Follia - Dear Father – Recensione

PC PS4 Xbox One

Come? Mamma e papà hanno avuto un misterioso incidente all’Università? Andiamo subito a controllare. Di notte. Da soli. Disarmati. Cosa potrà mai succedere?

Sviluppatore / Publisher: Real Game Machine / Real Game Machine Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam)

Un incubo. Non nel senso peggiore del termine, ma proprio in quello letterale: angosciante, a tratti incredibilmente surreale e da terminare anche solo in una sessione non troppo lunga. Non a caso è stato esattamente un sogno di questo tipo a dare l’ispirazione a uno dei due giovani sviluppatori del team italiano Real Game Machine per la creazione di Follia: Dear Father. Con la sua immersiva visuale in prima persona, una buona dose di jumpscare e qualche immancabile clichè, questo nuovo survival horror riesce bene o male a regalare dei sani momenti di adrenalina, disgusto e terrore, anche senza proporre chissà quali innovazioni o varietà nel gameplay.

SEMPLICE FOLLIA

Marcus Pitt, il protagonista della nostra storia, è così poco caratterizzato che sembra essere quasi un pretesto per immergere il giocatore stesso in questa intensa avventura.

Il ragazzo, dopo aver ricevuto un’email che allude a un incidente che ha coinvolto i suoi genitori nel campus universitario nel quale entrambi lavorano, decide di partire in piena notte per raggiungerli. La classica “pessima idea” preambolo dell’horror medio, insomma. Arrivato sul luogo, si intrufola da un’entrata secondaria nell’edificio per poi fare subito i conti con l’amara verità: tanti morti, inquietanti candele sparse qua e là e una serie di orrori nascosti nel buio di classi e uffici.

Alla base delle vicende vi è la classica “pessima idea” preambolo dell’horror medio

Le sue reazioni, tuttavia, non sono quasi mai davvero adeguate alle scene splatter che si susseguono una dopo l’altra durante la macabra gita al campus e questo riesce a rendere l’esperienza un po’ innaturale, almeno finché non arriva il momento di nascondersi.

Follia Dear Father Recensione

Nemmeno in casa siamo molto amanti degli spazi luminosi…

Da buon survival, uno degli scopi principali del gioco è infatti quello di non attirare l’attenzione delle “creature” – chiamiamole pure così – che infestano il luogo e, grazie a musica, effetti sonori azzeccatissimi e il continuo ansimare del giovane, questa sorta di terrificante nascondino risulta deliziosamente inquietante.

Il gameplay funziona, seppure ridotto a pochissimi comandi e possibilità di interazione

Anche dal punto di vista del gameplay, Follia: Dear Father non brilla per profondità ma riesce comunque a fare il suo, dando al giocatore pochissimi comandi e altrettanto pochi obiettivi: Marcus può solamente camminare, corricchiare (non senza incredibile affanno), accucciarsi e interagire con una quantità limitata di oggetti a sua disposizione nell’inventario e sparsi nella mappa.

Follia Dear Father Recensione

Ma sì, passiamo dalla comoda “entrata sul retro”.

La luce, all’inizio proveniente dal nostro eterno accendino e della torcia a pile, diventa subito la co-protagonista dell’avventura e un’arma a doppio taglio per i giocatori. Essa infatti ci consente di illuminare a cono di fronte a noi gli ambienti altrimenti bui della spettrale università e ci permette di trovare su tavoli e armadietti vari oggetti chiave o semplicemente utili per sopravvivere un po’ più a lungo, come delle batterie, delle medicine per ripristinare la salute o un piede di porco.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Buona atmosfera.
  • Meccaniche survival e “stealth” semplici ma efficaci.

Contro

  • È parzialmente riconoscibile l'ideazione per la VR, ma giocato con mouse e tastiera non rende quanto dovrebbe.
  • Una serie di piccole imperfezioni ne limitano la resa finale.
6.8

Sufficiente

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