Abyssus – Recensione

PC

Un team di quattro esploratori del profondo sta facendo una bella spedizione a bordo di un sottomarino quand’ecco che il loro mezzo viene centrato da un raggio di provenienza sconosciuta: no, non si tratta delle tragiche battute finali di una partita da Barotrauma, ma dell’incipit dello sparatutto cooperativo Abyssus.

Sviluppatore / Publisher: DoubleMoose Games / The Arcade Crew Prezzo: 24,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Coop Online PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: Già disponibile

Scegliere la data di lancio di un gioco non è una questione semplice. Certo, da un lato dipende banalmente da quando si riescono a finire i lavori, e anche qui non è che la cosa sia proprio scontata: insomma, anche se adesso la situazione si è calmata rispetto al periodo 2020-2023, non è che le notizie di rinvii siano esattamente qualcosa di sconosciuto alle nostre orecchie. A decidere quando finalmente un gioco uscirà sugli store digitali però intervengono spesso anche considerazioni legate al mercato; è generalmente una buona idea evitare le finestre di lancio di titoli particolarmente importanti, specie se si sospetta che potrebbero pescare dalla stessa base di giocatori.

Tutto questo per dire dubito che gli sviluppatori di Abyssus siano rimasti molto contenti di scoprire che il loro gioco sarebbe uscito negli stessi giorni della open beta di Battlefield 6, anche se a giudicare dai numeri su Steam non sembra che lo sparatutto roguelite ne abbia risentito troppo.

MADE IN ABYSSUS

Abyssus è uno sparatutto roguelite ambientato nelle profondità sottomarine, che scopriamo essere posti popolati di golem, rane e creature scheletriche, e il cui architetto si deve evidentemente essere ispirato alla mitologia e all’estetica delle culture mesoamericane, in un connubio che lo studio svedese DoubleMoose Games chiama brinepunk. A questo punto potrei fare un discorso su quanto trovi fastidiosa l’abitudine di aggiungere -punk a qualunque cosa, ma preferisco passare direttamente a parlare della struttura di gioco: dopo un breve tutorial, ci troveremo nella lobby, un’area dove cambiare l’equipaggiamento, potenziare il personaggio, controllare qualche achievement ci mancano da sbloccare, verificare se abbiamo trovato tutti i segreti nascosti nella zona e dare il via alle spedizioni.

LE SPEDIZIONI CI PORTERANNO IN QUATTRO AREE ISPIRATE ALLA MITOLOGIA MESOAMERICANA

Queste si strutturano in quattro aree di difficoltà crescente, ciascuna con i suoi nemici e le sue sfide; i primi tre di questi sono divisi in quattro livelli a loro a volta strutturati ad arene; una volta superate tutte le arene in un livello, potremo passare alla successivo. Alla fine del secondo livello delle prime tre aree troveremo ad attenderci un miniboss, mentre il quarto livello sarà unicamente riservato al boss dell’area. L’ultimo livello è strutturato diversamente, nel senso che gli unici nemici che dovremo affrontare saranno un miniboss (casuale fra tre) e il boss vero e proprio di fine run.

Abyssus Recensione

L’inizio di una spedizione è sempre in completo relax, ma non abituatevici troppo.

Abyssus non presenta un sistema di classi. La scelta di arma e abilità che vogliamo portarci dietro è libera, anche se chiaramente prima bisogna sbloccarle; all’inizio partiremo unicamente con una specie di fucile d’assalto e (con un pizzico di spirito d’osservazione) con un revolver. Sia il fuoco primario che quello secondario delle armi presentano tre varianti, ma anche queste vanno sbloccate completando alcuni achievement, che onestamente in alcuni casi ho trovato un po’ ottusi. E devo dire che anche il bilanciamento non mi ha convinto del tutto: per carità, in un gioco del genere è normale che ci siano alcune armi più performanti di altre, ma il fucile a pompa è davvero tristissimo e, di contro, l’ancora è ridicolmente più forte e facile da usare delle altre abilità. Fucili al plasma e torrette automatizzate non sono però l’unica cosa che ci aiuterà a farci strada verso (speriamo) il ritorno in superficie, dato che occasionalmente al completamento dei livelli potremo ottenere benedizioni mistiche, che spaziano dai fulmini a catena all’evocare spiriti vendicativi contro i nemici o al proteggerci con una barriera arcana. Infine, possiamo anche chiedere aiuto: Abyssus supporta infatti il gioco cooperativo fino a quattro giocatori, naturalmente controbilanciato da una maggiore abbondanza di nemici e da una loro maggiore resistenza ai colpi.

RUGGINE E SALSEDINE

Se il primo impatto con il gioco di DoubleMoose è positivo, grazie a uno sforzo niente male nella costruzione dell’ambientazione e a un gunplay che soddisfa, devo dire che con il passare delle ore la mia impressione si è un po’ sfumata a causa di una certa ripetitività. I livelli si susseguono sempre uguali, con poche variazioni negli ambienti di gioco (per carità, comprensibile viste le risorse non illimitate dello studio), e se è apprezzabile il fatto di aver inserito obiettivi specifici per il gioco cooperativo – come per esempio la necessità di stare ciascuno su una di quattro pedane diverse per un certo periodo di tempo – allo stesso tempo devo ammettere che di alcuni di questi obiettivi avrei fatto volentieri a meno: in quattro giocatori le mappe diventano parecchio caotiche e dover restare fermo in un’area o dover distogliere lo sguardo dai nemici non è proprio il massimo.

Riuscirete a capire come aprire quella porta? Dietro vi aspetta un’arma molto interessante…

ABYSSUS FA UN BUON LAVORO, MA PECCA LEGGERMENTE SULLA VARIETÀ

Anche armi, amuleti e benedizioni, per quanto ripeto non facciano una brutta figura, allo stesso tempo offrono una varietà inferiore di quanto potrebbe inizialmente sembrare; insomma, siamo ben lontani dalle differenze negli stili di gioco e di rami di potenziamento che può offrire un Gunfire Reborn, ma anche un Hades. Messi in chiaro i limiti di Abyssus, quello a cui ci troviamo di fronte resta comunque uno sparatutto roguelike piuttosto solido, di quelli che soprattutto in compagnia sanno divertire (specie se non siete quello che verrà preso in giro perché continua a cadere a terra o ha il conteggio DPS più basso di tutti gli altri), con armi divertenti da sparare – e, insomma, siamo pur sempre in uno sparatutto – e che ti invoglia a fare un’altra run per vedere quanto riesci a fare andare in su i numerini. E, insomma, è quello che uno cerca da un gioco come questo.

In Breve: Abyssus è un buon sparatutto roguelite cooperativo, caratterizzato da una bella ambientazione e da un buon gunplay, ma che soffre sotto il fattore varietà, per essere a tratti troppo caotico (specie con quattro giocatori) e anche, diciamocelo, per una colonna sonora sottotono. Però va detto che quando uno spara non si fa neanche troppe domande.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, GeForce RTX 3060, SSD
Com’è, Come Gira: Visivamente piuttosto ispirato, dettaglio grafico di buon livello considerato che è un indie, e performance in linea con quanto ci si aspetterebbe. Una volta è crashato, ma solo quella.

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Pro

  • Bella ambientazione / Gunplay solido / I personaggi che cantano.

Contro

  • Meno varietà di quanto sembra / A tratti troppo caotico / Colonna sonora quasi inesistente.
7.5

Buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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