Martha is Dead – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

È giunto il momento di addentrarsi nei meandri di Martha is Dead, la drammatica avventura narrativa creata dal team toscano LKA.

Sviluppatore / Publisher: LKA / Wired Productions Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GoG), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 24 febbraio 2022

Giugno 1944. In un paesino toscano poco distante dalla Linea Gotica e dai combattimenti fra Alleati e forze nazifasciste, un terribile omicidio scuote la comunità di abitanti. La giovane Martha, figlia poco più che ventenne di un generale tedesco e di madre italiana, viene infatti trovata morta fra le acque di un lago. Immediata la risposta dei notiziari: l’uccisione è stato un barbarico atto dei partigiani. La verità, però, ha un sapore molto più oscuro e celato in profondità, e toccherà alla sorella gemella Giulia l’arduo compito di rivelarla.

UNO SCATTO, UNA VITA, UNA MORTE

Giulia non avrà vita facile nel cercare di ricostruire lo svolgimento delle vicende. La salute mentale della protagonista ha infatti sofferto, oltre che per la perdita della sorella, anche a causa di eventi traumatici del suo passato: nella sequenza introduttiva, la narrazione ci rivela come dopo una parentesi felice trascorsa presso l’amorevole tata, una volta tornata a casa la ragazza dimentica ben presto il significato della felicità. Ma la buona volontà non le manca: laddove tutti sembrano aver deciso di non farsi eccessive domande, la giovane prenderà la sua macchina fotografica, investigherà i dintorni della cascina di campagna dove risiede con la sua famiglia e le rive del vicino lago, e si metterà alla incessante ricerca di indizi.

Martha is Dead Recensione

L’uso della macchina fotografica sarà fondamentale per rivelare la verità.

Proprio partire da questi elementi ci fornisce una buona occasione per parlare dell’ambientazione del gioco. In questa sua seconda produzione – la prima, The Town of Light, risale al 2016 – LKA si è infatti data da fare per sviluppare non solo la componente narrativa, ma anche quella esplorativa e legata all’interazione con ciò che ci circonda.

MARTHA IS DEAD CI OFFRE LA POSSIBILITÀ DI ESPLORARE LIBERAMENTE LA CASA DI CAMPAGNA E I SUOI DINTORNI

Anche se a voler essere larghi Martha is Dead rientra nel genere dei “walking simulator”, in realtà non ci limita ad avanzare lungo dei corridoi: i dintorni della casa di residenza sono liberamente esplorabili, e ci vengono offerti sia obiettivi primari, necessari per la prosecuzione della storia, che secondari; completare questi ultimi non sarà fondamentale, ma serviranno ad espandere e approfondire ulteriormente gli eventi di quei tragici giorni. Ottima anche l’idea di introdurre una photo mode “storicamente accurata”, nel senso che Giulia tirerà effettivamente fuori una macchina fotografica del tempi per scattare le sue foto, che andranno poi sviluppate nella camera oscura. Naturalmente, è stato fatto qualche adattamento per semplificare l’esperienza, ma il risultato è comunque efficace e ben inserito a livello narrativo.

MARTHA IS DEAD. E GIULIA?

Se a livello di gameplay non manca qualche idea interessante che fornisce un po’ di benvenuta varietà all’esperienza, il vero cardine del gioco è però la sua componente narrativa. Anche per questo motivo ci asterremo dall’entrare nei dettagli per quanto riguarda lo sviluppo della trama, parlandone comunque in termini generali.

IL VERO CARDINE DELLA VICENDA È GIULIA E LA SUA TORMENTATA PSICHE

Prima di tutto, partiamo dall’evento motore dell’intera vicenda, cioè l’assassinio di Martha. Per quanto abbia la sua indubbia importanza, quest’ultimo in realtà passa in secondo piano rispetto alla storia di Giulia, del suo rapporto con la sorella, con la severa madre – che nel suo passato recente conta un soggiorno in manicomio – e con la tormentata psiche della stessa Giulia, all’interno della quale la tragedia per la scomparsa di Martha si unirà ai fantasmi che tormentano la sua gioventù. Con il passare delle ore, sarà proprio Giulia il personaggio che impareremo a conoscere meglio, ricostruendone poco a poco la personalità e accompagnandola nello svelare la vera portata della tragedia che ha colpito la sua famiglia.

Martha is Dead Recensione

La lettura del diario di Giulia è opzionale, ma fornisce ulteriori elementi narrativi.

Il momento storico in cui è ambientato il gioco è poi significativo, e non scelto a caso da LKA. Nel giugno 1944 siamo infatti vicini all’assalto delle forze alleate alla Linea Gotica, e ovviamente questo porta l’azione partigiana nelle sue retrovie a intensificarsi e a coinvolgere la stessa Giulia, indecisa su cosa fare. Suo padre le vuole bene, ed è un soldato tedesco; ma dall’altra ci sono i giovani del paese che lei conosce da tempo, molti dei quali di fede partigiana. Che fare? Meglio schierarsi con qualcuno, o piuttosto fare finta di nulla, immersi come già siamo nelle nostre tragedie personali?

ILLUDERSI È NECESSARIO

La storia di Martha is Dead è brutale. Non uso questo termine a caso: probabilmente avrete sentito parlare della censura attuata da Sony (sbagliata, a nostro modo di vedere, ndMario) ma non presente nelle versioni per PC e Xbox , ed effettivamente ci sono due scene in particolare che, per chi non mastica horror a colazione e pensa di trovarsi di fronte un’avventura narrativa relativamente tranquilla, potrebbero risultare estremamente forti, specie considerata la componente di interazione necessaria per portarle a termine. Vale la pena sottolineare che non sono state inserite puramente per il cosiddetto effetto shock, ma hanno il loro senso all’interno della linea narrativa e della spirale degli eventi, la cui piega diventa decisamente più drammatica nei quattro capitoli conclusivi. Certo, da un lato a chi scrive viene da chiedersi se, sopratutto nella seconda scena, un bel fade to black – magari opzionale – avrebbe potuto essere una scelta più elegante; ma dall’altro, va riconosciuta anche la caparbietà di LKA nel voler rappresentare la storia fino in fondo, senza necessariamente risparmiare particolari.

Martha is Dead Recensione

Alcune sequenze narrate faranno uso delle marionette. Efficace.

MARTHA IS DEAD È UN GIOCO NON SENZA I SUOI SPIGOLI E ASPERITÀ, MA CHE DIMOSTRA PIENAMENTE IL CORAGGIO DI LKA

Chiaramente, come in ogni avventura narrativa, anche quanto viene raccontato da Martha is Dead andrà ad avere effetti diversi su chiunque decida di scoprire la storia di Giulia e della sorella. Personalmente, l’ho trovata una storia dura, che non vuole risparmiare i pugni allo stomaco ma che allo stesso tempo a volte tende ad esagerare con i suoi intrecci, e non è semplice capire se si tratti di inaffidabilità della narrazione (e quindi giustificata nel contesto) o piuttosto di una scrittura che ha voluto spingersi troppo in là; ma d’altronde, senza osare non si può nemmeno scoprire i propri limiti. Che dire, dunque, in conclusione? Sicuramente che se c’è una cosa in cui Martha is Dead riesce in pieno, è dimostrare il coraggio di LKA: dedicare anni della propria vita a produrre un gioco è sempre un azzardo, e soprattutto quando i temi che tratta sono così delicati e tragici allo stesso tempo. Qualche spigolo c’è nel loro gioco, indubbiamente. Ma c’è anche un’avventura che non tutti avrebbero osato proporre.

In Breve: Martha is Dead non sarà forse per tutti, anche per la maniera cruda e senza filtri in cui decide di rappresentare certe scene. Ma ciò non toglie che la nuova creazione di LKA dimostri le capacità dello studio toscano, che ha creato un’avventura narrativa con la sua dose di buone idee, e alla quale non manca indubbiamente il coraggio. Forse c’è qualcosa da lavorare qui e lì, principalmente sul comparto tecnico, ma se questa è una prova di maturità possiamo considerarla tranquillamente superata.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 3600, GTX 1070, 16 GB di RAM, SSD
Com’è, Come Gira: Visivamente molto piacevole da vedere, pur con qualche limite, giustificabile viste le ridotte dimensioni dello studio. A 1080p e con impostazioni ad Ultra, fatica a reggere i 60 fps, viaggiando intorno ai 45-50; certo, avrei potuto abbassare i settaggi, ma visto anche l’accento sull’aspetto narrativo non ho ritenuto così indispensabile la fluidità a tutti i costi.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Ricostruzione storica molto efficace / Visivamente molto ispirato / Una storia coraggiosa…

Contro

  • ...ma alcuni dei suoi passaggi non convincono a pieno / Le scene più brutali potrebbero non essere adatte a tutti / Tecnicamente pesantuccio. /
7.8

Buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

Password dimenticata