In qualità di videogiocatore ho portato all’estinzione migliaia di specie, da alieni a mostri marini. Giusta pena del contrappasso quindi preservare l’ultimo esemplare di volpe in Endling – Extinction is Forever.
Sviluppatore / Publisher: Herobeat Studios / HandyGames Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam) Data di lancio: 19 luglio 2022
Ogni mattina, in Africa, una volpe si sveglia e sa che deve correre… no, com’era? In ogni caso non importa se sei una gazzella o un leone: anche la volpe ha una giornata piuttosto impegnativa, soprattutto in Endling – Extinction is Forever, survival adventure dal taglio cinematografico sviluppato da Herobeat Studios e distribuito da HandyGames. Dopo il gatto Murtaugh di Stray, ecco un gioco con protagonista una volpe. E se fosse tutto un disegno per fare pubblicità occulta a Pinocchio?
L’ULTIMA VOLPE
L’avventura inizia con un breve tutorial ambientato in una foresta devastata dalle fiamme. Mentre la maggior parte della fauna finisce arsa viva, impariamo a padroneggiare i controlli e ci rendiamo conto che dietro tanta distruzione c’è la mano dell’uomo. Scampati alla morte, troviamo rifugio in una piccola grotta nella quale diamo alla luce quattro cuccioli, piccoli barlumi di speranza in un mondo devastato. La sopravvivenza dei piccoli è nelle nostre zampe, così dobbiamo avventurarci in lande inospitali per procurar loro del cibo, finché non saranno forti abbastanza per poter correre al nostro fianco.
ENDLING – EXTINCTION IS FOREVER, ALLA RICERCA DI NEMO
Un giorno, mentre dormiamo, uno dei cuccioli viene rapito dagli uomini. Ritrovarlo è imperativo, badando allo stesso tempo al resto della famiglia, per evitare ulteriori perdite. E qui inizia l’avventura vera e propria. Possiamo muoverci a sinistra o a destra lungo un ambiente 2D a scorrimento disposto su layer multipli, accessibili solitamente tramite scalini naturali o antropici. Perdere l’orientamento è facile, ma una comoda mappa ci ricorda sempre la nostra posizione e i punti di interesse, nonché la presenza di particolari nemici o NPC. Una volpe che si rispetti non si limita a passeggiare avanti e indietro, ma salta, scatta, si acquatta in modalità stealth per non farsi scoprire da prede e predatori, latra, attacca e soprattutto annusa.
COME HAI FATTO A FINIRE ENDLING? SONO ANDATO A NASO
L’olfatto è uno degli elementi chiave del gioco. Dobbiamo seguire le labili scie odorose emanate dal cucciolo sottratto, senza dimenticare di cercare anche del cibo, indispensabile per sfamare i nostri piccoli, la cui barra di sazietà scende inesorabilmente sotto i nostri occhi. Ma non disponiamo di tutto il tempo del mondo: ci è concesso uscire solamente la notte, per cui dobbiamo far ritorno a uno dei nostri rifugi prima dell’alba. In termini di gameplay, questo si traduce in mini-blitz della durata di qualche minuto cercando di avventurarci il più lontano possibile tenendo conto di una lunga serie di rischi e benefici: vale la pena spingersi fin laggiù a stomaco semi vuoto? È saggio inseguire quel coniglio proprio ora che il sole sta per sorgere? E se la strada del ritorno fosse bloccata da un tasso, o peggio, da un cacciatore di pellicce? Questo dannato sole sorge sempre troppo presto. E come se non bastasse, come ogni buona madre che si rispetti dobbiamo anche rendere indipendenti i figli, preparandoli ad affrontare la vita quando non ci saremo più. In seguito ad alcune semplici quest, possiamo insegnar loro ad arrampicarsi sugli alberi, infilarsi in spazi angusti o catturare piccoli animali, e la loro collaborazione diventa più importante dalla metà del gioco in poi.
L’UOMO, IL MOSTRO PIÙ PERICOLOSO
“Non c’è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva”. Non è solo una citazione che ho dovuto googlare per dirvi che è di Shakespeare, ma è esattamente ciò che accade nel gioco. Oltre a balordi e cacciatori tutti rigorosamente muniti di maschera antigas, segno che la qualità dell’aria non è esattamente quella di un bosco delle Dolomiti, l’umanità tutta minaccia la nostra esistenza anche indirettamente disboscando, inquinando e costruendo fabbriche e allevamenti intensivi ovunque.
Ogni volta che inizia un nuovo giorno, qualche elemento dell’ambiente è cambiato in peggio
FAR RIFLETTERE SENZA VOLER DAR LEZIONI
Dato il tema particolarmente attuale e sentito di Endling – Extinction is Forever, il timore che da un momento all’altro potesse arrivare il sermone sull’uomo cattivo che distrugge il pianeta era palpabile, ma i ragazzi di Herobeat Studios sono stati maturi e intelligenti e hanno optato per una narrazione cruda e a tratti iperbolica, senza però mai far trapelare un loro giudizio su quanto accade, lasciando ai giocatori il compito di tirare le somme, a seconda della sensibilità di ognuno.
Quel che è certo è che tutti sono solo dei disperati che in qualche modo cercano di arrivare a domani, dalla volpe a rischio di estinzione agli operai delle fabbriche che per sbarcare il lunario rendono ogni giorno più ostile il proprio ambiente.
PER ME POPCORN GRANDI, GRAZIE
Una grafica semplice ma molto ispirata, indovinata via di mezzo tra un libro illustrato di racconti per bambini e il look dei lungometraggi Disney del secolo scorso, conferisce all’avventura un taglio cinematografico, complice anche una colonna sonora minimal ma capace di sottolineare in ogni momento il dramma che si sta consumando. Non si gioca a Endling per dimostrare la propria abilità alla tastiera – che non viene mai veramente messa alla prova – né per risolvere quel puzzle apparentemente impossibile, poiché nel complesso la progressione è abbastanza facile. Si è in apprensione per le sorti del cucciolo scomparso, e si vuole continuare a giocare ancora per una notte – in game, ovviamente – per vedere come prosegue la storia. E se le quattro o cinque ore necessarie per vedere i titoli di coda vi sembrano poche, dai miei calcoli – ancora non l’ho platinato – per racimolare tutti i trofei vi serviranno almeno quattro run, il che non è niente male.
In breve: Endling – Extinction is Forever è innanzitutto un survival adventure per tutti, dato che il livello di sfida è volutamente basso, quasi a voler che ogni giocatore che lo inizia sia in grado di goderselo fi-no in fondo. La storia è avvincente, e affronta un tema scottante esasperandolo nella sua drammaticità mai sconfinare nella banalità dei cosiddetti giochi educativi, merito di uno storytelling realizzato ad arte. Anche il lato artistico è di ottimo livello, e possiamo dire che se un’estinzione è per sempre, anche un diamante è per sempre, quindi di conseguenza il gioco è un piccolo diamante che vale la pena provare.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: La grafica 2D non richiede hardware di ultima generazione, quindi l’esperienza è stata fluidissima. Con i controlli di default si può giocare con la sola mano sinistra.