Per quanto non l’abbia vissuta da testimone diretto, è abbastanza evidente che Naruto sia per le generazioni di oggi ciò che Dragon Ball è stato per la mia. Gli oltre cinquanta videogiochi dedicati al ninja dalla bionda scapigliatura, spalmati ormai su una decina di console, sono lì a dimostrarlo. Il sintomo più evidente di un successo che non accenna a scemare, altra caratteristica in comune con Dragon Ball, è però il costante proliferare di nuovi titoli. Si potrebbe pensare che a questo punto, dopo 15 anni dall’esordio su WonderSwan, la vena videoludica di Naruto si sia esaurita, sfiancata dalla costante ripetizione della stessa formula. E invece no: a quanto pare un ninja nelle sue maniche non nasconde solo letali shuriken.
ALLENAMENTI VIRTUALI
Ad essere onesti, il gioco di Soleil e Bandai Namco non è solo una deviazione dal classico picchiaduro ispirato a uno shonen, ma anche una dei titoli più complicati da incastrare in una definizione. In teoria il sito ufficiale lo descrive come un gioco di combattimenti a squadre 4 vs 4 online, ma è un riassunto che gli va stretto e francamente lo sminuisce anche un po’. Per capirne qualcosa di più, allora, meglio partire dal principio. Tutto inizia con la scelta del proprio avatar, momento topico per ogni MMO – perché anche questo è Shinobi Striker – reso ancora più interessante in questo caso per i fan di Naruto dalla possibilità di creare personaggi al contempo inediti e perfettamente credibili nel contesto artistico e narrativo della serie.
Shinobi Striker, al di là della generica definizione di picchiaduro, è un gioco particolarmente difficile da inquadrare
Di contro, la presenza di altri personaggi in altre faccende affaccendati contribuisce a creare atmosfera e contesto in un gioco in cui la modalità storia è di fatto assente. Ciò non si significa, tuttavia, che Shinobi Striker sia da considerare un corpo avulso o fuori continuità rispetto alla bibliografia di Naruto, ed è anzi possibile collocarlo in un istante ben preciso, ovvero nel momento in cui il protagonista ricopre il ruolo di settimo Hokage. Allo stesso modo, benché non siano protagonisti o comprimari di tradizionali capitoli narrativi, i personaggi storici della saga faranno quasi tutti la loro comparsa, per lo più nel ruolo di maestri da cui ricevere missioni da svolgere nell’arena “VR” (virgolette d’obbligo, visto che non ha niente a che fare con l’omonima tecnologia, ndII-V), sorta di camera d’allenamento virtuale capace di generare al suo interno una miriade di scenari diversi. Si tratta nella maggioranza dei casi di incarichi di breve durata, affrontabili in singolo o in coop, che consentono di aumentare il livello del proprio personaggio e acquisire nuove tecniche. Ma anche un’occasione, colta al volo dagli sviluppatori di Soleil, per riproporre situazioni e facce note dalla mitologia di Naruto, sfruttando la “virtualità” degli eventi. Un preambolo indispensabile per quello che è il vero piatto forte del gioco.
CAMPIONE DI NINJA
L’anima multigiocatore di Shinobi Striker si scatena accendendo alla magione del Hokage, dietro le cui porte si svolgono le battaglie del Campionato Mondiale di Ninja, che prevede sia scontro veloci che battaglie classificate, i cui risultati vengono archiviati ed incidono sul ranking.
La caratteristica più interessante è la fedele riproduzione delle dinamiche di combattimento del manga/anime
Basta un elemento dissonante per ridurre al lumicino le possibilità di successo e l’assenza di un matchmaking che raggruppi i giocatori per livello di abilità non aiuta in questo senso. Per completezza, devo aggiungere che è possibile partecipare a queste sfide anche facendosi affiancare da avatar raffiguranti i principali personaggi della saga, ma la loro intelligenza artificiale si rivela spesso non all’altezza. Le cose vanno decisamente meglio quando ci si scontra tra umani. Al netto di qualche problema di connessione, per lo più sporadico, gli scontri possono raggiungere vette di spettacolarità notevoli, con inattesi ribaltamenti di fronte nelle modalità ad obiettivo ed esaltanti scambi di colpi aerei nei deathmatch, garantendo abbondanti dosi di emozioni tali da intrattenere e soddisfare anche chi non fosse un grande appassionato di Naruto e delle sue avventure. Quando funziona, insomma, Shinobi Striker sembra poter ambire a costruirsi nel tempo una fama solida e meritata come quella di Ultimate Ninja Storm, il problema è che per il momento non funziona sempre.
Capita di chiudere una sessione di gioco con l’amaro in bocca, complici diversi problemi difficilmente risolvibili
Quando ci si distacca da una formula collaudata per intraprendere una nuova strada, qualche incidente di percorso è da mettere in conto e Naruto to Boruto: Shinobi Striker non fa eccezione. L’amalgama di missioni singleplayer (o coop) e di scontri multiplayer online offre un approccio inedito ai personaggi e alle situazioni classiche della saga di Naruto. Al netto di qualche problemino tecnico, quasi fisiologico, il gioco non riesce però ad essere sempre davvero divertente, a meno di essere adepti della saga.