È il ritorno che non ti aspetti, il remake in cui non speravi: alla stregua di un dono divino, Actraiser Renaissance è qui per graziare i nostri monitor. Sempre che non sia un castigo sotto mentite spoglie…
Sviluppatore / Publisher: Square Enix, Sonic Powered / Square Enix Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, iOS, Android Data di Lancio: Già disponibile
Che responsabilità che ti sei caricato sulle spalle, caro Actraiser Renaissance. Perché l’originale è stato la scintilla, il gioco che mi ha convinto ad accogliere in casa un Super Famicom dopo la recensione apparsa sul numero 114 di C+VG inglese, che mi colpì con la potenza di un milione di soli che esplodono. C’era tutto quello che mi piaceva tra azione à la Rastan (e ai tempi i cloni fatti bene del cimmerico arcade Taito erano merce rarissima) e strategia in stile Populous.
Combattere il malvagio dio Tanzra donando una scintilla di vita a una bellicosa statua armata di spadone e scatenare le forze della natura per donare prosperità al mio popolo sulle note di una colonna firmata da Yuzo Koshiro è stata per me la più bella esperienza sul sedici bit Nintendo, per lo meno fino alla conversione di Street Fighter 2. Seguì un secondo capitolo tecnicamente pazzesco ma filologicamente sbagliato, privo dell’anima strategica che donava quel tratto distintivo alla precedente avventura nonché penalizzato da un livello di difficoltà assassino in occasione dell’arrivo in Occidente, un po’ come accadde per Bare Knuckle 3. E ora?
GIOCARE A FARE DIO
Ora all’improvviso arriva un remake del primo, inimitabile Actraiser. Ovunque, roba che se fate un giro sullo store del vostro cellulare lo potete comprare anche lì. Io ho stressato il nostro inossidabile caporedattore per poterlo trattare su Switch, ché Actraiser per me è un’esperienza Nintendo al cento per cento, roba che appena finita la recensione scrivo a Sakurai e gli chiedo di includere la statua anche in Smash Bros. Prima, però, vediamo un po’ cos’è cambiato, perché Actraiser Renaissance non è solo una versione con grafica in alta risoluzione del gioco uscito oramai trentuno anni fa, ma un remake in piena regola.
I livelli hack ‘n slash vantano un layout espanso, e il granitico (letteralmente) avatar della nostra divinità vanta nuove mosse, nella fattispecie una combo di tre colpi, un uppercut, un attacco in picchiata e un rapido scatto all’indietro con qualche fotogramma di invulnerabilità che male non fa, soprattutto perché anche i vecchi boss hanno imparato un trucchetto o due, e si presentano di fronte alla nostra furia divina più cattivi che mai. Tanto da costringermi ad aprire una parentesi sulla difficoltà: scartato il livello più semplice, quello normale offre una sfida comunque troppo abbordabile, lasciando come candidato ottimale quello più impegnativo (almeno finché non sbloccherete la difficoltà suprema) dove i cattivi di fine livello si divertiranno a polverizzarvi con un paio di colpi se non sarete bravi a padroneggiare i loro schemi d’attacco.
La gioia di trovarmi davanti uno dei giochi più belli del mondo rivisto e corretto è stata frenata dalla grafica prerenderizzata
Il sonoro invece è una bomba assoluta, e offre la scelta tra le tracce originali e una nuova colonna sonora rimasterizzata di immenso carisma. La maggior parte dei cambiamenti però si nasconde nella sezione “divina”, dove controlleremo un cherubino armato di arco e frecce con cui ispirare i nostri credenti e difenderli dalle creature demoniache di Tanzra. Oltre a questo, originariamente il suo compito si limitava a suggerire dove costruire strade e case, prosciugando mefitici acquitrini o rimuovendo ostacoli a suon di miracoli affinché gli umani potessero prosperare e esorcizzare con la preghiera i pentacoli da cui veniva generata la progenie malvagia.
LA SEZIONE STRATEGICA È STATA AMPLIATA SIGNIFICATIVAMENTE CON L’AGGIUNTA DEGLI EROI E DELLE BATTAGLIE CAMPALI
IL POSSENTE CULTO DI ACTRAISER RENAISSANCE
Per arginare l’avanzata potranno essere dunque costruiti avamposti o barricate attingendo alle risorse che regolarmente verranno elargite nei momenti di pace da una florida comunità, e saper direzionare al meglio l’avanzata degli eroi sarà un requisito fondamentale nei momenti in cui il male arriverà da ogni parte, anche perché in queste situazioni l’arco del nostro angioletto sarà praticamente inutile. Si tratta di un’aggiunta molto interessante, perché espande con successo una sezione che prima non brillava per complessità e per questo passava in secondo piano di fronte alla bellezza offerta dai livelli platform.
Actraiser Renaissance rende piacevoli queste schermaglie con una curva d’apprendimento ben congegnata che sa introdurre un po’ alla volta potenziamenti, tipologie di nemici e nuove costruzioni, arrivando ad evocare nei livelli avanzati gli eroi già conosciuti per raggiungere un grado di complessità mai banale che farà la gioia di chi pensava di conoscere Actraiser a menadito. Certo, a conti fatti la strategia richiesta è all’acqua di rose, ma si tratta comunque di un elemento ottimamente integrato nella formula originale. L’unico punto debole è il ritmo del gioco, che originariamente bilanciava meglio la convivenza tra azione e strategia; in questa nuova incarnazione è la seconda a spuntare, grazie ovviamente ai nuovi elementi appena descritti. Forse anche per questo l’assedio agli altari di Tanzra non è più affidato ai fedeli, ma richiederà il diretto intervento della nostra statua in brevi livelli purtroppo privi di mordente, dove un cuore maligno dovrà essere affettato per eradicare la scempia influenza del dio malvagio.
In Breve: Actraiser Renaissance è un remake realizzato con sapienza, che però si concede un paio di pesanti incertezze sotto l’aspetto tecnico e stilistico. Se amate Actraiser vi consiglio di dargli una possibilità, perché i nuovi elementi funzionano molto bene. In caso contrario fareste meglio a provare prima l’originale, se avete ancora in casa un Super Nintendo: dopo più di trent’anni resta un capolavoro senza tempo, c’è poco da fare.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Il primo approccio con Actraiser Renaissance non è dei migliori, tra deplorevole grafica prerenderizzata e una fluidità che fa pensare a uno scherzo di cattivo gusto. Spuntate la voce “Environmental Effects” per correggere parzialmente il secondo problema.