Persona 5 Royal – Recensione

PS3 PS4

Colori acidi, contaminazioni fumettistiche, esplodendo in dungeon contorti come può essere dare forma a una psiche malata e perversa

Tutto è studiato al millimetro per tenere alto il ritmo e incuriosire costantemente il giocatore, a cui viene dato qualche giorno di tempo per concludere il colpo, gestendo la situazione e scegliendo quando è il momento di ritirarsi o proseguire, responsabilizzandolo. Culminando poi in boss fight che esulano dal semplice concetto di combattimento per diventare show, main event attesissimi e pirotecnici, complessi e straordinariamente stravaganti, bizzarri, carichi di tensione, imprevedibili e impreziositi da situazioni veramente matte, uniche. Fenomenale. C’è poi anche spazio per i Memento, labirinti procedurali che fanno le veci delle missioni secondarie, proiezioni delle distorsioni nella percezione collettiva, di chi non è abbastanza deviato da avere un Palazzo proprio.

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Non solo grottesco, Persona 5 Royal è anche capace di momenti di puro sfarzo.

Un altro livello ancora di gameplay, altri ingranaggi di una macchina colossale che si muove con la grazia di una ballerina del Bol’šoj. Luogo di grinding e caccia all’uomo attraverso le segnalazioni giunte al fanclub dei Phantom Thieves che, ovviamente, andrà poi a ripercuotersi nella realtà. Infinito. Impeccabile anche la gestione tattica delle Personae, che cresceranno col passare delle lotte e potranno poi essere sacrificate, due sotto la ghigliottina per dare vita ad un’altra più potente che erediterà tratti caratteriali e alcune abilità dei “genitori”. Chimica sovrannaturale che spinge a sperimentare, trovando poi la combinazione perfetta, baciata dai tarocchi, che a loro volta condizioneranno l’approccio nei confronti degli altri personaggi.

Un JRPG praticamente perfetto, privo di saldature, un blocco unico in cui perdersi, scoprendo sistemi, situazioni, dialoghi, segreti

Esoterismo spinto, ammaliante e fatale, per un gioco che è un rituale, un esorcismo, un modo di combattere le brutture di questo mondo mentre nelle orecchie scorre e pulsa una delle colonne sonore più caratteristiche degli ultimi anni, impreziosita con nuovi pezzi e ancora più esaltante. Dal jazz all’elettronica, dal J-Pop al rock, dall’ansia al relax, lo storico compositore della serie Shoji Meguro si supera e tira fuori un vero e proprio album che ha valore assoluto anche se scisso dal gioco. Un lavoro strepitoso che suona in testa a qualsiasi ora del giorno e della notte, ossessionando come un tormentone estivo, con la differenza che qua c’è del talento vero. Last Surprise, accompagnamento musicale delle schermaglie coi nemici comuni è qualcosa di paragonabile alla “Fly me to the Moon” di Bayonetta, roba che da sola vale l’ennesimo combattimento.

IN BREVE: Persona 5 Royal più che un’edizione definitiva è una versione riveduta e corretta dell’originale, piena di nuovi contenuti, personaggi e un intero semestre inedito. Un lavoro maiuscolo su un’opera già grandiosa. Un JRPG praticamente perfetto, privo di saldature, un blocco unico in cui perdersi, scoprendo sistemi, situazioni, dialoghi, segreti. È una continua sorpresa, una vita alternativa sorretta da una narrazione sorprendente, matura e talvolta agghiacciante, capace però di tirare il fiato e divertirsi, sempre coi tempi giusti, spingendo a volerne sapere sempre di più. Un thriller paranormale mescolato alla quotidianità di un liceale, questa è la forza di Persona 5 Royal, che poi picchia durissimo quando si parla di gameplay, con un level design clamoroso, una direzione artistica folle e un sistema di combattimento tanto tradizionale quanto elettrizzante, pieno di chicche e dettagli, profondo come la Fossa delle Marianne. Un titolo curato in maniera maniacale in cui dissolversi, qualcosa capace di segnare un intero genere.

PIATTAFORMA DI PROVA: PlayStation 4, PS4 Pro
COM’È, COME GIRA: Su una PS4 liscia Persona Royale gira come e meglio del predecessore, ma se avete a disposizione un modello Pro lo spettacolo si duplica, ché gli stessi e stabili 30 fps si ottengono senza problemi nella gloria dei 4K. 

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Pro

  • Un’opera mastodontica ma elegantissima, uno dei migliori JRPG di sempre.
  • Artisticamente fuori di testa, dall’estetica alla colonna sonora.
  • Scritto da dio, fortissimo, drammatico e divertente.
  • Tradizione e innovazione per un gameplay fluidissimo.

Contro

  • Adottare uno stile di gioco stealth riduce parecchio la difficoltà delle battaglie “normali”.
9.6

Ottimo

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