Se siete abituati a picchiaduro in cui ogni incontro è un’elegante e precisa danza di mosse e contromosse, qui potreste percepire una certa legnosità
Se siete abituati a picchiaduro in cui ogni incontro è un’elegante e precisa danza di mosse e contromosse concatenate tra loro con tempismo perfetto, qui potreste percepire una certa legnosità delle movenze che mal si sposa con la fluida frenesia propria degli scontri corpo a corpo. Il discorso però non è solamente visivo perché la macchinosità dei corpi, dei colpi e dei movimenti influenza negativamente input e impatti e, di conseguenza, la fruizione dei combattimenti soprattutto con alcuni eroi; è un peccato perché, pur non trattandosi di un combat system esageratamente profondo, menar le mani può regalare qualche soddisfazione quando il cucuzzaro non inciampa su sé stesso. La trama e i dialoghi inoltre non lasciano basiti per l’originalità, ma quando vedi il tuo avversario prendere a sganassoni l’aria mentre sei a parecchi metri di distanza, o correre in cerchio mentre ricarichi l’energia, beh, allora sì che lo stupore ti assale.
Un action open world con combattimenti 3 VS 3 e una spruzzata di GDR senza infamia e senza lode, che però saprà divertire i fan di Saitama
In breve: One Punch Man: A Nobody Knows Hero non può reggere il confronto con i picchiaduro puri per via di diverse lacune strutturali e tecniche, nonostante possieda alcuni spunti azzeccati. È un action open world con combattimenti 3 VS 3 e una spruzzata di GDR senza infamia e senza lode che saprà divertire i fan di Saitama, ma molto dipende dalla soggettiva capacità/volontà di ignorare i difetti e concentrarsi sui pregi nascosti tra la folta coltre di fanservice.
Piattaforma di prova: PlayStation 4
Com’è, come gira: Diverse imprecisioni tecniche influiscono sull’esperienza e sul giudizio globale. Se alcune di esse passano in secondo piano, altre pesano maggiormente sul gioco e sul giocatore.