Una donna scomparsa, un marito disperato, un figlio ribelle… non sono i protagonisti di una telenovela brasiliana, ma di Lost Judgment: The Kaito Files, primo DLC dell’open world investigativo di Ryu Ga Gotoku.
Sviluppatore / Publisher: Ryu Ga Gotoku Studio / SEGA Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: No PEGI: 18 Disponibile Su: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: Già disponibile
Sono giornate moderatamente tranquille per Kaito. Dopo essere stato impegnato in un caso semplice, risolto positivamente senza particolari problemi, senza eccessivi spargimenti di sangue, denti o nasi rotti, si appresta a ricevere un nuovo cliente. Con Yagami in trasferta, tocca infatti a lui fare gli onori di casa e valutare le varie offerte di lavoro.
L’uomo, Kyoka Sadamoto, si presenta e mette subito le carte in tavola: deve trovare sua moglie, morta (o presunta tale) da ormai due anni. Non sembra esserci nulla di strano, poi due parole, un nome e un cognome, fanno trasalire Kaito…
UN TUFFO NEL PASSATO
Mikiko Natsume. La donna da trovare è Mikiko Natsume. Moglie di Kyoka Sadamoto nonché, (non tanto) piccolo e (non tanto) indifferente particolare, ex di Kaito. Ma non ex da “una notte e via”. Vero e grande amore, con tanto di convivenza e possibile matrimonio. Un incarico che inizialmente Kaito decide di rifiutare, ma che per tutta una serie di circostanze diventa invece una vera e propria missione che riporterà a galla un passato ormai lontano e sopito. Una ricerca che parte da una semplice domanda, “ma Mikiko è davvero morta?”, per svelare un intreccio piuttosto articolato che si dipana tra gli immancabili combattimenti e fasi investigative.
L’impianto narrativo funziona piuttosto bene, affiancando all’indagine tutta una serie di flashback
Piacevoli, per quanto non troppo complesse, le sequenze investigative, mentre sono da rivedere le “percezioni sensoriali”, con Kaito che può in qualunque momento affinare i propri sensi (vista, udito, olfatto) per cogliere elementi presenti intorno a lui. L’idea di base è interessante, ma alla fine questo “potere” è utilizzato in maniera estremamente limitata, in pratica solo per cercare extra sbloccabili (sotto forma di gatti/luoghi da visitare) nelle fasi in cui si esplora liberamente la città.
L’ESPLORAZIONE È PURTROPPO RIDOTTA AL MINIMO SINDACALE
In Breve: The Kaito Files propone una storia che funziona, con una trama interessante, coinvolgente, ben costruita che permette di conoscere meglio il personaggio di Kaito. Diverte pad alla mano grazie ai due nuovi stili di combattimento, offrendo una sfida (ai livelli di difficoltà più elevati) intensa e ben calibrata. Allora perché il voto finale è alto, ma non altissimo? Cosa non va? Semplice, alcuni elementi strutturali (inseguimento, momenti stealth, esplorazione) non convincono appieno e, considerando il prezzo, era lecito attendersi qualcosa di più in quanto a contenuti. Abituato a girare per Kamurocho con mille attività collaterali e mille personaggi da aiutare, ammetto di essere rimasto in parte deluso nel trovarla così spoglia e così poco vitale, priva di tutte quelle missioni secondarie capaci di renderla un posto che vale la pena di visitare in ogni suo centimetro quadrato.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Nulla di particolare da segnalare, con un’esperienza di gioco fluida e senza alcun tipo di problema, bug o glitch.