Valkyria Chronicles Remastered - Recensione

PS4

Valkyria Chronicles Remastered, oggetto di questa recensione, è l’ennesima riedizione in arrivo su PlayStation 4. A dispetto di quanto si potesse immaginare, chi ha già avuto modo di leggere l’anteprima può tranquillamente scendere con la rotellina verso la riepilogativa della recensione, per leggere un giudizio forse un po’ più severo di quanto non ci si aspettasse.

Rompiamo gli indugi: Valkyria Chronicles è un ottimo esempio di come i tattici del genere J-RPG possano evolversi senza rimanere ancorati all’isometria e ai valori di produzioni da console portatile (parlo a te, Fire Emblem Fates!). La sua particolare commistione di elementi tattico-strategici e azione in tempo reale rimane ancora oggi funzionale, fresca e appassionante, pur pescando idee da tanti altri videogiochi pre-esistenti, e questo anche quando il comparto narrativo fatica a risultare credibile. Difficilmente il titolo SEGA potrà offrire ai giocatori più rodati volti da portare nel cuore come eroi simbolo di una guerra difficile, ma dalla sua può contare su un buon numero di protagonisti dalla personalità e dal design indovinati, alcuni comprimari d’eccezione (Vyse e Aika da Skies of Arcadia sono ancora lì da schierare!) e soprattutto una struttura ludica di tutto rispetto, stratificata quanto basta per permettere agli appassionati del genere di grufolare di piacere.

Valkyria Chronicles Remastered arriverà a maggio in Europa

Il gioco può contare su un buon numero di protagonisti dalla personalità e dal design indovinati

Il BLiTZ, ovvero il sistema di combattimento che prevede spostamenti sulla mappa in tempo reale, ma seguendo un religioso succedersi di turni in stile J-RPG, non ha davvero nulla da invidiare alla recente iterazione di Fire Emblem approdata su Nintendo 3DS o ai virtuosismi di Yasumi Matsuno e il suo Tactics Ogre, e soprattutto strizza l’occhio a un’utenza giovane, ben lieta di poter vestire i panni di uno stratega militare senza doversi sorbire miliardi e miliardi di box testuali e immagini in bassa risoluzione con sprite dotati di animazioni appena accennate. Cinque classi da gestire e migliorare in totale libertà, missioni sempre differenti (alcune delle quali, invero, davvero indigeste), compiti secondari e perk unici tutti da scoprire (legati alle personalità dei soldati schierati sul campo di battaglia e alle loro relazioni) sono solo un accenno della grandiosità e dell’eccellenza di un titolo che, meccanicamente, rappresenta forse una delle più grandi intuizioni dell’industria giapponese del decennio scorso.

SVECCHIATO, MA NON TROPPO

Ma se è vero che Valkyria Chronicles è e rimane un gran bel pezzo di J-RPG tattico, questa versione remastered non si può certamente considerare altrettanto meritevole di lode. Il valore dell’operazione di svecchiamento, infatti, è quasi del tutto triviale, tanto da rendere effettivamente facile dimenticarsi di stare giocando ad una versione del classico PS3 con risoluzione aumentata e 60 fps. Il motivo è presto detto: al netto di una superiore qualità tecnica, il colpo d’occhio è il medesimo, vuoi per un ampio uso di sequenze pre-renderizzate in formato video tratte direttamente dalla versione PS3 (e quindi nativamente a 720p), vuoi per un upgrade collaterale delle texture appena percepibile.

Valkyria Chronicles Remastered arriverà a maggio in Europa

Questa edizione è sostanzialmente la stessa vista su PC

Il particolare stile grafico adottato per l’occasione da SEGA vede l’utilizzo di un cel shading piuttosto ispirato, che dona ad ambientazioni e ai protagonisti un tocco acquarellato, come se ci si trovasse di fronte ad un’illustrazione in movimento. Se i dettagli delle ambientazioni si fondono e si mischiano in un matrimonio di influenze creative e ispirazioni manga, i maniaci delle performance hardware saranno lieti di sapere che il risultato finale è ancora una volta vicino a quanto visto nell’edizione PC del gioco, acquistabile a prezzi ben più vantaggiosi di quelli previsti da SEGA per la versione console. Nessuna novità dal fronte, è proprio il caso di dirlo, laddove anche i contenuti del gioco rimangono fondamentalmente i medesimi, DLC inclusi. Poco male: il prossimo anno vedrà l’arrivo del sequel (spirituale?), e forse solamente allora ci sarà dato modo di vedere come la casa di Sonic ha in mente di evolvere la sua riscoperta saga strategica. Dal canto suo, Valkyria Chronicles Remastered conta un comparto artistico pregevole, una direzione altrettanto indovinata e, soprattutto, una grandiosa colonna sonora ad opera di Hitoshi Sakimoto, artista ormai abituato a incorniciare con la sua musica alcuni dei titoli più “artsy” del panorama PlayStation come Odin Sphere e Vagrant Story, ma anche Dragon’s Crown e il leggendario Final Fantasy Tactics.

Perché un giudizio così “basso” per un titolo così ben descritto nel corpo dell’articolo? Il motivo è presto detto: la pigrizia degli sviluppatori ha fatto sì che su PlayStation 4 arrivasse un porting della già celebrata edizione PC, pubblicata ormai diversi mesi fa e il cui successo raccolto è l’unico motivo per cui oggi stiamo ancora parlando di improbabili valchirie e guerriglie su sfondi agresti. Nulla di più, nemmeno una demo del nuovo episodio: davvero un peccato. Il consiglio di chi scrive è quindi quello di rivolgersi, se possibile, alla più economica edizione Steam, rintracciabile facilmente anche a poche manciate di euro, poiché rimane in ogni caso identica a quella console se si tralasciano il supporto a risoluzioni 4K e la possibilità di downsampling.

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Pro

  • Grande valore artistico.
  • Titolo dalle meccaniche validissime anche a distanza di anni.
  • Invecchiato benissimo.

Contro

  • Ristrutturazione tecnica quasi accessoria.
  • Personaggi e narrativa non esattamente al top.
  • Nessun vero extra a parte i DLC (dimenticabilissimi).
  • Costa molto di più della versione gemella per PC.
7

Buono

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.

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