Dotemu ci ha abituato a prendere marchi storici come Street of Rage e Metal Slug e ammodernarli, a volte rinnovandoli completamente. Questa volta rischia molto di più, e con Absolum lancia una nuova IP: chi non risica, non rosica.
Sviluppatore / Publisher: Guard Crush Games, Supamonks / Dotemu, Gamirror Games Prezzo: 24.99 € Localizzazione: Testi Multiplayer: Locale, Co-op Online PEGI: N.D. Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Switch Data di lancio: 9 Ottobre 2025 Genere: Beat’em up Roguelite
Che anno, questo 2025: anche volendo rimanere lontano dai grandi studi di sviluppo, non ci si può proprio lamentare. Tra i successi più recenti, ci sono ovviamente Hades II e Hollow Knight: Silksong, che però sono sequel, e quindi godono meno di quell’effetto sorpresa che caratterizza altri giochi indipendenti. Abbiamo avuto esperienze di natura molto diversa: più compatte come Blue Prince, o più vaste come Clair Obscur: Expedition 33; in ogni caso, il genio di piccole software house ci ha spesso colpito con gemme tutte da scoprire.
Quando si tratta di nuove IP, il grande hype è sostituito da un’ardente ma flebile speranza nutrita da un piccolo gruppo di appassionati, e vedere che le aspettative sono state ben riposte al momento del rilascio del gioco è una vera gioia. Absolum ricade a pieno titolo in quest’ultima categoria: noi ve ne avevamo già parlato in un’anteprima a giugno, ma a qualcuno potrebbe essere comunque sfuggito (mannaggia a voi!): questo è il momento di aprire bene gli occhi, e rendersi conto che il 2025 non ha ancora finito con le belle sorprese.
ABSOLUM TRA BEAT’EM UP E ROGUELITE
Absolum è un beat’em up con una forte impostazione roguelite, quindi c’è parecchio di cui parlare e su cui vale la pena scendere a un certo livello di dettaglio. Siccome stiamo parlando di un picchiaduro, partiamo dalle basi: la scelta del personaggio ricade inizialmente tra due alternative, ma le opzioni si amplianno fino a quattro via via che si sviluppano gli eventi della campagna narrativa.
Le mosse a nostra disposizione sono molteplici e permettono a ciascun giocatore di trovare lo stile che gli è più congeniale; ogni combattente ha un colpo rapido e uno potente, oltre a poter effettuare prese, lanci, e scatti sia sul piano orizzontale che verticale per togliersi d’impaccio nelle situazioni in cui è circondato. Anche la corsa può essere usata tatticamente e permette di effettuare degli attacchi non realizzabili quando si cammina. A questo si aggiungono attacchi speciali eseguibili spendendo mana, che si ricarica man mano che si mena la gente. Tutto questo copre solo la parte d’attacco, mentre in difesa si possono effettuare blocchi e, quando i nemici stanno per colpire con mosse speciali, li si può contrastare (a patto di avere il giusto tempismo) con contrattacchi che infliggono ancora più danno del solito. C’è di più però, perché quanto detto fin qua costituisce le fondamenta di un buon beat’em’up, ma, come abbiamo anticipato, Absolum integra meccaniche roguelite.
Infilare una combo dietro l’altra senza lasciare ai nemici neanche il tempo di alzarsi è godimento puro
Su questo versante, in ogni run sblocchiamo vari potenziamenti, detti “riti”, che aumentano la nostra efficacia su specifici aspetti; sta a noi costruire, per quanto possibile all’interno della casualità dei riti che ci si presentano, una build che massimizzi uno certo stile di combattimento che incontra il nostro gusto. In sostanza, il gioco di Guard Crush e Supamonks ci mette a disposizione una varietà di strumenti davvero notevole; siamo noi però che dobbiamo adattare il nostro approccio agli scontri in ogni run in base ai potenziamenti che abbiamo ottenuto. In certe partite, il nostro guerriero diventa sempre più devastante, e mi è capitato di pensare che certe combinazioni fossero quasi esagerate; la verità è che raramente lo sono davvero, ma di sicuro in alcune run sono giunto a un’esaltazione estatica che mi galvanizzava mentre falciavo dozzine di nemici senza lasciare loro nemmeno il tempo di alzarsi, infilando una combo dietro l’altra come se non ci fosse un domani. Godimento puro. Dare tutto questo potere al giocatore funziona bene proprio perché siamo in un roguelite, e la quantità di livelli, mob, mini-boss e boss che dobbiamo sconfiggere non scherza affatto, quindi riuscire a arrivare in fondo rimane un’impresa epica. Oltretutto, non pensiate che basti ricorrere al button smashing: per ottenere risultati decenti bisogna comunque sempre tenere a mente alcune sequenze di base, oltre a cambiare decisamente stile a seconda del personaggio che scegliamo. Per farvi capire il livello di attenzione e profondità del combat design potrei parlarvi di tanti aspetti, ma staremmo qua fino a domani mattina, per cui vi farò un esempio su tutti: l’attacco potente. La spadaccina Galandra dà una spadata che fa cadere gli avversari che colpisce: semplice e funzionale, senza fronzoli, ma comunque utile a tenere a bada un fronte della battaglia per occuparsi di altro. Il nano Karl, invece, con quell’attacco si proietta in avanti, portandoci a uno stile più aggressivo, se volete anche più “ignorante”, in cui è fondamentale stare addosso ai nemici.
D’altra parte, il mago Brome crea per un attimo intorno a sé un’aura che allontana gli avversari nelle immediate vicinanze: visto che è più lento degli altri, questa mossa è lo strumento con cui può cavarsi da situazioni in cui è circondato, che per lui sono più problematiche rispetto ai suoi compari. Finisco con Cider, combattente per cui l’agilità è la carta vincente: la sua mossa potente gli/le permette di aggangiare un nemico e proiettarsi verso di lui in volo: da qui può far partire una combo potenzialmente senza fine, o comunque devastante. Credo che vi siate fatti l’idea, e credo si capisca anche la varietà che ci offre Absolum: io, per esempio, con Karl sono molto efficace, ma mi piace anche tanto Cider; di primo acchito potrebbero sembrare stili opposti, ma in realtà i due modi di combattere condividono un grande dinamismo, anche se ciascuno lo declina a modo proprio.
LA LORO DI TALAMH TRA RACCONTI E MUSICA
Di fronte a tanto entusiasmo per la qualità del combat system, potrebbe sorprendervi che il motivo per cui tornare su Absolum dopo ogni run sarà un altro: la narrazione. Il mondo di Talamh è ricco di ambienti e di fazioni, tutte piene di sfaccettature che suscitano interesse. Il ruolo di cattivo di turno ricadre su Azra, auto-proclamatosi Re Sole. Prende il potere perché i “buoni”, cioè i maghi, hanno preso una cantonata colossale, rilasciando una quantità di magia in un evento noto come il Cataclisma che ha lasciato serie cicatrici su tutto il regno; per reazione, la popolazione adesso non si fida più della magia, e Azra ha approfittato della paura dilagante per prendere potere assoluto, promettendo sicurezza e stabilità.
La storia di Absolum ci racconta di una lotta tra bene e male, ma forse sarebbe più preciso dire tra libertà e ordine. Noi siamo dalla parte dei liberatori che si oppongono all’oppressione di Azra, facciamo parte della schiera dei maghi, e in quanto tali ci portiamo sulle spalle la croce degli errori del passato, al punto che può capitare di incontrare paesani realmente impauriti quando si trovano al nostro cospetto. Gli eventi cruciali del passato ci vengono raccontati attraverso brevi ma frequenti commenti durante le nostre run; ho trovato questo sistema particolarmente adatto alla natura action di Absolum, perché lunghi monologhi o intermezzi avrebbero spezzato il ritmo in maniera inappropriata. Molto meglio dare piccoli e succosi bocconcini di lore con frequenza elevata. Ognuna della quattro isole principali del mondo di gioco dà modo di approfondire alcune delle fazioni di Talamh, e affrontarle con un personaggio piuttosto che un altro sblocca linee narrative diverse, sempre molto interessanti.
Esplorando Talamh, le sorprese che vi lasceranno addosso un senso di meraviglia e stupore sono dietro l’angolo
Queste missioni opzionali sono così frequenti che a un certo punto della mia campagna mi sono reso conto che non ho mai iniziato una run con l’unico scopo di arrivare in fondo al gioco, anzi la maggior parte delle volte ero spinto dalla curiosità di scoprire dove sarebbe andata a parare una delle quest secondarie. Oltretutto, questo impianto incentiva l’utilizzo di tutti i personaggi, e non solo quello con cui ci troviamo meglio, perché consente di trovarsi di fronte a parti di Talamh sempre nuove. Per lo stesso motivo, ad ogni run viene voglia di prendere strade diverse ogni volta che ci troviamo di fronte ai bivi che di frequente ci si parano davanti; con il tempo si impara anche quali sono le minacce che ci aspettano in ogni sezione di strada, e potrebbe capitre di scegliere che direzione prendere anche in base alla build che abbiamo costruito fino a quel momento, unendo quindi considerazioni prettamente narrative a altre di gameplay.
L’aspetto più affascinante di Absolum è proprio questa sensazione di costante sorpresa e scoperta che ci accompagna costantemente; potete stare certi che non passerà molto prima che capiti qualcosa che non vi aspettate e che vi lascerà addosso un senso di meraviglia e stupore. A dare il tocco finale all’aspetto più emozionale è un elemento che non ho messo subito a fuoco, ma che contribuisce in maniera fondamentale: la musica. Vi è mai successo di mettere un gioco in pausa solo per alzare il volume? A me non capita quasi mai, ma qui mi è successo spesso: muoversi tra le cave dei nani senza quell’accompagnamento sonoro, enfatico come pochi, non sarebbe stato la stessa cosa, con quel crescendo che culmina in un silenzio assordante, per poi arrivare al climax dello scontro finale. Sono cose che ti rimangono in testa, e ti fanno venire i brividi ogni volta che ci pensi.
LE PECCHE DI ABSOLUM
Nella nostra esplorazione ci aiuta considerevolmente la serie di potenziamenti permanenti sbloccabili nella base di partenza tra una run e l’altra. Alcuni di questi funzionano in maniera piuttosto classica, per esempio aumentando la vita massima o il danno di un certo tipo, e quindi valgono in ogni situazione, mentre altri potenziano i riti di cui abbiamo già parlato, dunque la loro attivazione dipenderà se troveremo proprio quel tipo di rito lungo la strada. Ad ogni modo, i miglioramenti sono tutt’altro che trascurabili e danno la netta sensazione di un effettivo progresso; nonstante il loro costo in termini di risorse salga in maniera costante, è raro che dopo una run non si riesca a sbloccarne almeno uno, il che crea un loop appagante.
Come se non ci fossero abbastanza motivi per continuare a giocare. Una volta giunti al completamento totale dei potenziamenti, una partita a Absolum ha tutto un altro aspetto rispetto a quelle iniziali: anche se bisogna sempre mantenere alta la concentrazione duranti gli scontri, sarà molto più facile raggiungere l’area finale, che comunque rimarrà bella tosta da battere; il maggiore livello di potere aiuta anche l’aspetto esplorativo, nel senso che sarà più probabile riuscire a raggiungere parti della mappa altrimenti troppo pericolose. Oltre a essere molto vasto nella sua narrazione, Absolum offre anche una serie notevole di sistemi ancillari che rendono pressochè unica ogni run, anche grazie al denaro che racimoleremo lungo i livelli: se inutilizzato, viene perso alla nostra morte, quindi tanto vale spenderlo finché si può.
I sistemi ancillari di Absolum aiutano a rendere pressochè unica ogni run
Ciò significa acquistare oggetti da mercanti oppure pagare mercenari per seguirci in combattimento; visto che le risorse sono limitate, bisogna scegliere con attenzione, a meno di eccezioni molto fortunate. In una run, per esempio, ho acquisito fin da subito un oggetto che aumentava la quantità di denaro ottenuta, e in questo modo, quando sono arrivato all’Arena della seconda isola, ho potuto assoldare tutti e tre i combattenti a disposizione. Forte della loro compagnia, il mio approccio al boss finale di quel mondo è cambiato completamente, e ho avuto vita molto più facile. Come dicevo, situazioni così favorevoli capitano di rado, ma quando capitano è un vero spettacolo.
Oltre agli alleati ci sono anche quattro tipi di cavalcatura, ciascuna con le proprie peculiarità: si va dal cinghiale che carica a testa bassa, al “germgoglio”, animale tentacolare che colpisce si di fronte che alle proprie spalle; dopo un certo numero di attacchi, questi companion si stancheranno e ci lasceranno, quindi anche il loro uso va pesato con cura per evitare di rimanere senza il loro aiuto nei momenti più concitati.
La verità è che trovare un vero difetto è difficile, nel caso di Absolum
Siamo arrivati fino a questo punto e ancora non ho tirato fuori niente che possa sembrare un problema, un’obiezione, o una mancanza di qualche tipo: dove sta l’inghippo? La verità è che trovarne uno è difficile. Se proprio vogliamo trovare qualcosa, possiamo dire che sarebbe stato meglio avere un’isola in più, ma già così la quantità di contenuti vi terrà incollati allo schermo per parecchie ore. Insomma, per una volta mi sento di poterlo dire: Absolum è un giocone, senza se e senza ma.
In Breve: Absolum è una gioia per gli occhi, per le orecchie, per le dita e per il cuore. Parte da ottime basi ludiche sia come beat’em up che come roguelite, e le due componenti del gioco si integrano a vicenda creando un esemplare unico e meraviglioso, potenziato da un world building approfondito e pieno di sorprese. La nascita di una nuova IP è sempre qualcosa di prezioso, e in questo caso la cura riposta in ogni sua parte la rende istantaneamente uno dei migliori giochi dell’anno.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 14700k, RTX 4070 SUPER 12GB, 32GB RAM DDR5, SSD
Com’è, Come Gira: L’art 2D di Absolum gira fluida in tutta la sua eleganza, arricchendo le dettagliate animazioni di guerrieri amici e nemici agli effetti grafici dei colpi speciali. Scorre tutto liscio come l’olio anche in casi di affollamento su schermo, che molto di rado è tale da creare possibili confusioni al giocatore.













