Ammetto di essermi perso il primo appuntamento con The Way, il che un po’ mi dispiace. Frutto dell’ennesimo episodio di finanziamento collettivo retto dall’ovattato ricordo per i videogiochi di una volta, il titolo di Puzzling Dream fa del suo meglio per omaggiare classici come Flashback o Another World. Con un perfetto equilibrio tra piattaforme e enigmi, The Way si avvicina all’obiettivo grazie a una pixel art spettacolare che ricorda quel gran pezzo di software di Superbrothers: Sword & Sworcery EP, assieme a un sonoro a base di effetti ambientali che crea l’atmosfera come nemmeno una damigiana di Vecchia Romagna.
ANOTHER WORLD
Davvero, The Way mi sarebbe piaciuto davvero un sacco al momento della sua pubblicazione, e sono stato davvero entusiasta di averlo recuperato in questa versione riveduta e corretta su Switch, curata da Sonka, arricchita da doppiaggio, migliorie suggerite dai fan della prima ora e da quella portabilità che dona una marcia in più a qualsiasi cosa giri sulla console Nintendo. O almeno fino a ieri sera, ma è una storia che vi racconterò tra un po’. The Way ha un cuore ed è capace di incollarti allo schermo sin dalle prime battute con un’introduzione malinconica abile nel trasmettere in un paio di sequenze il dramma e la successiva determinazione del protagonista Tom, membro del corpo di esplorazione spaziale disposto a viaggiare tra le stelle sulle tracce di un tempio che, si crede, sia capace di donare la vita eterna. Una soluzione disperata per riportare in vita la sua anima gemella recentemente deceduta, tuttavia apparentemente meno rischiosa di una successiva sepoltura in un cimitero Micmac.
The Way ha un cuore ed è capace di incollarti allo schermo sin dalle prime battute
HEART OF DARKNESS
Andando avanti e calpestando finalmente la superficie della nostra siderale destinazione, la quasi disorientante lista di obiettivi viene accantonata a favore di compiti un attimo più triviali come la ricerca di chiavi per aprire portali vari; qui l’enfasi è più decisa sul platforming, pur non trascurando una buona dose di puzzle grazie al reperimento di artefatti alieni, sebbene il backtracking rischi di allungare il brodo più del dovuto, con tediosi risultati. Le performance di The Way su Switch restano fluide e godibili senza singhiozzi o rallentamenti, sia in versione docked che handheld, proponendo ai nostri occhi un’esperienza leggibile, ricca di particolari e priva di rallentamenti di sorta.
le prime ore in compagnia di The Way sono estremamente promettenti
The Way Remastered è un gioco affascinante, dotato di un’atmosfera magnetica e di una giocabilità vecchio stile, a tratti dura ma alla portata di tutti grazie alla possibilità di riprovare un passaggio ostico resuscitando qualche attimo prima di tirare le cuoia. Però quello che ho provato ieri sera è un’esperienza destinata a segnare la mia vita per molto tempo, e che mi spinge, da sola, a invitarvi ad acquistare il gioco solo dopo una patch o due, qualora foste interessati.