazi di movimento e armamentario, con conseguente scelte di attacco, difesa o passaggio del turno.
Il tipo di terreno su cui si affronta ogni scontro influisce in maniera più o meno efficace in base a vari fattori, ma non vi aspettate chissà quali rappresentazioni grafiche di questi elementi… accontentatevi di semplici percentuali di causa/effetto e proseguite. La complessità delle mappe è ovviamente progressiva e se le prime servono più che altro a prendere confidenza con il gioco, già dalla terza in poi le unità avversarie si faranno più intraprendenti e numerose.
ALL’EPOCA ERA Già PRESENTE IL FAMIGERATO PERMADEATH, QUINDI OCCHIO ALLE DECISIONI CHE PRENDETE
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