Resident Evil Village – Recensione

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Resident Evil Village segue il solco tracciato dall’ottimo settimo capitolo rivolgendo al tempo stesso lo sguardo al passato

Sì, perché per la prima volta un Resident Evil include anche delle missioni di caccia e pesca. Molti animali diversi si nascondono nei vicoli del Villaggio, nei suoi specchi d’acqua e nei boschi che lo circondano. Alcuni forniscono carni di bassa caratura, altri sono invece prede più succulente che vi frutteranno ingredienti ottimi per le ricette che il Duca cucinerà per voi. Queste forniranno un apporto calorico sorprendentemente utile, capace di aumentare sensibilmente e permanentemente la vostra salute, la capacità di difesa e perfino la velocità di movimento.

OSCURI SEGRETI

Questi vaghi elementi simil-RPG (aggiunti a quelli già presenti in RE7) sono presi quasi di peso dal più volte nominato RE4… ricordate le galline, i gioielli nascosti, i bersagli blu e via dicendo? Anche qui troverete sfide simili, che spezzeranno un po’ il ritmo e la tensione ma saranno comunque divertenti da portare a termine. L’elemento “ricerca” è solidamente presente anche in Village, la mappa infatti è piena di casse da rompere, porte da sbloccare, passaggi segreti e scrigni da aprire. Ovviamente vale come sempre la regola “più è rischioso, maggiore è la ricompensa” quindi dovrete farvi due conti perché spesso conquistare i tesori migliori significa affrontare combattimenti in netta inferiorità numerica o contro avversari molto pericolosi e resistenti, che potrebbero anche costarvi un bel po’ di munizioni o peggio.

resident evil village recensione

Avevate per caso nostalgia degli zombie? Questi non sono esattamente quelli classici ma le loro teste esplodono che è un piacere.

Fa parte del gioco, ma purtroppo questo discorso ci porta a evidenziare con un po’ di amarezza uno degli elementi di cui abbiamo sentito maggiormente la mancanza, la componente survival. Fin dagli albori la saga horror Capcom ci ha costretti ad acrobazie degne di un artista circense per risparmiare proiettili e non sprecare oggetti curativi. Resident Evil 4 ha modificato questa tendenza, rendendo l’elemento action più importante, e i giochi successivi l’anno seguita spesso esasperandola con risultati pessimi come in RE6.

A DIFFICOLTÀ NORMALE, LA COMPONENTE SURVIVAL SI FA SENTIRE POCO

Village segue in parte quella linea, fortunatamente con un migliore equilibrio, ma purtroppo sposta l’asticella della difficoltà un po’ troppo in basso. Abbiamo giocato l’intera avventura a livello Normale e solo in un paio di occasioni ci siamo ritrovati ad annaspare alla ricerca di qualche caricatore o di oggetti con cui craftare oggetti di cura e munizioni. Che ci crediate o no esistono addirittura un paio di luoghi nel gioco in cui è possibile “farmare” risorse uccidendo nemici che continuano a spuntare fuori a ciclo continuo, una cosa che ci ha fatto storcere non poco il naso. L’introduzione infine di una meccanica di difesa non ci ha convinto in pieno e dobbiamo confessare di averla usata davvero poco nel corso dell’avventura, sarà sicuramente più utile per i livelli di difficoltà più alti. A tal proposito consigliamo ai giocatori che vogliono un’esperienza più tesa e vicina allo spirito ludico originale, di iniziare da un “gradino” più alto per poi avventurarsi nella cattivissima modalità Villaggio delle Ombre che si sbloccherà una volta terminata la run.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Buona varietà di situazioni, location e nemici / Salti sulla sedia assicurati / Resident Evil con HDR + RT, un bel vedere con qualche incertezza.

Contro

  • L'elemento Survival è scarso se non si gioca a Difficile / Longevità bassa ma la modalità Mercenari salva la situazione.
8.8

Più che buono

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