Valkyria Chronicles Remastered, oggetto di questa recensione, è l’ennesima riedizione in arrivo su PlayStation 4. A dispetto di quanto si potesse immaginare, chi ha già avuto modo di leggere l’anteprima può tranquillamente scendere con la rotellina verso la riepilogativa della recensione, per leggere un giudizio forse un po’ più severo di quanto non ci si aspettasse.
Rompiamo gli indugi: Valkyria Chronicles è un ottimo esempio di come i tattici del genere J-RPG possano evolversi senza rimanere ancorati all’isometria e ai valori di produzioni da console portatile (parlo a te, Fire Emblem Fates!). La sua particolare commistione di elementi tattico-strategici e azione in tempo reale rimane ancora oggi funzionale, fresca e appassionante, pur pescando idee da tanti altri videogiochi pre-esistenti, e questo anche quando il comparto narrativo fatica a risultare credibile. Difficilmente il titolo SEGA potrà offrire ai giocatori più rodati volti da portare nel cuore come eroi simbolo di una guerra difficile, ma dalla sua può contare su un buon numero di protagonisti dalla personalità e dal design indovinati, alcuni comprimari d’eccezione (Vyse e Aika da Skies of Arcadia sono ancora lì da schierare!) e soprattutto una struttura ludica di tutto rispetto, stratificata quanto basta per permettere agli appassionati del genere di grufolare di piacere.
Il gioco può contare su un buon numero di protagonisti dalla personalità e dal design indovinati
SVECCHIATO, MA NON TROPPO
Ma se è vero che Valkyria Chronicles è e rimane un gran bel pezzo di J-RPG tattico, questa versione remastered non si può certamente considerare altrettanto meritevole di lode. Il valore dell’operazione di svecchiamento, infatti, è quasi del tutto triviale, tanto da rendere effettivamente facile dimenticarsi di stare giocando ad una versione del classico PS3 con risoluzione aumentata e 60 fps. Il motivo è presto detto: al netto di una superiore qualità tecnica, il colpo d’occhio è il medesimo, vuoi per un ampio uso di sequenze pre-renderizzate in formato video tratte direttamente dalla versione PS3 (e quindi nativamente a 720p), vuoi per un upgrade collaterale delle texture appena percepibile.
Questa edizione è sostanzialmente la stessa vista su PC
Perché un giudizio così “basso” per un titolo così ben descritto nel corpo dell’articolo? Il motivo è presto detto: la pigrizia degli sviluppatori ha fatto sì che su PlayStation 4 arrivasse un porting della già celebrata edizione PC, pubblicata ormai diversi mesi fa e il cui successo raccolto è l’unico motivo per cui oggi stiamo ancora parlando di improbabili valchirie e guerriglie su sfondi agresti. Nulla di più, nemmeno una demo del nuovo episodio: davvero un peccato. Il consiglio di chi scrive è quindi quello di rivolgersi, se possibile, alla più economica edizione Steam, rintracciabile facilmente anche a poche manciate di euro, poiché rimane in ogni caso identica a quella console se si tralasciano il supporto a risoluzioni 4K e la possibilità di downsampling.