Dal lontano Oriente, anche se leggermente meno lontano del Giappone a cui siamo abituati, arriva un metroidvania dalla presentazione impeccabile. Ma c’è anche la sostanza, in Afterimage?
Sviluppatore / Publisher: Aurogon Shangai / Modus Games Prezzo: 24,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile
Questa recensione arriva più tardi del previsto. In parte, questo è successo per ragioni indipendenti dalla redazione: semplicemente, non sempre i titoli che selezioniamo per le recensioni giungono in tempo per il lancio. Talvolta, come è successo per Afterimage, il review code arriva esattamente allo scoccare del day-one, altre volte anche dopo. Capita, non è certo un j’accuse il mio.
L’altro motivo per cui questa recensione arriva quando arriva è che Afterimage è più ampio di quanto mi aspettassi. Parecchio più ampio. Ma del tipo che dici “oh dai, sarà il solito metroidvania da dieci ore, me la cavo agile”, e ventisei ore dopo sei lì che non sei ancora sicuro di quanto sia lontana la fine.
AFTERIMAGE E LA SINDROME DI STENDHAL
È davvero difficile arrivare a Engardin, il mondo in cui è ambientato Afterimage, e non rimanere subito stupiti. Visivamente, ciò che ci troviamo davanti è affascinante: è evidente che gli artisti di Aurogon Shangai non si sono risparmiati, fra deserti, città infestate dagli spiriti, acquedotti, miniere, giungle, laboratori in rovina e palazzi splendenti.
È difficile arrivare a Engardin e non rimanere subito stupiti
A parole è difficile renderlo, ma Afterimage offre davvero un sacco di contenuto: per il completamento arriviamo tranquillamente alla trentina di ore, di più se siete affetti da mania di completismo (leggo in giro che il gioco ha 10 finali). Forse per qualcuno potrebbe essere pure troppo: io adoro la sensazione di aprire la mappa e chiedermi “ok, adesso dove devo andare?”, però va anche detto che qua di indicazioni ce ne sono proprio poche. C’è un quest log che ci aiuta a tenere traccia delle cose più importanti che ci sono state dette, ma raramente offre direzioni precise.
IL MONDO DI GIOCO È BELLO GRANDE, AL PUNTO CHE PUÒ CAPITARE DI TROVARSI SPAESATI
Per rimediare ai danni abbiamo due sistemi. Uno è quello reso quasi ubiquitario da Dark Souls, con un uso limitato di cure che si ricaricheranno una volta arrivati ad un checkpoint. L’altro sono le tradizionali pozioni che invece troveremo o potremo comprare; ma se già state pensando di grindare bottigliette rosse come degli ossessi così da poter sconfiggere i boss per sfinimento, sappiate che per ogni escursione potremo portarne con noi solo una quantità limitata, anch’essa riempibile (attingendo dalla scorta) ai checkpoint.
ALCUNI BOSS PERDONANO MOLTO POCO, QUINDI PREPARATEVI
Vista la cura messa nel comparto visivo, potrà forse sembrare un po’ sorprendente se dico che dal punto di vista dell’audio Afterimage conta alti e bassi. A tratti la colonna sonora tira fuori pezzi mica male, belli atmosferici e potenti; in altre zone, invece, si sente un po’ la genericità e la ripetizione. Manca anche un design sonoro che aiuti a rendere l’atmosfera degli ambienti (torniamo a scomodare sua maestà Hollow Knight richiamando il rumore della pioggia nella Città delle Lacrime), mentre invece è pregevole il fatto che i dialoghi siano interamente doppiati, pur se solo in lingua inglese.
Al di là di qualche appunto minore, il combattimento resta solido e divertente, caratterizzato da una alta mobilità della protagonista
In Breve: Ben più che una semplice prova di stile artistico, Afterimage è un metroidvania ottimamente realizzato e con una quantità decisamente sopra la media di contenuto. Qualche perplessità minore e dei boss decisamente canaglia non intaccano minimamente il valore della produzione di Aurogon Shangai.
Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: RTX 3060, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: A parte i caricamenti leggermente più lunghi di quanto ci si aspetterebbe (sempre questione di pochi secondi, comunque), non è sicuramente gioco da mettere in difficoltà un PC da gaming vagamente moderno. Perfetto per lo Steam Deck, anche se raramente mi sono capitati attacchi di stutter.