Scarlet Nexus – Recensione

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IL COMBATTIMENTO È DECISAMENTE IL PUNTO PIÙ FORTE DI SCARLET NEXUS, DIVERTENTE E SPETTACOLARE. PECCATO PER QUALCHE DIFETTO MINORE

Certo, non è tutto perfetto e qualcosa che non va con il combattimento c’è: la mancanza di precisione, ad esempio. Capita talvolta che, pur avendo un bersaglio agganciato, il nostro personaggio decida di andare a tirare fendenti all’aria, o magari mentre sta attaccando decide di muoversi in modo da sprecare la nostra posizione vantaggiosa e di lanciarsi dritto sull’evitabilissimo attacco di un nemico. Molti degli scontri con i boss, poi, non reggono il confronto con il resto del gioco per il semplice fatto che seguono regole differenti; è un po’ difficile spiegare come senza addentrarsi in spoiler, ma appena ci arriverete lo capirete. Un po’ più di cura, in questo senso, avrebbe sicuramente elevato l’ottimo combattimento di Scarlet Nexus a un livello superiore.

A HOUSE DIVIDED

Ma, visto che abbiamo accennato agli spoiler, vediamo di parlare un po’ della storia. Restando ovviamente molto generici ed evitando più dettagli possibile, se all’inizio la trama ci vedrà impegnati nella lotta agli Estranei con missioni di pattugliamento, che fungono da sorta di tutorial esteso, non ci vorrà molto prima che gli eventi prendano una piega diversa. Come potete immaginare, infatti, società futuristica simil-cyberpunk e temi distopici vanno a braccetto anche quando di mezzo ci sono i superpoteri, e così ci troveremo immischiati ben presto in una serie di intrighi e trame che hanno poco a vedere con gli Estranei e più con la politica interna della nazione di New Himuka e il misterioso culto di Togetsu.

Scarlet Nexus Recensione

Ah, un ospedale abbandonato, popolato da mostri e dove si conducono esperimenti segreti sugli esseri umani. La sacra trinità.

Se da un lato va reso onore alla decisione di avere due fili narrativi separati, dall’altro la trama mi è sembrata a volte inutilmente intricata, e non posso dire di aver trovato convincenti le motivazioni di alcuni personaggi. Ho poi trovato che le frequenti scene d’intermezzo finissero spesso per spezzare il ritmo dei combattimenti, e che i dialoghi avrebbero potuto essere condensati in passaggi più brevi, magari senza bisogno del netto stacco portato da una cutscene. Questa, però, è una questione piuttosto soggettiva: nei JRPG del paese del Sol Levante, anche quelli a declinazione più action come Scarlet Nexus, questa dei dialoghi abbondanti è una tendenza consolidata e quindi non mi sento di considerarla un vero difetto.

LASCIANO UN PO’ PERPLESSI LE AMBIENTAZIONI, IN LARGA PARTE TUTT’ALTRO CHE MEMORABILI

Difetto un po’ meno soggettivo, invece, è quello che riguarda le ambientazioni. Per quanto non metta in dubbio che il team di Bandai Namco abbia messo un buon impegno nel cercare di riprodurre qualcosa che potesse ricordare le vie di Tokyo quando si sono messi al lavoro su Suoh, concretamente la sede del quartier generale delle FSE non riesce a distinguersi molto da una generica città cyberpunk. Le cose non migliorano molto una volta usciti a caccia di Estranei: ad eccezione di un paio di ambientazioni nella seconda metà del gioco, nessuno dei luoghi dove andremo ad avventurarci riesce a restare impresso. Un vero peccato, sopratutto se si considera che, nel corso della ventina di ore circa necessarie per raggiungere la fine del gioco con uno dei personaggi (un pochino di più se siete giocatori più pazienti) ci troveremo più di una volta a rivisitare aree già viste. E questa scarsa varietà delle ambientazioni stona doppiamente se andiamo a compararla con la cura che invece è stata messa nel design dei personaggi e sopratutto dei nemici, quegli Estranei dei quali non si può negare l’incredibile creatività visiva, specialmente per quanto riguarda un paio di boss verso la fine del gioco.

Scarlet Nexus Recensione

A volte i nostri compagni di squadra ci salveranno dal Game Over! Ti devo un favore, Gemma.

Nel complesso, comunque, Scarlet Nexus non è un titolo malvagio, al contrario; ma se solo al suo ottimo sistema di combattimento fosse riuscito ad associare una maggiore cura per il dettaglio, nelle ambientazioni ma non solo, avremmo avuto davvero un gran gioco fra le mani. Anche così non mancherà di divertire, però, e se c’è una cosa di cui non difetta è la durata. L’unica raccomandazione è che il suo stile narrativo potrebbe non far impazzire chi è meno abituato ai titoli giapponesi.

In Breve: Se volete menare cose e scagliare macchine in testa ai nemici, Scarlet Nexus è un’ottima scelta. Il suo sistema di combattimento è indubbiamente il suo punto forte, fra esecuzioni ad alto tasso di spettacolarità e la necessità di gestire i poteri dei nostri alleati. Soffre un pochino per una generale mancanza di attenzione al dettaglio, e il suo stile narrativo faticherà a convincere chi non è abituato ai JRPG nipponici. La scelta di avere due linee narrative diverse è però indubbiamente coraggiosa, vista anche la durata non indifferente del gioco.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 3600, GTX 1070, 16 GB RAM, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema particolare riscontrato a 1920×1080 e alle impostazioni grafiche più elevate. Nessun crash o bug particolare da segnalare. Ben definiti i personaggi e ottime le loro animazioni, peccato per gli ambienti un po’ così così.

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Pro

  • Sistema di combattimento molto divertente / Animazioni curate / Coraggiosa la scelta di avere due linee narrative separate.

Contro

  • Combattimento talvolta impreciso / Ambientazioni che non lasciano il segno / Trama non sempre brillante.
8

Più che buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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